Cinque indagini romane per Rocco Schiavone
Letteratura italiana
Editore
Recensione della Redazione QLibri
Roma e..Rocco Schiavone
Rocco Schiavone, Vicequestore del comando di Roma, è un pubblico ufficiale tutt’altro che ordinario, un uomo che nonostante vesta i panni della giustizia non disdegna qualche affaruccio poco lecito, che per ben cominciare la giornata si concede quella cannetta sacrosanta e benedetta, che non può resistere alle movenze sensuali del gentil sesso e che, infine, non ha scrupoli né con i buoni né i con i cattivi a cui riserva imparzialmente i suoi modi burberi e rozzi ed il suo carattere ironico e strafottente. Un personaggio, dunque, che dovrebbe risultare odioso ma che invece affascina e si fa amare dal pubblico.
Per soddisfare la nostra curiosità Sellerio riunisce in questo volume i racconti pubblicati in passato (dalla medesima casa editrice) che hanno reso celebre il commissario; una raccolta che permette altresì di ricostruire la figura di Schiavone. Le vicende sono pertanto ambientate a Roma, Rocco, ne combina una dietro l’altra e poco importa se i risultati dei suoi casi sono ineccepibili e magistralmente risolti, il comando ha deciso per il suo trasferimento, di conseguenza nelle storie riportate lo troviamo in attesa di questo forzato trasloco, in una fase in cui è consapevole di dover dire addio alla città tanto amata, ai luoghi familiari, agli amici ed ai colleghi, e dove soltanto la destinazione è ignota.
Pagina dopo pagina abbiamo modo di osservare del lato malinconico e pessimistico del funzionario che cade sempre più nella morsa del suo passato. In ciascun episodio viene messo in risalto un corollario diverso dell’agente, viene evidenziato il suo acume nella risoluzione del crimine commesso senza mai renderlo un supereroe bensì mostrandolo per quello che è, un uomo concreto che grazie al suo intuito, al suo cinismo, alla sua perspicacia è in grado di riconoscere (e distinguere) un colpevole da un innocente e viceversa.
Le cinque indagini sono altresì caratterizzate da un linguaggio diretto, scorrevole, con quel giusto quantitativo di romanesco necessario a rendere credibili e veritieri i fatti. Chi legge si immagina senza difficoltà nel commissariato o con la squadra a svolgere le varie inchieste talché la lettura si rende non solo agevole e rapida ma anche particolarmente piacevole. Un personaggio che, anche in questo prequel, risulta essere ben costruito nonché capace di catturare il lettore regalandogli ore liete. Si ultima in un giorno e mezzo al massimo, ma con soddisfazione.
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Opinioni inserite: 4
Piacevole prequel
Si tratta di racconti pubblicati a vario titolo su diverse riviste, qui raccolti per tema : le festività.
Sono tutti ambientati prima delle vicende che conosciamo , quindi a Roma, quando ancora il vice questore Rocco Schiavone, sa solo che verrà trasferito ma non molto altro (lo scoprirà in uno dei racconti).
Il carattere del protagonista è lo stesso, devo dire ben integrato con la situazione che sta vivendo che da un lato lo porta ad un certo distacco dal suo lavoro ma che finisce per riportarlo sempre e comunque ad impegnarsi per risolvere i vari casi spinto, più che dal senso del dovere da quell'incapacità di accettare torti e ingiustizie , dal voler assicurare alla giustizia il colpevole non solo perchè ha commesso un reato ma per il motivo, spesso meschino per cui lo ha fatto.
Lettura godibilissima ma meno entusiasmante dei romanzi della serie.
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Il vicequestore imperfetto
Sono cinque i racconti di questa raccolta, che ci permette di prendere confidenza con un personaggio che diventerà uno dei fiori all’occhiello dei nostri investigatori di gialli italiani. I racconti sono tratti da alcune raccolte monotematiche che la casa editrice Sellerio ciclicamente propone, offrendo racconti “a tema” ad opera di più giallisti italiani. Questi cinque racconti sono ambientati a Capodanno, a Ferragosto, a Natale, a Carnevale e nel periodo delle vacanze. Il mio racconto preferito è stato il terzo, ovvero “Buon Natale, Rocco!”. Rocco Schiavone è un vicequestore…perché oramai commissario non si dice più…originario di Roma, innamorato della sua Roma. Per ragioni non del tutto note, nella sua successiva vita letteraria verrà trasferito ad Aosta. Questi sono i primi racconti, ancora ambientati a Roma, che ci permettono di conoscerlo come un po’ burbero, impaziente, un po’ rozzo ed anche malinconico. Ispira senz’altro simpatia, un po’ proprio perché imperfetto, un po’ per i suoi modi di fare (esilarante la scenetta con la vicina di posto sull’aereo che sta per condurlo a Marsiglia), un po’ perché estremamente acuto ed attento ai particolari. E’ senz’altro un personaggio che rimane nel cuore.
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SI odia o si ama
Cinque racconti brevi che non pretendono di essere dei gialli in piena regola ma che presentano brevemente il commissario - pardon, vicequestore - Schiavone in alcune delle innumerevoli sfaccettature. Tuttavia Manzini non tralascia nulla, ogni racconto è ben studiato anche se lontano da essere definito noir. Potrei dire che è un'ottima lettura estiva, poco impegnativa che consente di avvicinarsi al genere giallo senza immergersi immediatamente in intrighi e rompicapo irrisolvibili.
Il personaggio è eccentrico, si odia o si ama. Forse Manzini l'ha disegnato pieno di debolezze, troppo umano e troppo vicino alla realtà per poter essere apprezzato da tutti. Arrogante, scontroso, non è un esempio di onestà e correttezza ma risolve le proprie indagini con sottili osservazioni e pronto a chiudere un occhio se il furfante di turno è solo un povero disgraziato.
D'altronde come ha dichiarato lo stesso autore in un'intervista
"Io non volevo avvicinare Rocco alla gente, Rocco non è un esempio di tutore dell’ordine, semplicemente volevo raccontare un uomo con un passato quasi-criminale entrato in polizia, con delle zone oscure della sua vita e del suo carattere, un tutore dell’ordine sui generis che però conserva un cuore e un’umanità a volte sorprendente e commovente"
L'ambientazione romana, infine, dona sempre un fascino in più.
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Claudio Ruggeri - Enigma di un assassino
...naturalmente gli altri di Antonio Manzini
... e perché no, i romanzi di Gianrico Carofiglio
Il vicequestore più desiderato d'Italia...
Manzini, con il suo vicequestore cinico ed affascinante, riesce sempre a "sciacquarmi il cervello", divertendomi, coinvolgendomi e intrigandomi.
Ho divorato i quattro romanzi che lo vedono protagonista...e non potevo perdermi questi racconti, appartenenti alle varie raccolte "in giallo" di Sellerio, riuniti in un unico libro.
Qui ho avuto la possibilità di conoscere Rocco Schiavone prima del trasferimento punitivo ad Aosta, (e quindi prima di "Pista nera") quando ancora lavorava al commissariato Cristoforo Colombo di Roma.
Rocco è così...ti conquista con i suoi modi sgarbati, la sua ruvidezza, il suo essere politicamente scorretto (eppure, in qualche modo, con una fortissima "integrità"), e poi ti fa innamorare non appena si chiude dentro casa...e dialoga con la sua Marina.
Quello di Schiavone è tutto un mondo da scoprire...
Comunque preferisco leggere di Rocco in versione romanzo...lì trova più spazio e respiro la storia personale del vicequestore (ed è la parte che prediligo).
In ogni caso l'effetto "dipendenza" si è ripetuto.
È una droga.