Tra le pagine della fantasia
Letteratura italiana
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Ora capisco
Rivoli di donna (della stessa autrice) non mi è piaciuto, invece questa opera della Venturini mi ha piacevolmente sorpreso. Sarà perchè nessuno scrive più fiabe (esercizio di per se difficilissimo)sarà perche abbiamo sostituito la fantasia con una televisione generalista. Di fatto chi riscopre e fa riscoprire la fantasia, soprattutto nei ragazzi, compie un atto culturale lodevole. Ancor di più se la fantasia resta ancorata a problemi reali stemperati da un linguaggio semplice e fruibile.
Quello di cui non ha bisogno l'autrice, spero di non offendere nessuno, sono le lodi sperticate di alcune recensioni, a volte la critica è costruttiva più delle lodi.
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Fiabe non solo per bambini
Siamo abituati a considerare le fiabe narrativa per bambini, perché abbiamo memoria di quelle che i genitori ci raccontavamo quando eravamo piccini. Il gatto con gli stivali, o Biancaneve e i sette nani, che ai miei tempi mi impressionarono, mi fecero volare con la fantasia. Oggi, purtroppo, non è più così, perché i bimbi non conoscono le fiabe e questo per colpa dei genitori che le hanno dimenticate, che demandano l’educazione letteraria prescolastica a insulsi cartoni animati. Il rapporto magico fra madre e figlio, cementato attraverso le parole sussurrate di una favola, non esiste più.
In questo senso fa notizia un libro di fiabe, scritto da una mamma per Luce, la sua piccolina, ma che presenta caratteristiche di valenza anche per gli adulti.
Tra le pagine della fantasia di Gloria Venturini è infatti una raccolta rivolta sì ai piccini, ma con tematiche che sono di interesse anche per gli adulti, e ha un illustre predecessore ne Il principe felice di Oscar Wilde.
Sono racconti semplici, ma adatti ai nostri tempi, e sopra a tutti il bellissimo e surreale Il calore di un cuore, con un’umanità disperata per le risorse energetiche in via di esaurimento.
Il dramma è velato opportunamente dalla fantasia dell’autrice che pone come protagonisti una caldaietta murale, uno scaldabagno, alcuni antichi caminetti, ecc.
Suadente nei discorsi, con toni anche moderatamente umoristici, ha come tutte le fiabe la sua morale e un’ultima frase che è un inno all’amore.
Un’altra ha un’impronta di notevole fantasia (Il libero arbitrio), poi ce n’è una addirittura di fantascienza (Il pianeta dei sogni); non che le altre siano inferiori, perché su tutte aleggia un velo di speranza, con quella positività che è propria delle favole.
Non sto a parlarne di tutte, anche se sono belle, perché invece preferisco rilevare nuovamente come in un mondo di arida scienza come il nostro la fantasia rappresenti più che in passato il ritorno, se pure temporaneo, a una dimensione umana, una valvola di sfogo più per gli adulti che per i piccini, ai quali tuttavia non dispiacerà di certo ascoltare dalla bocca dei genitori Un gatto in braccio alla luna, oppure Rosso segreto, tanto per citare altre due fiabe di questa bella raccolta.