Fantasmi. Dispacci dalla Cambogia
Letteratura italiana
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crudo e imperdibile
Un angolo di mondo del quale abbiamo sentito parlare ma del quale non sapremmo parlare se non cadendo in luoghi comuni: Cambogia, Vietnam, Thailandia, Pol-Pot, Kmer, Viet Cong, Ho-chi-min, chi erano, cosa fecero, chi li appoggiava, in che cosa differivano. Tutto narrato da chi c'era, da chi ha rischiato la vita per sapere e far sapere.
I khmer rossi occupano Phnom Penh, gli americani sono sconfitti; un'altra Saigon? No, un'altra storia, altra gente. Terzani in Vietnam andava spesso nei villaggi dei Viet Cong, ci parlava, li intervistava. In Cambogia ha rischiato seriamente di farsi uccidere dai Khmer, non gente che difendeva la propria terra da un invasore straniero, ma gente che ucciderà un terzo della popolazione civile del proprio paese.
Una volta al potere Pol Pot mostrerà sorrisi a 32 denti al mondo intero e richiamerà in patria i cambogiani colti che erano esuli all'estero. Medici, ricercatori, ingegneri, professori, rientrano in cambogia finalmente liberi dal giogo americano per costriure insieme il fututo del proprio paese. Verranno tutti uccisi dai khmer, un colpo a di pistola alla nuca e via. Poi quando ci si renderà conto che le munizioni costano verranno uccisi a bastonate. Porti gli occhiali? Vieni ucciso. Se hai gli occhiali sai leggere e la cambogia deve ripartire da zero, nessuno degli adulti deve saper leggere. Impareranno solo i bambini, allevati sotto l'ala del comunismo. Conosci una lingiua straniera? Idem.
Assistiamo ad uno dei più grandi eccidi compiuti da un dittatore contro il proprio popolo, fino a quando entrano in gioco le potenze straniere. Tutto si risolve in un derby comunista: il Vietnam filo-russo attacca la Cambogia filo-cinese, e per fortuna i vietcong hanno la meglio, anche se il popolo cambogiano ne esce distrutto: non dagli invasori stranieri, ma da un cancro interno.
Un libro che con lo stile del grande giornalista informa senza essere mai pesante. Bellissimo.
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Un piccolo paese nel mondo
Attraverso una raccolta di articoli scritti dal famoso giornalista Tiziano Terzani per Der Spiegel e numerose testate italiane, ricostruiamo la storia degli ultimi 30 anni della Cambogia. Un piccolo paese, un tempo povero ma dignitoso e felice si trasformò in pochi anni nel teatro di un autentico olocausto in cui morirono sterminati in modi crudeli quasi due milioni di persone (stime approssimative , si dice che le vittime potrebbero essere state da 1,5 a tre milioni) sugli otto miloni di abitanti, quasi un terzo della popolazione.
Tiziano Terzani racconta con grande lucidità, chiarezza ed umanità la tragedia di un popolo ma ci mette anche davanti al fallimento della politica , soprattutto di quella internazionale e di tutti gli interessi che la governano.
Stati Uniti e Cina , ma anche l'Onu in una certa misura, escono da questo racconto con un marchio quasi di infamia in quanto peggiori rappresentanti dell'opportunismo e della falsità di una certa politica, Terzani non giudica questo o quello , si limita a raccontarci i fatti , è il lettore a non potersi esimere da un biasimo totale che va da destra a sinistra senza distinzione di parte.
Ma in questo libro Terzani riesce anche ad esprimere il suo amore per questa terra piena di luoghi incantevoli come Angkor e per questa gente, forse il luogo che più ha amato nei suoi viaggi in oriente.
L'ho letto dopo essere tornato da una vacanza in Cambogia, dopo aver visto il museo dell'Olocausto a Phnom Penh (qualcosa di agghiacciante) , testimonianza da brivido di uno sterminio perpetrato a danno non solo dei propri simili ma del proprio fratello , qualcosa che l'occidente ha spesso trattato come un fatterello di poca importanza in un piccolo posto del mondo lontano da noi.
A trent'anni di distanza da quei giorni c'è ancora gente mutilata dalle mine tuttora numerose in quanto il paese non è mai stato "bonificato", uomini sfigurati dalle torture (acido in faccia), piccoli mendicanti coperti di stracci per le strade , a chiedere un pezzo di pane o un dollaro perchè i genitori li possano mandare a scuola : angeli senza cielo che ti fanno sentire un povero pellegrino in viaggio, che cammina sul confine sottile tra l'umana pietà e l'ipocrisia di chi al momento rimane scioccato ma poi magari dimenticherà. Ho deciso di non dimenticare questa terra bellissima ma straziata e straziante, di cercare di capire il perchè di certe cose, forse non ci sono riuscito, è qualcosa di inconcepibile. Lo stesso Terzani narra dell'incredulità e dello sgomento di fronte a qualcosa che superava la peggiore fantasia : "...questo paese è diventato per me la scoraggiante riprova di come al mondo non c'è giustizia, di come l'umanità ha perso la capacità morale d'indignarsi e di come la vita finisce sempre per trionfare sulla morte, ma lo fa nel più primitivo e crudele dei modi".
Pur nella sua crudezza è assolutamente da leggere, non sarà piacevole ma farà riflettere , certo non è una lettura facile.
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libro di un grande impatto
In questo libro più ancora che in altri si sente la lotta di Tiziano tra quello in cui ha creduto e la tragedia che vede passo dopo passo visitando la Cambogia. Scritto con piglio molto giornalistico, È ancora attualissimo 30 anni dopo. Utilissimo per riflettere e imparare a pensare con la propria testa.