Un mondo che non esiste più
Letteratura italiana
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Lui sì che era parte di tutto
Ho scaricato il libro a scatola chiusa, attirata dal titolo e senza sapere che era una raccolta di memorie di un giornalista che ho amato e che amo moltissimo. E’ una raccolta di pensieri e soprattutto di fotografie dei momenti che Terzani ha vissuto nel lungo periodo in cui ha viaggiato con ogni mezzo possibile che non fosse un aereo. Decide di andare in Vietnam perché vuole capire la guerra e la rivoluzione. E ci va. Decide di esplorare ogni angolo della Cina, affascinato dalla loro ricca cultura millenaria, duramente colpita dal regime di quel Paese. E viaggia in mezzo al loro popolo, come uno di loro, ad esempio sui treni, ma negli scompartimenti con i sedili duri che usano i cinesi. Va alla ricerca di quello che definisce “l’uomo vecchio”, perché ne vuole assorbire i pensieri. Penetra nel cuore di tenebra della Cina. Toccante è la parte in cui ci parla del caotico umano calore della Thailandia. Terribile e veramente scioccante la parte in cui ci parla della disumanità in Cambogia. Terzani ha avuto il tempo (e la forza) di avere tempo. Il tempo di fermarsi, di guardarsi intorno, il tempo di riflettere e decidere di abbandonare tutto e rimanere senza niente, perché alla fine quel niente è quello che ti sostiene. Lui amava il mondo e questo amore si sente in ogni suo frammento, in ogni suo articolo, in ogni suo libro, in ogni sua foto, in ogni sua memoria. La parte più bella è quella finale, sull’Himalaya, perché è lì che ha raggiunto la consapevolezza di sé, di essere parte di un tutto. E’ lì che ha provato la pienezza della scoperta del senso della vita. Un uomo affascinante. Una vita straordinaria.
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L'Oriente perduto
È un mondo che davvero non esiste più quello che ritroviamo tra le pagine di questo splendido volume pubblicato postumo che Tiziano Terzani aveva ideato quando era ancora in vita, ma che purtroppo non ebbe il tempo di realizzare. Sue le fotografie, suoi gli stralci, tratti da testi editi e inediti, che accompagnano quelle stesse immagini; in chiusura, una nota di Folco Terzani ci racconta dell'enorme quantità di materiale, anzitutto fotografico, che nel corso degli anni il padre aveva accumulato in grandi casse dove, infine, è toccato al figlio rimettere mano.
Un tesoro d'inestimabile valore dal quale provengono gli scatti, ora racchiusi in questo libro, che testimoniano non soltanto il lavoro di Terzani in qualità di inviato di “Der Spiegel”, ma ancor prima la sua infinita, viscerale passione per un continente, l'Asia, così ricco di spiritualità e innocenza rispetto, all'epoca, al materialista e ben più disincantato Occidente.
Cina, Giappone, India, Vietnam e altri Paesi del Sud-Est asiatico iniziano così a rianimarsi in queste pagine, con i loro antichi templi, le loro strade polverose e, soprattutto, la propria variegata e, forse ai nostri occhi, bizzarra umanità che non negava un sorriso all'obiettivo dell'appassionato cronista, mentre, per chi ha letto e amato i libri di Terzani, riaffiorano all'improvviso le sue parole a testimonianza di un mondo perduto per sempre poiché anche l'Oriente, ormai, ha cambiato irrimediabilmente volto, e non sempre in meglio.
“[...] Quella di cogliere il nocciolo di una storia con un clic è un'arte che mi ha sempre attirato. Per questo forse, da allora, sono sempre andato in giro con una vecchia Leica al collo quasi a rassicurarmi che, se mi fossero mancate le parole, una traccia di ricordi mi sarebbe rimasta nella pellicola.”
Un libro di grande fascino per viaggiare con la mente e con il cuore, guardando quei luoghi attraverso gli occhi del mai dimenticato scrittore e giornalista toscano.
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giornalismo
Terzani mi ha ridato fiducia nel giornalismo con le maiuscole.
Io lo paragono a Pasolini, nel senso che è difficile che un giornalista parli a 360 gradi e se deve colpire anche chi ha a cuore lo fa .
Leggendo i suoi libri si ha la sensazione che quello che riporta è la verità che ha trovato, e non quella che vuole inculcare ai suoi lettori; come fanno la gran maggioranza.
saluti Totok12
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UN VIAGGIATORE ONESTO E DISINTERESSATO
Può un libro non rivelare nulla di assolutamente nuovo sulla vita del protagonista ( nel senso scandalistico e morboso del termine ) e insieme condensare in poche centinaia di pagine la sua parabola umana e professionale ? In questo libro sono pubblicate le più belle fotografie scattate in un trentennio di vita e di lavoro in Asia ,accompagnate dalle riflessioni ( pungenti, polemiche, alle volte sconsolate,mai banali )tratte da tutti i suoi libri. Il giovane e impegnato reporter che documenta la vittoria dei vietcong di Ho-chi-minh , il primo corrispondente italiano ( e non solo ) dalla Cina del dopo Mao, la sconvolgente scoperta dei crimini dei khmer rossi in Cambogia,la scoperta della spiritualità tibetana e indiana.L'originalità di Terzani ,che lo separa da molti intellettuali della sua generazione,è la sua grande onestà intellettuale : deluso dal comunismo asiatico, non diventa un superficiale e opportunista cantore dell'Occidente." Libertà.Non n'è più.Io lo continuo a ripetere :non siamo mai stati cosi poco liberi,pur nell'apparente enorme libertà di comprare,di scegliere fra i vari dentifrici,fra le quarantamila automobili.Non c'è più la libertà di essere chi sei .Perchè tutto è gia previsto . tutto è gia incanalato e uscirne non è facile, crea conflitti ". Chi leggerà questo libro scoprirà che si può fare giornalismo in modo diverso da un Bruno Vespa . Si può scoprire gli altri,non usare gli altri