Fango Fango

Fango

Letteratura italiana

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I racconti di Niccolò Ammaniti mettono in scena i nuovi grotteschi eroi di un'umanità giovane e metropolitana, sbandata e anticonformista, capace di passare con leggerezza da una modesta aspirazione a un efferato delitto. Sono racconti che mescolano tutti i generi, dall'horror alla commedia all'italiana fino alle suggestioni del cinema di Tarantinio, trovando infine in una gustosissima vena comica il vero elemento comune. Storie nelle quali una minuziosa osservazione della realtà si fonde con una scatenata fantasia, per cui anche la morte si trasforma, nella prosa trascinante di Ammaniti, in uno scintillante spettacolo.



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Fango 2014-01-31 14:38:28 diogneto
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diogneto Opinione inserita da diogneto    31 Gennaio, 2014
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l'unica macchia di fango è la patonza della belluc

Mumble mumble… scrivere due parole su una raccolta di racconti del buon vecchio giovane Niccolò Ammaniti, Fango [Mondandori 1998], è difficile per una serie di motivi che solo leggendoli potete capire…

Infatti si parte con il botto, in tutti i sensi, del primo splendido episodio, L’ultimo capodanno dell’umanità, con la straripante umanità narrata nella notte di capodanno nel comprensorio delle isole. Sembra di sfogliare l’album dei ricordi perché, in ogni personaggio, sembra apparire un tuo amico, conoscente o semplicemente una di quelle persone che, con te, hanno sfiorato qualche capodanno. Il ritmo incalzante e la narrazione pulpeggiante ti portano ad un finale surreal-comico che ti lascia con un sorriso secco in volto.

Gli altri racconti corrono sempre su filo del surreale stringendo l’occhio al thriller e, anche se portano il lettore a capire che i racconti sono la porta per capire qualcosa di altro,rimangono, in taluni casi, opere zoppe che, a mio avviso, avrebbero meritato uno spazio più adeguato.

Non voglio qui soffermarmi sulla “rivisitazione” cinematografica dell’ultimo capodanno dell’umanità [L'ultimo capodanno 1998 Marco Risi] perché veramente mi perderei in offese e ingiurie verso chi vorrebbe rendere reale ciò che Ammaniti cerca di surrealizzare in modo da farci partecipi, vivi, di qualcosa che è altro ma che, di tanto in tanto, ci sfiora. Degna di nota, e non scherzo, è la patonza della Bellucci segno del cambiamento dei tempi!

Alla fine vi suggerisco di comprare il libro e di non vedere il film… e non cercate di fregarmi facendo l’inverso, vedendo il libro e leggendo il film…

Alla prossima!

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Fango 2013-09-15 07:46:10 gracy
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gracy Opinione inserita da gracy    15 Settembre, 2013
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Respirare polvere e mangiare fango…

Il lettore che ha una vita piena di sicurezze non va a cercare letture rassicuranti perché spesso non aggiungono sapore alla vita del lettore che è già saturo di certezze e quello che va a cercare è il brivido di una lettura che lo destabilizzi e gli faccia provare il brivido dell’ incertezza, che lo prenda per mano e lo porti lontano a sperimentare nuovi orizzonti, nuovi confini… forse adesso sto esagerando!

Ebbene, leggere "Fango" nuoce gravemente alla salute, ti ubriaca, ti droga, ti violenta, ti annichilisce, ti umilia, ti mette nudo sopra un carro e ti fa fare il giro del paese. Ammaniti con una forza straordinaria, con una narrazione serrata, dai contenuti forti e mai prevedibili ti fa respirare con tutta la forza la polvere e poi ti fa ingoiare pezzi di grandine, un miscuglio che in bocca forma pezzi di fango che vanno giù a forza di autentico stupore e apprezzamento.
Fango è una raccolta di racconti molto variegata, ripercorre immagini già viste di inaudita violenza, ma raccontate con uno stile e una prosa impeccabile che gli fa un baffo agli splatter-horror-humor d’oltralpe.
Leggendolo è come maneggiare una bomba tra le mani, non sai mai quando esploderà, ma sai che farà danni.

