Iro iro. Il Giappone tra pop e sublime
Letteratura italiana
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La lentezza e l'effimero
L’autore è un profondo conoscitore della cultura giapponese, oltre ad essere anche un traduttore. Ci apre le porte di un mondo e di una cultura affascinante, partendo dagli stereotipi ma raccontandoceli e sciogliendoceli davanti. Le parti che ho più apprezzato sono quelle dedicate alla scrittura, alla cerimonia del tè ed alle stagioni. Complice anche quello che è uno dei miei maggiori desideri ovvero poter fare un viaggio in quel Paese per assistere dal vivo allo spettacolo della fioritura dei ciliegi, così come ritornare per provare l’emozione di essere circondata da tutte le sfumature dei colori delle foglie di acero in autunno. Ho apprezzato anche la digressione letteraria sullo scrittore Murakami, che mi riprometto di approfondire e quella artistica sul fotografo Sugimoto. La cultura giapponese ha una grande attenzione per l’effimero, perchè la transitorietà delle cose provoca malinconia e dolore ma acuisce anche la percezione della bellezza. Ed ho veramente personalmente un gran bisogno di incamerare bellezza in questo periodo. Un particolare di infinita bellezza: quella pagina del libro che elenca alcune (solo alcune…) delle parole giapponesi che significano neve e che ne declinano le infinite forme in cui la neve si può presentare.