Narrativa italiana Libri per ragazzi Un sogno lungo un'estate
 

Un sogno lungo un'estate Un sogno lungo un'estate

Un sogno lungo un'estate

Letteratura italiana

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"Mi sto avvicinando alla prigione. I miei non li sopporto più. Pensami, ne ho bisogno". L'sms di Matilde all'amica è inequivocabile: per lei si prospettano vacanze estive tutt'altro che divertenti. Con la famiglia si sta infatti trasferendo in campagna, in casa della zia Isabella. E fin da subito la sua avversione per la vita agreste è totale. Come se non bastasse, la figura conturbante di un bambino misterioso visita Matilde in sogno cercando di attirare la sua attenzione. Ma il mistero più grande è dipinto sul muro di un antico mulino dismesso, il quale si dice nasconda la mappa di un tesoro. Dal groviglio dei segreti in cui si dibatte, alla fine Matilde uscirà stringendo in mano ricordi preziosi, che l'aiuteranno a riconciliarsi con se stessa e con le persone che la amano di più.



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Un sogno lungo un'estate 2012-11-22 04:01:30 Bruno Elpis
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Bruno Elpis Opinione inserita da Bruno Elpis    22 Novembre, 2012
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"Un sogno lungo un'estate" di B. Baraldi - Comment

Matilde ha quattordici anni. Inizialmente potrebbe sembrare una delle tante ragazzine perennemente 'connesse' per il tramite del cellulare. Tuttavia ben presto il lettore scopre che Matilde è sensibile, originale e si deve destreggiare, da sola, nelle complessità familiari e psicologiche che caratterizzano la sua vita.
Con “Un sogno lungo un’estate”, Barbara Baraldi dimostra la sua propensione ad addentrarsi nel labirinto dell’adolescenza: analizzando il rapporto di Matilde con i genitori (“Ogni volta che ho l’impressione di muovere un passo verso i miei genitori, loro ne fanno due indietro”) e con i coetanei, alle prese con le prime esperienze sentimentali e il primo amore (“… sto bene qui, in sella a questa moto che scivola veloce fra le stradine, insieme a questo moderno cavaliere. Sono una principessa in jeans e T-shirt”). Nella progressiva scoperta della natura, della campagna e delle sue strane creature (“La campagna mi è entrata dentro piano piano, senza che me ne rendessi conto. Mi ha riempito dei suoi colori, e dei suoi odori”): come i fratelli Riccardo, Rudy e Rachele. O uno strano personaggio soprannominato “Lucertola”. O la ruvida e introversa zia Isabella. Ma anche gli animali: il cane Bob, una gatta (“Il nemico”) e la sua cucciolata, le oche e il pollame.
La vicenda psicologica si sviluppa in parallelo a una storia – non dimentichiamo che Barbara Baraldi è anche autrice di romanzi di tensione! – fantastica e a una tinta di giallo.
La prima, quella fantastica, è legata a una leggenda; che il vecchio mulino nasconda il tesoro dell’aviere-pittore Bruno Legnani. La seconda, quella misteriosa, ha la sua matrice in un tragico evento familiare.
Il messaggio finale è di grande valore: la memoria ha un ruolo fondamentale, per realizzare al tempo stesso coscienza storica e consapevolezza personale. Perché non è vero che “certe storie del passato è meglio lasciarle dove sono”.
E perché, contrariamente a quanto si verifica nei processi di rimozione che stanno alla base della sofferenza psichica, “… si perde davvero chi si ama solo quando non lo si ricorda più”.
Lo stile di Barbara Baraldi è efficace e diretto, calibrato e adeguato al pubblico al quale si rivolge.

Bruno Elpis

Sul mio sito potete trovare l’intervista a Barbara Baraldi realizzata dopo la lettura di questo romanzo. Questo è il link:
http://www.brunoelpis.it/le-interviste/329-cinque-domande-a-barbara-baraldi

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Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...
... i romanzi gotici e noir di Barbara Baraldi. Per scoprire 'l'altra' dimensione dell'autrice. Il romanzo è per ragazzi, ma si addice anche agli adulti che apprezzano la letteratura per la gioventù.
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