Il grottesco Capodanno di “Parenti serpenti” di Monicelli in confronto al racconto rocambolesco “Ultimo Capodanno dell’umanità” sembra una fiaba di Bambaren. Troppo suggestivo e crudo, è stato come rivivere la sciarada dei “Dieci piccoli indiani” della Christie, ma ai Parioli. E’ il racconto dell’egoismo e della disparità sociale, quello che ho preferito, mi ha fatto ridere e rodere.

“Rispetto” è il racconto della freddezza e del buio, del nero che si cela nell’uomo e dell’ insubordinazione della ragione quando vince l’animalesco e l’effimero degrado di un branco. Il più crudo e il più infame, uno snuff-movies che ricorda la prorompente narrazione di Lansdale.

“Ti sogno con terrore” è il racconto della follia, di chi vive la percezione di una realtà che sta solo nella testa di chi crede di avere ragione, mentre gli altri hanno torto e intanto qualcuno muore e tu lo capisci solo alla fine.

“Lo zoologo” è il racconto splatter e più trash, un piccolo vademecum kingiano con tanto di zombie incartapecorito.

“Fango” è il racconto della malavita, dei trafficanti, dei clan, dei papponi e della dura vita di chi non può uscire dal giro ed è costretto a ingoiare fango per vivere.

“Carta” è il racconto più combustibile e va via veloce.

“Ferro” è il racconto della principessa e del ranocchio…visti al contrario, anzi no è la favola del più moderno Shrek o forse ricorda il triste Edward mani di forbice oppure no.

Come direbbe Hitchcock :
Ebbene signori leggere “Fango” aiuta molto, vi cambierà e ne godrete i benefici, rimarrete più rafforzati e ancorati alle vostre rassicuranti certezze, altrimenti non leggetelo e godetevi le vostre insicurezze come avete fatto finora.

Sono stata cinica? Beh io vi ho avvisato!

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Fango 2012-01-15 11:25:04 Sancara
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Sancara Opinione inserita da Sancara    15 Gennaio, 2012
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Nel suo genere decisamente un capolavoro

Credo che lo stile di Ammaniti non sia minimamente in discussione. Questo libro contiene nel racconto "L'ultimo capodanno dell'umanità" (che occupa l'80% del libro) decisamente un capolavoro del genere, inventato, "pulp-demenziale". Una tipologia di lettura che non lascia spazio alle mezze misure: o piace, e allora leggere Fango rappresenta una deliziosa esperienza, oppure non piace e questo libro può perfino inorridire. La costruzione del racconto, fatta di episodi separati che lentamente si compenetrano è, in se, una piccola chicca.
Del libro è stato fatto un film, diretto se non ricordo male da Rosi, che è ricordato solo per il nudo integrale della Monica Bellucci.

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Fango 2011-10-21 17:34:28 lella gritti
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lella gritti Opinione inserita da lella gritti    21 Ottobre, 2011
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una pulp romanesca!

Di questo libro di racconti di Ammanniti il clou è "L'ultimo capodanno" (di cui successivamnte Mondadori ha fatto anche una edizione af hoc).

Ad una lettura superficiale può sembrare un testo di puro divertimento, tanto è paradossale e inverosimile. In realtà, i personaggi e le ambientazioni sono magistralmente calate nella quotidianità di Roma. Una città sopravvissuta al tempo, la città eterna... perchè sa come si fa!
La storia inizia e si conclude la notte di un capodanno, in uno di quei comprensori - palazzi all'interno di un recinto di verde che fanno tanto vippume - che circondano Roma, specie sulla Cassia. Ne sono protagonisti diversi personaggi con storie che si intrecciano le une alle altre. E' rappresentata una umanità varia: dal gigolò nostrano alla vecchia nobile ninfomane, al borghese adultero e masochista, ai due tossici fuori di testa, alla bella Giulia che si vendica del tradimento del marito mettendogli il lassativo nel bicchiere, alla famiglia "normale" con bambino e nonno che tanto normale non è, e la banda dei nolani...
Basta un imprevisto e si scatena il caos e succede di tutto. Fino al botto finale che sommergerà tutto.

