Ma le stelle quante sono
Letteratura italiana
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Opinioni inserite: 7
Nelle mani sbagliate...
Ho iniziato a leggere questo libro perché di questa giovane scrittrice avevo sentito parlare piuttosto bene.
Leggendo le prime pagine mi sono sentita subito catapultata ai miei 17/18 anni...e la ragazzina che è in me ha iniziato a fare le capriole, ma la lettrice (sempre che è in me...) ha iniziato a storcere il naso, quella snob...????
Per qualche momento tutto è tornato...quei timori (e tremori), quelle paure, quelle incertezze...(non che alle soglie dei quaranta non ce ne siano, ma sono meno lievi...), però si sa, il momento "nostalgia da liceo" dura poco...
Amai
Amai trite parole che non uno
osava.
M'incantò la rima fiore amore,
la più antica difficile del mondo.
(U. Saba)
Ecco, questo romanzo è un po' così...non inventa nulla di nuovo, è una rima baciata un po' trita e ritrita, come "fiore-amore", ma, alle volte, non serve necessariamente soprendere con nuove parole, basta trovare un significato onesto a quelle già usate.
La Carcasi lo ha fatto...certo, se hai 16 anni, amerai molto questo libro...se ne hai quasi 40, molto molto meno.
Ed è giusto così.
I libri assumono il loro pieno significato solo quando sono nelle mani giuste.
E non erano le mie.
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- no
SEMPLICE MA EFFICACE
Ottimo esordio per Giulia Carcasi. "Ma le stelle quante sono" si rivela un libro fresco e gradevole. A dare vita alla storia sono Carlo e Alice, i quali stanno vivendo l'ultimo anno di liceo, in cui si troveranno a vivere delle relazioni sentimentali con compagni di classe e non. Peculiarità del libro è il modo in cui la storia viene raccontata: due volte, una col punto di vista di Alice e una con quello di Carlo. Lo stile della Carcasi mantiene un livello elevato interesse con enunciati marcati e risoluti, e offre spunti di riflessione interessanti giostrando con le personalità dei due protagonisti, entrambe due persone intelligenti ma non per questo immuni ai travagli emotivi dell'adolescenza. Un romanzo di formazione che andrebbe letto anche se non si è più ragazzi.
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"A Martina, che si colora di timidezza"
Era il lontano febbraio del 2011 quando ho avuto il piacere di incontrare Giulia Carcasi per la prima volta. La scuola aveva organizzato un incontro speciale con la scrittrice, e la professoressa di italiano ci aveva praticamente obbligati a buttarci nella lettura. Di solito quando i professori OBBLIGANO a leggere qualcosa, è spesso e volentieri qualcosa che finisci per odiare. Che non parla di me, della mia età, dei miei problemi adolescenziali, delle mie cotte passeggere e non. Di solito un professore ti affida il solito mattone, e ti dice "leggilo e fammi una relazione". Così, senza che tu abbia neanche il tempo di replicare. Ricordo che la mia prima professoressa di italiano alle superiori ci disse "non sempre i libri solo perché sono affidati da un insegnante sono fatti a misura di un alunno, a volte mancano i denti per leggerli, a volte i denti ci sono ma ancora hanno da svilupparsi a sufficienza. Ecco, voi immaginate che un libro sia basato proprio su questi denti, e che più questi crescono, cresce anche la vostra capacità di intendere la letteratura". Ai tempi pensai fosse scema. Crescendo, ho capito che è proprio così. E al tempo, quando sfogliai il libro della Carcasi, i denti li avevo eccome. Divorai tutto il romanzo in meno di sei ore, e ricordo che quando la mia mano strinse la sua sentii una certa elettricità. Giulia era timida, se ne stava a chiacchierare dell'adolescenza come se in fondo ci fosse stata ancora sommersa. Quando le diedi il libro da autografare, lei mi guardo' negli occhi e senza una parola mi scrisse una frase. Mi disse che secondo lei quella mi descriveva pienamente. Tutta questa introduzione solo per farvi capire di non prendere questo libro con la coscienza adulta di una persona vissuta, ma con quella di una ragazza - e di un ragazzo - che ogni giorno si affacciano coi problemi di ogni giorno. Certo, non è considerabile un capolavoro, ma sono sicura che leggendolo farà immedesimare chi in quell'età si trova, oppure chi, immerso nei ricordi, si vorrebbe ritrovare.
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MA LE STELLE QUANTE SONO?TANTE,TROPPE..
Un libro che mi è capitato tra le mani per caso, senza nemmeno accorgermene. Un libro che mi ha fatto conoscere una splendida scrittrice,Giulia Carcasi,capace di tirar fuori le parole che ognuno di noi sente di avere dentro. Ho letto questo libro d'un fiato, senza perdere tempo, affascinata da questa storia magnifica. Carlo e Alice, due ragazzi che stanno percorrendo l'ultimo anno di liceo, che vanno incontro alla maturità. Intorno a tutto ciò girano l'amicizia,l'amore,i cambiamenti giovanili,il sesso,i professori,la famiglia. Sarà che sono ancora un'adolescente,18 anni tra poco, sarà che anch'io tra qualche mese comincerò il mio cammino verso la maturità, questo libro mi ha dato tanto,troppo.
...Sarà anche che questo libro racconta la mia storia,identica...
