Il canto delle lucciole
Letteratura italiana
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I volti dell'uomo
Riempie il suo zaino e parte; destinazione Nuova Guinea, una terra remota e tra le più misteriose, il cui nome evoca racconti di cannibali e di natura incontaminata.
Il racconto risale agli anni Ottanta, tuttavia il tempo trascorso non sminuisce il valore di questo scritto, nonostante sia lecito credere che nel frattempo l'insinuarsi della civiltà sia divenuto più radicato in quelle zone.
La dote di Ruggeri sta nella ricerca di genuinità dei luoghi che attraversa, nel porsi in contatto con numerosi nativi che lo conducono presso villaggi sperduti, per approcciare in maniera diretta una cultura ed una civiltà che lo scorrere dei secoli sembra non alterare.
Popoli che rigettano il contatto con lo straniero, chiusi in un equilibrio perfetto con la natura circostante, in sintonia con il mondo vegetale e spirituale.
Sarà proprio la vivacissima cultura degli spiriti ad attrarre l'attenzione dell'autore e a spingerlo a partecipare ad alcuni rituali rimanendone stregato dalle atmosfere, come lui stesso riporta con grande partecipazione nel suo racconto.
“Il canto delle lucciole” è nettamente superiore ad altro diario “Farfalle sul Mekong” per i contenuti e per la buona dimensione etnografica degli stessi.
Con questo testo Ruggeri ci offre la possibilità di assaporare un pezzetto di mondo complicato da raggiungere e da poter visitare. Le descrizioni del percorso affrontato sono vivide e le emozioni forano le pagine. Scorrono i volti di capi stregoni che danzano ancora ornati di splendide piume e che scelgono di fuggire dalle comodità moderne che visi estranei hanno fatto sbarcare sulle sponde della loro terra. In contrasto i volti dei figli che conoscono la lingua inglese e che deposti i copricapi di piume dei padri, indossano jeans e guidano pick up.
Un genere letterario non solo divulgativo ma meritevole di attenzione per il valore documentale e culturale che porta nelle case in cui riesce ad entrare, per lo spessore antropologico, per le riflessioni che accende.