Un soldo per le tue paure
Letteratura italiana
Editore
Giordano Aterini è nato nel 1975. Vive e lavora tra Milano e un minuscolo paese in provincia di Biella, in cui abitano sedici persone. Questo è il suo primo romanzo.
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E tu... di cosa hai paura?
Ossessione. Tutti ne abbiamo una (a volte anche piú di una). Siamo esseri umani del resto. Chi ha paura del buio, chi dei ragni o dei déjà-vu (come uno dei personaggi del romanzo e lo stesso scrittore).
Il protagonista di questo romanzo è Sam Hayes: tredici anni e nessuna ossessione. È questo il suo grande problema, perché a Menteith tutti hanno paura di qualcosa. Sam infatti vive in un mondo dove tutti sono ossessionati e terrorizzati da qualcosa, i ragazzi, le madri, gli anziani. Anche gli oggetti sono travolti dalla paura di non fare abbastanza bene ciò per cui sono stati creati. Per esempio i romanzi cambiano continuamente le parole nel terrore che il lettore possano annoiarsi.
Sam si sente fuori posto nonostante sia il figlio del re e abbia amici che gli vogliono bene. Ogni compleanno spera che la sua ossessione si manifesti. E la speranza è ancora viva ora che deve compierne tredici di anni.
Per questo, quando durante una festa cittadina, il Diavolo in persona gli racconta di un posto dove non è necessario avere una ossessione, Sam decide di partire alla ricerca di questo straordinario luogo. La Terra.
Ho dovuto rileggere questo romanzo una seconda vota per comprendere e cogliere al meglio tutte le particolarità della storia. I personaggi sono presentati in maniera incredibile (anche il Diavolo!), anche perché scoprire le paure degli abitanti della città permette di avvicinarci maggiormente a loro. Inoltre ci sono delle frasi veramente emozionanti.
Lo scrittore Giordano Aterini ha ammesso di aver impiegato sette anni per completare questo romanzo, ma il risultato merita moltissimo.
Vi lascio con una frase del libro, sperando che vi possa piacere come è piaciuto a me.
Quindi che dire se non ''Buona lettura''? :-)
''In fondo, siamo tutti alla caccia di inizi. Li cerchiamo nei nostri ricordi, nelle relazioni con le altre persone, persino nei libri, tanto che a volte ci ritroviamo a rileggere le prime pagine di romanzi anche se per noi non hanno piú sorprese. È strano, ma tornare al momento in cui tutto è nato a volte fa stare bene, forse perché ci piace vedere come si era prima, per confrontarlo meglio con quello che siamo diventati''.