Pink lady Pink lady

Pink lady

Letteratura italiana

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Anna ha diciassette anni e, di fronte all'apatia e alla depressione in cui sono sprofondati i suoi genitori alla morte della sorella maggiore, reagisce solo con la rabbia. Verso di sé, verso i suoi, verso la sorella morta: ne sente la mancanza, vorrebbe non dimenticarla mai, nutrire il ricordo di lei con il suo dolore e nello stesso tempo vorrebbe ricominciare a vivere. Riuscirà a farlo tra i palazzi antichi di Belmonte, cittadina della Pianura Padana, dove deve ricominciare tutto da capo. Qui conosce l'amore: quello tra Ete e Paolo, quello gratuito di Silvia, quello di Marco e riscopre quello dei uoi genitori. Qui impara che il passato non si cambia e che non è una colpa lasciare che il dolore si plachi per tentare di essere felici.



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Pink lady 2012-08-16 06:08:53 LuigiDeRosa
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LuigiDeRosa Opinione inserita da LuigiDeRosa    16 Agosto, 2012
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"Sto bene,prof"..."Non credo ,Anna".


"Se potessi fidarmi,il domani sarebbe qualcosa di più che un coagulo di ore e minuti"
pink lady
Anna ha 17 anni capelli rosa e piercing a ingioiellarle (ma padre e madre direbbero,deturparle) il viso,ma il suo look non è sempre stato questo. La ragazzina ha cominciato a "inchiodarsi" il viso quando Laura, la sorella maggiore, è morta in un tragico incidente e i genitori, per quei strani meccanismi ,difensivi?, che mette in atto il nostro inconscio devastato dalla sofferenza, hanno cominciato a chiudersi nel loro dolore "dimenticando" di avere un'altra figlia.Anna ha così cominciato col tingersi i capelli di rosa, ma loro: niente, non la vedevano. Ha cominciato a infilarsi cerchietti nel naso, ma loro niente, allora è passata alle sopracciglia, alla lingua, infine quando credeva che il mondo si fosse dimenticato di lei, ha incontrato "un amico" che gli ha aperto la porta di un mondo migliore, un paradiso a portata di mano, anzi di braccio.Per conquistare la felicità basta un ago in vena e si parte per un posto migliore. La fortuna però assiste Anna, una prof, di quelle che non si fanno i fatti loro e credono nella Scuola con la S maiuscola, afferra Anna prima che faccia il grande salto nel buio,da una bella svegliata anche ai suoi genitori che, ridestatisi dallo choc decidono che è venuto il momento di cambiare radicalmente vita. Lasciano la caotica Milano e tornano nel paesello d'origine Belmonte. Qui Anna, che nel frattempo è diventata profondamente introversa e diffidente, fa la conoscenza di Silvia e soprattutto Marco un ragazzo che sembra capirla come nessun altro, è lui a soprannominarla "pink lady" non per il colore dei capelli, ma perchè la ragazzina di città si dimostra fin dall'inizio aspra e dolce proprio come la varietà di mela "pink lady" che nasce dall'innesto di una varietà rossa,dal sapore aspro, con una gialla, dal sapore zuccherino. I rapporti fra i ragazzi attraversano i soliti alti e bassi dei gruppi che cominciano a formarsi fino a quando Pink Lady viene a conoscenza di un segreto che rimescola tutte le carte.
"Pink Lady" è un romanzo delicato e intelligente che racconta il dolore di una perdita con raffinata analisi psicologica, lo consiglio ai lettori di "Rossa come il sangue e Bianca come il latte" o "La solitudine dei numeri primi".

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