Saudade
Letteratura italiana
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Saudade, dolce malattia
Nostalgia, questo il titolo del libro, questo in breve il sentimento che costantemente pervade a volte silenzioso, a volte in modo dirompente ogni parte del racconto. Nel contempo, la narrativa lucida e alcune volte graffiante dell'autore ci introduce in un più ampio contesto spazio-temporale: la realtà latino americana. Anche il lettore è trascinato sapientemente in questa avventura, proprio attraverso questi appunti di viaggio veniamo a trovarci in situazioni, in ambienti senza dubbio coinvolgenti. Spesso ci si sente disarmati passando bruscamente da una esperienza all'altra di fronte al violento contrasto fra lussureggianti foreste tropicali e zone aride e desolati di altipiani e deserti, da montagne gelide e inviolabili della Cordigliera a solitarie spiagge di palme bagnate dall'oceano. Eppure il vero paesaggio in cui affondano le vere ragioni di un simile attaccamento e di una altrettanto serenità, è inequivocabilmente il paesaggio umano. La gente, la gente è davvero la rivoluzione a un modo di pensare, a un modo di concepire la vita che è seriamente un'altra cosa. E' la storia di queste genti, di queste terre che si racconta via via, in queste pagine, scorrendo placidamente come la corrente dei Grandi Fiumi. Accompagnata da episodi frequenti di ingiustizia e gravi soprusi dei più forti, la grande sofferenza delle minoranze indigene e dei diseredati di queste terre trova qui un canto mesto in cui, nella cornice continua del viaggio, non mancano nuove suggestioni scoprendo una religiosità naturale che trascende la sofferenza, le umiliazioni continue, l'incertezza del domani a cui la gente sembra non pensare. Una Natura protagonista, invadente ma allo stesso tempo antica dispensatrice di saggezza, è senz'altro una chiave di lettura per comprendere un mondo, direi un universo impensabile solamente con le nostre risorse intellettuali.
Enzo Bartalina