Fantozzi totale
Letteratura italiana
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Ogni volta sono risate a crepapelle
Il libro parla del ragioniere più servile e famoso del mondo, precisamente il Ragionier Ugo Fantozzi. Un uomo perseguitato dalla sfortuna e dalla "nuvoletta tipica da ragionieri" quella che quando eri pronto per una gita fuori porta era lì, in un angolo del cielo, che aspettava solo di rovinarti la giornata con un acquazzone più o meno violento.
Il protagonista è sposato con Pina una donna non bella, ma fedele come la definisce lui.
Non c'è molto da dire su questo libro o meglio se continuo svelo tutte le disavventure del protagonista!
Voglio solamente aggiungere, che si tratta di un libro leggero, nato per far ridere il lettore delle disgrazie che capitano al povero Fantozzi.
Come ho scritto nel titolo ogni volta che rileggo questo libro mi faccio delle grasse risate!
Indicazioni utili
Appunti di vita di un genovese crudele.
Durante alcune memorabili interviste, Paolo Villaggio ha risposto che il segreto celato dietro alla "maschera" plautina di Fantozzi è l'odio.
Il grande artista genovese non ha mai negato di invidiare i suoi colleghi,di esultare alla morte dei suoi coetanei e, soprattutto, di essere afflitto da un'invidia mostruosa.
Io adoro il lato genialmente ferino di Villaggio.
Fantozzi, in realtà una parodia di tutti noi, è cresciuto alla corte di prodromi illustri come Marcovaldo e, con soave levità, si è innalzato a sfere che hanno preceduto di molto Pennac.
Alle spalle del ragioniere, che qui è composto in una silloge delle sue più tragiche peripezie, sta Paolo Villaggio.
Il genovese classico: crudelissimo verso il mondo esterno e, contemporaneamente, dotato di una sensibilità melanconica iridescente.
Quando arrivai in Italia mi dissero che, per ridere, potevo imparare meglio questa lingua vomitevolmente difficile sfogliando alcuni vecchi libercoli da poco.
Erano i libri del ragionier Ugo Fantozzi.
Be', oggi non smetto di rileggerli.
Anche perché sono scritti veramente bene.
Che tristezza i libri scritti dai comici di oggi.
Paolo Villaggio non s'improvvisava: e ancora oggi il suo stile risulta inconfondibile.
Nonostante la lingua cartonata dell'autore e, diciamolo, la sua palese, evidente, terrificante sete inesausta di denaro.