Senza volo
Letteratura italiana
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Senza volo
Senza volo è un libro acuto, coinvolgente e profondo. Un testo che si può leggere su più livelli. Ci sono riflessioni personali, storie, letture, citazioni letterarie, riferimenti antropologici e competenza geografica. Ma Senza volo è anche un libro "leggero" nella migliore accezione possibile. Ci sono emozioni, colpi d'ala e sguardi verso l'orizzonte che si apre nel cielo azzurro. Le storie di viaggio, che attraversano tutto il mondo, sono quasi tutte belle. Forse quelle sui viaggi sull'acqua sono le più riuscite e attraenti. Ma anche quelli sulle biciclette non sono da meno. Ad ogni modo un libro italiano riuscito ed originale. Ce ne è bisogno.
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Senza volo
C'è in questo libro un modo di vedere le cose molto originale. Un modo che non ti aspetti e ti sorprende. leggendo le pagine di Senza volo l'attenzione è sempre viva. I viaggi-racconti che l'autore propone sembrano come un materiale incandescente. seppure privo dell'organicità naturale di un romanzo, la serie di racconti sembra essere composta dalla stessa stoffa. cambiano i colori, cambiano i riflessi, cambiano i riverberi ma c'è un unica voce che si riconosce in tutte le storie. e questo è già molto. forse qualche racconto è più debole degli altri ma sono di certo più quelli che valgono la lettura. dei tanti quello che forse pare il più riuscito è "lo sguardo verso terra" dove l'autore narra del viaggio in nave, che si può fare ancora oggi, da Genova a Rio de Janeiro e dove racconta le emozioni e le sensazioni provate, lungo quella stessa tratta, da Albert Camus, Claude Levi-Strauss e, non ultimo, Cristoforo Colombo. Da leggere davvero.
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Senza volo
Questo è uno di quei libri che scopri da solo e che ti viene subito voglia di parlarne a qualcuno. Ti viene voglia di condividerlo. In questo libro, di racconti e di viaggi, c'è una scrittura inaspettatamente matura. Direi da "classico". Le storie sono costruite come tanti viaggi e svelano un mix di pathos e ironia molto originale. Sembra tenere insieme emozione e intelligenza. Ci sono i viaggi in bici che fece Cioran in Bretagna, o di Beckett nella Loira, ci sono i viaggi in treno di Anna Maria Ortese o di Antonio Banderas, quelli in nave di Claude Levi-Strauss e di Albert Camus. In tutti c'è l'evocazione del fascino del viaggio ma anche qualcosa di più. Come se più che del viaggio, il libro parli della vita.