La favola delle due galline
Letteratura italiana
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Il lupo l’aveva fiutata e localizzata
È la fiaba che Beppe Fenoglio scrisse per la figlia Margherita (“Mio padre ha deciso che avrebbe accolto quella nuova vita con un regalo speciale”), con graziose illustrazioni acquerellate di Alessandro Sanna. Io l’ho letta per decomprimere l’onere della lettura de “La ragazza con la Leika”.
Ed è stato bello leggere, più che la favola, le parole di una figlia che riceve in dono non il solito regalo materiale: “Mi piace immaginare mio padre davanti alla sua macchina da scrivere… stabilendo, sin dall’inizio, l’intensità e il ritmo del racconto… mi piace pensarlo mentre sceglie le parole più adatte a trasmettere tutta la speranza possibile, quelle parole che, in ogni fiaba che si rispetti, giungono a tranquillizzare i bimbi…”
La fiaba è semplice e narra del conflitto tra due sorelle galline, Tuja e Chica (“Tuja la beccava nel collo per averla sorpresa oziosa o intentissima a fare cose indubbiamente graziose ma del tutto inutili”) tra gli antropomorfismi (“Io andrò difilato dal consiglio delle galline anziane e mi farò accompagnare e sostenere nei miei diritti”) e i meccanismi della favola classica (“Il lupo l’aveva fiutata e localizzata”).
Il libro contiene una seconda favola incompleta, Il bambino che rubò uno scudo, per certi versi autobiografica (Paolo “a scuola riusciva molto bene, sebbene studiasse per uno e fantasticasse per dieci”):
“Un bambino tra i più a posto, se non fosse stato che… rubava.”
Bruno Elpis