Sarò che lo amo.
Lo consiglio,davvero un gran libro!
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ADOLESCENZIALE
É un libro leggero e frizzante, ma romantico. Tratta fondamentalmente di una partita di ping-pong sentimentale. Alice e Carlo. Stessa classe e stesso banco: si parla principalmente d’amore, unico sentimento in grado di farti spuntare all’improvviso le ali ai piedi e librarti in volo e farti precipitare nel vuoto nell’attimo successivo, senza nemmeno un paracadute con cui limitare i danni. Ed è proprio così che si definisce Alice, la protagonista femminile del romanzo, una “nata senza paracadute”, ragazza fragile, insicura e sognatrice che preferisce nascondersi piuttosto che vivere la vita e le proprie emozioni e che quando prova finalmente a buttarsi nelle grinfie del primo amore, lo fa per una relazione completamente sbagliata che le lascia solo rabbia e delusione oltre ad un retrogusto amaro in bocca. Alice che crede nell’amore e aspetta quello vero...
Carlo, un ragazzo imbranato, che non ha modelli da seguire ed è maledettamente ingenuo, senza maschere. Carlo che osserva Alice da lontano, come una meta irraggiungibile, un sogno che non si può neanche sfiorare. Diciotto anni. La maturità. La paura di non farcela. Di svegliarsi un giorno e non sapere che fare nella vita.
Ma Alice questo non lo sa, non sa che qualcuno da molto tempo la osserva e la desidera, mentre lei cerca di rimettere a posto i cocci della sua esistenza... Fin quando arriva l'occasione giusta per far incrociare i destini di Alice e Carlo che da sempre si sfioravano impercettibilmente senza però mai incrociarsi del tutto.
Scoppia così una passione semplice e travolgente, due vite apparentemente diverse ma in realtà molto simili, i conflitti familiari, l’amicizia, la maturità alle porte e l’incognita del futuro che incombe sul presente.
Questo libro me lo hanno regalato altrimenti non l'avrei mai comprato di mia iniziativa. Il romanzo si sente che è scritto da un'adolescente, che ha inserito molte tematiche ma ne ha sviluppate poche. Sembra quasi che la Carcasi, volendo scrivere un libro sugli adolescenti "serio", abbia sentito la necessità di appesantire la sua storia invece.
In generale i due ragazzi sono molto tranquilli però mi paiono troppo ingessati, troppo spenti. Due morti di sonno insomma. E la riflessione di Alice alla fine della sua parte, dopo aver incontrato il suo ex Giorgio al bar mi ha fatto davvero cadere le braccia. "Ma le stelle quante sono" è quella che si può definire una lettura carina, senza impegno e senza noia. Anzi anche con un po' di noia quando si gira il libro e si legge la versione di Carlo, che è ben poco differente da quella di Alice, voce e personalità incluse. Sicuramente gli adolescenti ci troveranno di più di quello che ci ho trovato io, e va bene così.
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Molto carino
Cercavo un libro sull'amore adolescenziale e l'ho trovato!
Mi è piaciuto tanto perchè molto scorrevole ma anche semplice.
La ragazza mi assomigliava tantissimo perchè faceva tutto difficile e anche io sono così.
Poi come coppia mi è piaciuta davvero molto perchè prima tutti e due trovavano un interesse nell'altro però poi hanno fatto altre esperienze fino a capire che dovevano provarci loro stessi.
Semplice ma non banale.
In due giorni l'ho finito e lo consiglio se volete un libricino leggero che vi fa compagnia.
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Le stelle sono 351.
Lei e lui.
Alice e Carlo.
Stessa classe e, a volte, stesso banco.
Due voci, due racconti, proprio come è strutturato il libro, da capovolgere a seconda di chi si vuole leggere.
Due voci ma una sola storia.
La storia di un amore acerbo, delicato, puro ma intenso. Quell'amore un po'irrazionale che nelle sere di agosto ti fa guardare il cielo e cercare di contare quante sono le stelle, e tanto meglio se a contarle si è in due.
Perchè l'amore tutto può.
Un libro leggero, frizzante, romantico ma mai banale o smielato.
Così anche i lettori aduti fanno un balzo indietro negli anni, per ripensare alla propria adolescenza, alle infatuazioni e ai primi amori, ai rapporti d' amicizia ancora acerbi, ai piccoli drammi quotidiani...
E poi a quella terribile sensazione, di non essere "né carne né pesce".
Troppo piccoli e immaturi per decidere ma anche troppo grandi per fuggire dalle responsabilità quotidiane.
"Io non mi voglio più piegare, ho voglia di rivoluzione.
Mi metterò ad impastare questo mondo. [...]
Andrà tutto a meraviglia.
E io non passerò più le notti a guardare questo soffitto.
Quante volte mi ha tenuto compagnia.
Quanti sogni ci ho appiccicato...
Stanno lì, appesi, aspettando che qualcuno li raccolga.
E io non so quali sono i tempi della maturazione.
Le olive si raccolgono a novembre, l'uva a settembre. E i miei sogni? Non lo so..."
Per gli adolescenti e per gli adulti.
Per i sognatori e per chi invece dovrebbe sognare un po' di più.
Per chi, come me, si è portato dietro la spensieratezza dell'adolescenza e ne ha fatto tesoro.