L'odore dell'India
Letteratura italiana
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Ieri. Oggi. Domani?
Un viaggio agli albori degli anni Sessanta in compagnia di Moravia ed Elsa Morante, in un Paese dove la prima volta non e' mai qualunque.
E' un impatto violento e sfrontato, uno shock che segna e non puo' che indurre la penna di uno scrittore a tracciare; ad essa infatti Pasolini confida e affida le sue impressioni.
Non cercate itinerari di luoghi, restereste delusi. Si tratta di un percorso delineato da corpi, da stracci, da mendicanti e fame e malattie. Da sorrisi radiosi che si aprono sì su tante labbra, ma come gesti di dolcezza piu’ che di allegria.
La prima notte indiana a Bombay, approdi in diverse altre citta’, un viaggio che sostanzialmente si rivelera’ essere, ovunque, il diario di un uomo che così si identifica: “ …io vado in giro, perdutamente solo, come un segugio dietro la peste dell’odore dell’India”.
Una borghesia nascente si contrappone arrogante ad una massa di moribondi ed analfabeti, uomini e donne, vecchi e bambini coperti da un brandello di tela lurida, uniti dalla solidarieta’ di chi nella miseria nasce vive e muore da sempre , accettandola con mite rassegnazione .
L'odore dell'India e' dolce e acido. Ebbri, ci si ritrova trafitti e commossi, sradicati dalle certezze e privati delle risposte.
Pierpaolo Pasolini torno’ dall’India grondante di pieta' ed il suo turbamento e' esplicito, tangibile, confonde la sua confusione.
All'orizzonte il sacro fiume, nel lento scorrere del Gange immergono cadaveri prima di bruciarli, carcasse di animali galleggiano. Intanto, con naturalezza, la gente si lascia avvolgere dalle grigie acque per le solite abluzioni.
Buona lettura.
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L'odore dell'India
Tre amici partono per l'India nel 1961 per un soggiorno di qualche settimana: si chiamano Alberto, Pier Paolo ed Elsa.
Si tratta di Moravia, Pasolini e Morante.
Pasolini affidò alle pagine del volumetto “L'odore dell'India”, il racconto del viaggio, raccogliendo tutte le immagini, i volti, i suoni, i colori e gli odori di un paese che lo colpì nel profondo.
Non si tratta di un diario su cui annotare in maniera sterile nomi di città, di templi, di fiumi, ma di un momento narrativo per incrociare il reportage alla riflessione personale.
Traspare tanta genuinità di sensazioni ed emozioni provate dall'autore, tanto stupore e meraviglia per le singole storie di vita delle persone in cui s'imbatte.
Un approccio sincero ad una cultura e ad un mondo che si collocano lontano dall'occidente, facendo scorrere la vita su binari differenti.
Pasolini abbandona subito le vesti di viaggiatore, calamitato dai visi che incontra per le strade, cercando di comunicare con un bimbo che lo segue per avere qualche spicciolo di elemosina o con un padre stremato dalla fatica e malato. Cerca la vicinanza della gente, cammina per le strade di Calcutta, Benares, Bombay, di giorno e di notte per osservare ed ascoltare.
C'è un uomo commosso tra queste pagine, consapevole degli stenti del popolo di cui è ospite, ma riconoscente per l'ospitalità e per l'occasione di crescita personale.
Un testo interessante che fortunatamente l'editoria pubblica ancora ; un testo utile per affacciarsi ad una finestra aperta sull'India di ben cinquant'anni fa, oggi che viene annoverata tra le potenze economiche in pieno sviluppo ma che è ancora piagata da enormi sacche di povertà e degrado come allora.
Indicazioni utili
Un'esperienza straordinaria
Il libro di Pasolini, frutto di un esperienza di viaggio in India nel 1961, deve essere letto assieme a quello del suo compagno di viaggio, Alberto Moravia (Un'idea dell'India). I due testi sono complementari perchè racchiudono un diverso approccio alle contraddizioni e alla ricchezza culturale indiana. Già dai titoli che i due viaggiatori (assieme a loro c'era anche la moglie di Moravia, Elsa Morante) hanno dato ai propri racconti è possibile delineare la grande diversità del loro pensare all'India. Moravia si interroga sul futuro di quel grande paese (al tempo del viaggio non erano passati 15 anni dall'indipendenza), ricco di magnifiche testimonianze del passato, dal presente incerto, complesso e talvolta penoso, ma da un futuro sicuro. Pasolini invece, proprio per sua natura, si immerge nelle strade dove la gente vive, ne assapora i ritmi del pulsare di un'umanità vivace, ne percepisce l'intimo odore, senza porsi molti interrogativi se non di natura estetica ed emotiva.
Da questi due diversi approcci, la necessità di di leggere entrambi i testi, in un raffronto che guida il lettore verso un'immagine di un paese, in cui pensieri ed emozioni si fondono in una magnifica amalgama.