Ammaniti riesce a cogliere dietro il grottesco l'anima nera che c'è in tutti noi. Pronta ad emergere appena l'ambiente o le circostanze provocano l'abbassamento delle barriere del conformismo.
E' un racconto che si legge d'un fiato. E che lascia un po' storditi.

Marco Risi ne ha tratto un film, un paio d'anni dopo. Però, come al solito, suggerisco di leggere prima il libro. Anche perchè è molto più stupefacente, paradossale e sorprendente. Colpisce direttamente l'anima.

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Fango 2011-04-20 09:55:04 Lady Libro
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Lady Libro Opinione inserita da Lady Libro    20 Aprile, 2011
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Un altro bel libro

Senza dubbio un altro fra i capolavori di Niccolò Ammaniti. E'un libro che mi è piaciuto veramente moltissimo, reale, duro e crudo, perfettamente uguale al mondo che ci circonda (un perfetto esempio si trova nei racconti "Rispetto", "Fango" e "L'ultimo capodanno dell'umanità"): un messaggio che si può intuire in tutti i suoi romanzi. Non mancano elementi comici (basti pensare al racconto "Lo zoologo"), ma la realtà si mischia a volte a una fantasia non troppo lontana (si pensi a "Carta", "Ferro", "Ti sogno con terrore" e sempre a "Lo zoologo"). In parole povere: Ammaniti deve essere assolutamente letto.

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Fango 2010-12-14 11:40:06 GabriCremo
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GabriCremo Opinione inserita da GabriCremo    14 Dicembre, 2010
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Forzatamente cattivo

Quando ho letto l'ultima pagina di questo libro e mi sono chiesto se effettivamente mi era piaciuto, non mi sono riuscito a dare una risposta ben precisa. Lo stile di Ammaniti mi esalta in generale, e ci riesce pure in questo libro di racconti, tuttavia rispetto ad altri libri perde in quanto sembra che narri di circostanze crude e violente per il puro gusto di farlo piuttosto che per denunciare la società contemporanea. Nel complesso è comunque un libro che si legge volentieri, soprattutto se si ama lo stile di questo autore.

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Fango 2010-12-12 09:44:42 orso
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orso Opinione inserita da orso    12 Dicembre, 2010
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Fango

Per chi conosce l’autore in questo libro parliamo del classico puro stile Ammaniti; quattro storie tragicomiche ai limiti del grottesco dalla scrittura scorrevole, nel complesso gradevoli e divertenti, che si fanno leggere.
Il più coinvolgente ed esilarante è il famoso “l’ultimo capodanno dell’umanità” da cui è stato tratto anche un film.
Per chi non conosce l’autore ed invece dovrebbe, in questo libro si imbatterà in una galleria di personaggi assurdi e bislacchi ma quanto mai reali! La storia si svolge sfiorando a volte i limiti dell’assurdo e del paradosso.
Lo stile dell’autore è sicuramente crudo, reale, diretto, forse non è adatto a tutti ma credo che almeno un libro di Ammaniti debba essere letto.

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Fango 2010-11-28 14:57:09 patty81
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patty81 Opinione inserita da patty81    28 Novembre, 2010
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Picccoli frammenti di follia

il romanzo si divide in quattro racconti nel puro stile Ammaniti.
Per chi conosce l'autore,nulla di nuovo:il caos e la follia del Quotidiano si svelano in 4 racconti al cardiopalma,dove troviamo un capodanno che finsce in grottesca tragedia, una banda di giovani sbandati e drogati, una donna con segreto oscuro e una ciber prostituta.Il più degno di nota è sicuramente il racconto del Capodanno,un racconto che ha sicuramente ispirato il romanzo "Che la festa cominci": personaggi stereotipati ma veri,macchiette della società moderna che schzzano come palline impazzite di un flipper fino a scontrarsi in un fragoroso boato finale. Lettura forte, non per tuuti gli stomaci, ma cmq consigliabile.

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