Scarlett
Letteratura italiana
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confusa...
Scarlett si è appena trasferita da Cremona in una nuova città e ciò comporta a nuove amicizie, nuovo approccio alla vita.
E' una ragazza carina che riesce quasi subito a trovare chi si occupa di lei.
Incontrerà delle amiche con cui ci saranno delle incomprensioni iniziali e poi arriverà il bel bassista dei Dead Stones che le farà perdere la testa.
All'improvviso l'omicidio del bibliotecario, suo grande amico, le rivelerà cosa c'è dietro alla facciata normale di alcuni compagni di scuola.
Sono parecchio confusa nel dover dare un giudizio dettagliato a questa prima parte della saga.
L'idea è buona, la copertina è fighissima e il luogo delle vicende è molto pittoresco.
Mi sento confusa perché per quanto la scrittura sia scorrevole i fatti narrati sono piatti.
La sfigata (che in realtà è una figa pazzesca) arriva dalla città, si innamora del figo (che immancabilmente c'ha un lato oscuro da fare invidia a Lucifero) e tutte le amiche diventano improvvisamente invidiose della protagonista. La protagonista si mette immancabilmente nei guai e via dicendo...
Non dico che sia sbagliato usare cliché per scrivere un romanzo, anzi!
Ma quanto meno mi aspetto che sia scritto con un certo carisma.
I personaggi mi sembrano privi di spessore.
Non mi sono sentita minimamente coinvolta soprattutto perché c'erano momenti in cui si passava da una scena ad un altra senza un apparente collegamento (e senso).
Matteo (il fratellino aka ragnetto) mi fa pena: i genitori che litigano e Scarlett che si fa paranoie mentali su Mikael.
Sembrava di avere a che fare con delle immagini sfocate che interagivano fra loro.
Inoltre Scarlett è insopportabile e per le prime cento pagine non fa altro che elencare la sua routine giornaliera... Noiosissima per altro!
Credo sia un po' sopravvalutata questa saga ma avendo comprato la trilogia completa mi toccherà finirlo.
Mi è sembrata una copia annacquata di Twilight e lo dico da amante di questo genere!!
Mi aspettavo qualcosa di più... Ora spero nel secondo.
Buona lettura.
Rebecca
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“Scarlett” di Barbara Baraldi - Commento di Bruno
Scarlett di Barbara Barladi è un romanzo “double face”.
Nella prima parte prevalgono le vicende di studenti e studentesse, che esaltano la dimensione giovanile e giovanilistica della storia: amori, look, piccoli atti di bullismo, una rock band idolatrata e composta da personaggi che sembrano avere qualcosa di superiore.
La seconda parte, che idealmente comincia con la morte violenta del bibliotecario della scuola, si trasforma in un racconto fantasy gotico nel quale gli elementi soprannaturali si intrecciano a quelli più psicologici.
Scarlett ha ereditato il nome dalla bisnonna paterna. Si trasferisce da Cremona a Siena e deve affrontare i soliti problemi di una liceale: la conoscenza di nuovi compagni, il senso di nostalgia per gli amici che ha dovuto lasciare controvoglia, l’adattamento alla nuova situazione in un clima familiare dominato dai litigi dei genitori e dalla vivacità del “ragnetto” Marco, il fratellino.
In questo contesto Scarlett instaura nuove amicizie, affronta le “laviniane”, si innamora di Mikael Lanciani (“Vorrei … perdermi nel ghiaccio fuso di quegli occhi di cristallo …”), il bassista dei mitici Dead Stones, si affeziona – sospinta dalla passione per i libri (“Leggere è la mia via di fuga attraverso mondi sconosciuti, avventure ed emozioni”) – al bibliotecario, sempre supportata da Sally, una pallina che è il suo amuleto (“Mai come oggi sento il bisogno di stringere tra le dita la forma familiare della mi sfera stellata”).
Nella seconda parte la storia deflagra, nel vero senso della parola.
Umberto, un compagno innamorato, mette in guardia Scarlett e l’ammonisce a non lasciarsi coinvolgere da Mikael e dai suoi amici belli e dannati, ma che professano di condurre una “vita straight”: il cantante Vincent e la bellissima Ofelia, ragazza che veste dark e porta anfibi con l’eleganza … di una pantera nera!
“Passano la ricreazione nel vecchio chiostro”, sembrano essere orfani e non avere un passato. Chi mai saranno? Mutanti, replicanti o che altro?
In preda ai dubbi e poi travolta anche da un evento familiare tragico, Scarlett si sente parte di un gruppo ove “ognuno annaspa tra i propri sensi di colpa. Ognuno con i suoi fantasmi.” Più convinta che mai del motto di Edoardo: “Il cammino della conoscenza, a volte passa attraverso la sofferenza”.
Barbara Baraldi regala ai giovani una storia gradevole e ricca di sorprese, combinando eco e immagini di mode giovanili, sapori letterari di stampo contemporaneo e retrogusto per la mitologia. Con una prosa semplice e incalzante, nelle atmosfere tipiche del romanzo di tensione.
Bruno Elpis
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Leggera
In occasione dell'uscita del sequel, mi sono decisa a leggere il primo volume. E' la prima volta che leggo qualcosa di Barbara Baraldi e devo dire che sono rimasta piacevolmente sorpresa.
E' vero che la storia presenta i soliti cliché del genere, ma lo stile dell'autrice lo rende così coinvolgente che senza accorgertene sei già alla fine. Uno stile diretto e semplice che riesce a trasmettere tante emozioni.
Come tutti i romanzi per adolescenti non mancano i tipici problemi legati all'età: scuola, amicizie, famiglia e primi amori.
La storia è scritta in prima persona ed il punto di vista è solo quello di Scarlett, la protagonista di questo romanzo gotico tutto italiano (compresa l'ambientazione). Basta nebbiosa Inghilterra o il glamour di New York ma la bella Siena.
Non manca il risvolto "giallo" che si conclude con un colpo di scena inaspettato ma niente di troppo intricato. Scritto molto bene, Interessante caratterizzazione della protagonista femminile e adatto a chi non ama le letture troppo impegnative.
Una lettura scorrevole, leggera, molto romantica ma sono molto curiosa di leggere qualcosa per adulti di questa scrittrice.