365 Racconti di Natale
Letteratura italiana
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365 cartoline di Natale!
“Il tema scelto per i racconti dell’antologia è il Natale. Ogni autore potrà declinare come vuole questo tema, purché esso sia sempre centrale e alla base della sua storia. Sarà possibile sfruttare qualsiasi genere letterario per dare vita a storie natalizie originali e interessanti (potranno esserci racconti di fantascienza, fantasy, storici, contemporanei, gialli e qualsiasi altro genere letterario)”.
Questa era la consegna di Franco Forte, apprezzato autore di romanzi epici come “Carthago” e thriller storici come “Il segno dell’untore”, qui nelle vesti di curatore della nuova opera di Delos che ripropone la fortunata formula delle passate raccolte antologiche. Dopo l’erotismo, l’horror, il millenarismo e il romance delle precedenti opere calendarizzate nei 365 giorni dell’anno, questa volta gli autori si sono dedicati a sentimenti, ispirazioni, emozioni, sogni, distorsioni, paradossi e situazioni legate alla festività più importante dell’anno.
I racconti brevi sono stati selezionati da Writers Magazine nel forum dedicato, ove ogni autore ha interpretato in modo originale e talvolta inaspettato la festività che la cristianità assegna alla nascita di Gesù.
Per tematica e novità di contenuti, l’antologia (disponibile nelle librerie dalla seconda metà di novembre) può ben rappresentare un’idea per un gradito regalo di Natale. In questo modo darete concreta espressione a una polifonia di voci nuove e imprevedibili. Questo il link per prenotazioni e acquisti immediati:
http://www.delosstore.it/delosbooks/44793/365-racconti-di-natale/
Anch’io faccio parte della raccolta con il racconto collocato al 9 gennaio. Ne pubblico l’incipit per fornire una testimonianza infinitesima (che vale meno di un grado nell’angolo giro!) degli altri 364: racconti che traboccano di energia e si nutrono della linfa nuova di molti autori esordienti ed emergenti accanto a coloro che non sono nuovi a un’esperienza di pubblicazione.
La nascita di un dio minore
La chiesa rimbomba di grida. Le carrozzine disegnano disordine di rotte. Non salgono suoni di zampogne o flauti angelici. Né cori celestiali e sinfonie di giubilo adeste fideles. I pastorelli hanno crani a cuspide. Le Madonne sono insolite dietro a lenti spesse e opache. I magi son ribelli. Musetti camusi, occhietti a mandorla, strabismi acuti e obliquità atone. Natale diviene una sfilata di punti interrogativi. Una rassegna di protesi, tutori e sostegni a celebrare un rito di pietà. Negli sguardi assenti e nei sorrisi disarmati vorrei leggere storie misteriose, cause genetiche o casualità. ? un presepe irrequieto l’enigma di manifestazioni ermetiche della vita. Vi brillano frantumi del mio cuore. La processione di agnelli sacrificali sfila. Io assisto impassibile fuori, devastato dal tumulto e dal disagio dentro. Vorrei che la neve tacitasse il mio, il nostro dolore. Così come ovatta il mondo e lo veste con ricami albini e spessori nuovi. Se nella notte sgorgasse un dio minore, nascerebbe anche per me. L’accoglierei. Lo cullerei, canterei la ninna-nanna “astro del ciel”. Me ne farei una ragione. Forse mi convertirei.
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Per fornire un ulteriore assaggio, autorizzato dall’autrice, propongo l’incipit di “Juanito”. L’ha scritto Ilaria Spes, poetessa e fotografa: www.ilariaspes.it, e, nella pagina del 16 dicembre, parla di un’adozione internazionale:
Juanito
Guardo lineamenti dolci che si aprono in occhioni meravigliati. A riflettere intermittenze soffocate. Accarezzo i tuoi capelli di seta nera che cadono su liscia pelle ambrata e lo sento: nelle tue orecchie riecheggiano parole e accenti familiari, Maligayang Pasko!
Le tue iridi color ebano sono attraversate da lampi, frammenti del terrore che ha allagato la tua infanzia e del cataclisma che ha travolto la tua casa, sottraendo chi amavi.
Più che regali, dobbiamo offrirti doni immateriali, perché adesso qui da noi tutto è più contratto: Natale dura un solo giorno, mentre i tuoi ricordi riecheggiano i canti di una festa che iniziava già a settembre.
Non andremo alla messa di mezzanotte, temiamo il confronto con la Misa de Gallo, quella delle quattro del mattino di un 16 dicembre che apriva il Simbang Gabi. Noi non abbiamo la Misa de Aguinaldo. E chissà se mentre assaggi il panettone ripensi ai dolci di riso. Chissà se quando bevi intrugli occidentali rimpiangi il sapore dello zenzero.
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Nonostante gli incipit qui riportati, l’antologia ha molti racconti divertenti: per sorridere e perfino ridere. Con la sincerità e le emozioni di 365 autori che attendono di essere letti…
Bruno Elpis