Nessuno lo saprà
Letteratura italiana
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Nessuno lo saprà
Ecco un titolo enigmatico che accoglie il lettore che per la prima prende in mano questo libro: “Nessuno lo saprà”.
E cos’è che nessuno dovrà sapere?
Nessuno, a parte il protagonista, saprà mai quanto disagio e senso di insicurezza può creare un improvviso cambiamento di vita.
Nessuno saprà mai che il suo scopo non è solo quello di coronare il suo sogno attraversando l’Italia da costa a costa, ma è soprattutto quello di dimostrare che non è morto, che alla sua età può fare ancora molto, che non è finito solamente perché si è sposato ed è diventato padre..
O forse… nessuno saprà mai il nome del protagonista, in quanto non viene mai citato…
Molti si sbagliano pensando che sia Brizzi il protagonista. Vengono tratti in inganno dallo stile usato e dal fatto che veramente lo scrittore ha compiuto la camminata descritta, ma il resto è fantasia ed è facilmente dimostrabile leggendo il suo ultimo libro dove racconta la sua vera storia…
Tornando a questo libro, il protagonista compie il suo cammino accompagnato dapprima dal fratello (anche in questo caso il nome latita) e poi da altri amici. E così li conosciamo tutti, il fratello che lavora all’università, il Viet (o Luca) l’amico un po’ pazzo, farmacista ma sognatore musicista, Galerio ex libraio che non ha ancora trovato cosa vuol veramente fare nella sua vita ma appassionato di fotografia ed infine Leo, un piccolo industriale genuino e sincero, nonché amante del metal.
Li conosciamo tutti, ognuno con le sue debolezze e il suo carattere, e tutti pronti a fare un pezzettino di strada in mezzo alla natura e a viverne la bellezza e le difficoltà.
Devo dire che lo stile non mi è piaciuto molto. Leggere questo libro è stato un po’ come leggere di un ricordo, una memoria e probabilmente è così almeno per quanto riguarda la strada percorsa. Tutti i “mi” e i “ci” (ci dicevano, mi aspettava, ecc…) sono poco coinvolgenti secondo me.. Mi hanno buttato forzatamente in una storia dove sembravo essere la protagonista ma che in realtà non mi appartiene. Io, per lo meno, mi sono sentita così…
Tutto questo non toglie il sorriso che alcuni vocaboli usati mi hanno fatto comparire… Il mio preferito? Sicuramente “stralùnami”!!!!
In conclusione un bel viaggio e, quindi, un bel libro.
Sicuramente intraprenderò altri viaggi con Brizzi.