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Letteratura italiana

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A Lullina piace moltissimo passeggiare con il nonno e ascoltarlo mentre racconta storie incredibili inventate apposta per lei. Ma un giorno il nonno si accorge che la sua picciliddra è distratta e pensierosa e quando le chiede cosa non va lei confessa: tutto dipende da un sogno, il più bizzarro e stravagante che abbia mai fatto. Un omino minuscolo, tutto vestito di giallo, le ha rivelato la formula magica per far scomparire le persone, e Lullina muore dalla voglia di fare una prova! In questa favola sorprendente, con tre possibili finali, il Maestro Andrea Camilleri celebra la fantasia e la curiosità dei bambini. Nelle smaglianti illustrazioni di Giulia Orecchia risplendono i colori di una Sicilia piena di fascino e magia.



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Magarìa 2014-01-19 13:03:39 Pia Sgarbossa
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Pia Sgarbossa Opinione inserita da Pia Sgarbossa    19 Gennaio, 2014
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UNA FAVOLA IN CUI PUOI SCEGLIERE, COME SEI !!!

Non c'è immagine più tenera di un nonno che va a passeggio con la sua nipotina.
Se poi il nonno è Camilleri, ti aspetti una favola in cui spiccheranno il suo amore per il lessico siciliano e il suo elogio per i carabinieri ( da quel poco che so io, leggendo le recensioni dei suoi libri e parlando con colleghe che lo amano ).
E infatti nella favola troviamo sia l'uno sia l'altro, anche se molto semplicemente.
Originale l'idea di far narrare prima dal nonno, poi dalla bambina.
La prima parte, quella relativa ai racconti del nonno, non mi attrae molto, perchè trasuda di rassegnazione : qui regna la consapevolezza di una realtà basata sulla competizione che non lascia scampo.
Il momento che ho amato è stato quando la bambina ha raccontato al nonno un suo sogno speciale;è senza alcun dubbio la parte che prediligo, perchè profuma di magia e tenerezza : regnano la gioia e i colori che fanno parte dell'essere bambini o dell'animo che sia pur adulto, serba nel cuore una parte di fanciullo, speranzosa...sempre.
E' una favola che mi fa pensare soprattutto a quei bambini che vivono realtà particolarmnete difficili , in cui lo scomparire può essere vissuto realmente, ma qui, in questa favola, lo stesso evento diventa magico....forse addirittura rappresenta il modo per vincere quella paura???
Bellissima la proposta di tre finali, che a mio modo di vedere, Camilleri propone , perchè, da buon conoscitore di animi umani, sa già in partenza che a tutti uno solo non può andar bene...
E allora che fare? Dare la possibilità ad ogni lettore di poter scegliere il finale a lui più consono( io due li accetterei, uno lo scarterei...ma ho ben capito che è preferibile che non li dica), o ... ancor meglio, riuscire a trasmettere al piccolo lettore, il concetto che le persone sono tanto diverse: sensibili o non , rispettose o meno, speranzose o rassegnate...un bel modo per preparare i bambini ad affrontare a vivere una realtà che putroppo, in certe situazioni, può essere veramente dura da vivere...e io che da più di un anno faccio parte del mondo Qlibri e ho avuto la possibilità di confrontarmi con realtà diverse e lontane dal mio vissuto personale... non posso che essere d'accordo con lui...pienamente d'accordo!
Un plauso al "nonno Camilleri".
Pia

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Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...
Da leggere ai piccoli in modo guidato e riflettere sui propri valori e sul proprio credere e pensare.
A chi vuole far capire la natura umana ad un bambino...mai scontata , imprevedibile, anche cattiva.
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Magarìa 2013-10-04 07:13:42 LuigiDeRosa
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LuigiDeRosa Opinione inserita da LuigiDeRosa    04 Ottobre, 2013
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Gatto dispari,gatto paro,guarda come ricomparo!

Andrea Camilleri non smette mai di sorprenderci, la fantasia e la voglia di raccontare sembrano quelle di un bambino, un bambino che gli anta li ha superati da un pezzo ma non sembra affatto per lucidità e acume, appartiene a quella nutrita schiera di geni della penna penso alla Yourcenar,alla Pivano, a Borges o Pablo Neruda che d'inventare e raccontare non hanno mai smesso fin dal primo vagito. In questa fiaba, Camilleri racconta il rapporto nonni nipoti, a modo suo, ricorrendo alla magia e alla superstizione. Naturalmente non rinuncia alla sua Sicilia che è presente con il mare cristallino le pale dei fichi d'India, i cespugli di capperi, le filastrocche e le parole mammalucchigne, quelle che ripetute come un mantra possono realizzare sogni o spezzare incantesimi. Lo scrittore agrigentino non rinuncia neanche al suo umorismo,Pirandello docet, strizza l'occhio a noi lettori proponendoci tre possibili finali della stessa fiaba, quale sceglieremo ? Forse quello che, come ci ricorda Gramellini, è descritto nell'ultima riga?
Una fiaba tinta di "giallo montalbano", c'è una bambina che scompare, a voi lettori la possibilità di rintracciarla.

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