Iris. I sogni dei morti
Letteratura italiana
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Serie Iris, vol 2
Parto dalla premessa che ho letto da poco il primo volume di questa serie (Iris. Fiori di cenere) e ne ero entusiasta, soprattutto per la trama originale, e non vedevo l'ora di leggere il libro successivo. Mi ero però presa alcune riserve per quanto riguarda lo stile di scrittura, che, anche se buono, mi era apparso un po' adolescenziale. Da "Iris. I sogni dei morti" mi aspettavo quindi una storia piacevolissima ed appassionante ma al livello della precedente per quanto riguarda la narrazione. Devo però ricredermi. "Iris. I sogni dei morti" non solo non delude, ma addirittura va assolutamente al di là di tutte le aspettative che avevo nei suoi confronti. Non solo la storia è appassionante e piacevole come il volume precedente (e pure di più), ma lo stile narrativo è maturato! Inutile dire che ne sono rimasta pienamente soddisfatta! In questo nuovo episodio della serie i problemi di Thara, che nel precedente libro sembravano quasi risolti, subiranno una improvvisa impennata e si ritroverà in guai molto più grandi e pericolosi di prima, che coinvolgeranno da vicino anche i suoi amici Leonard, Christine, Nate e qualche new entries gustosissima di cui però non vi rivelererò nulla per non guastarvi la sorpresa. Anche le priorità sull'ambientazione cambiano, perché se nel libro precedente era dato molto spazio al Cinerarium, il mondo parallelo fatto di cenere dove trovano riposo gli oggetti bruciati e le anime tra la vita e la morte, questa volta la maggior parte dell'ambientazione sarà urbana, sia sopra che nei sotterranei, facendo anche virare il genere del libro da urban fantasy a urban fantasy con sfumature fantascientifiche e horror. In un'unica parola penso di poterlo definire: new weird. E per la prima volta compare nella storia la casa farmaceutica "Octagon corporation", che scopriremo essere invischiata e anzi, colpevole di tante cose brutte che accadranno. (Questo particolare mi ha fatto un tornare alla mente la "Umbrella corporation", famosa società biotecnica con ramificazioni farmaceutiche, informatiche e militari presente nei videogiochi e film "Resident Evil". E c'è anche somiglianza nei loghi delle 2 aziende: un ottagono a spicchi viola per la "Octagon" e un ottagono a spicchi bianchi e rossi per la "Umbrella". Ma fin'ora le affinità finiscono qui.)
"Iris. I sogni dei morti" è un romanzo decisamente adrenalinico, dallo svolgimento imprevedibile e con molti colpi di scena, adatto a quella tipologia di lettori, come me del resto, che si sono un po' stufati delle storie d'amore sdolcinate e fini a sé stesse. Anche nella serie Iris c'è una storia d'amore, ma viene ben bilanciata e non prevarica mai sul resto della trama. Dire che sono rimasta soddisfatta dalla lettura di questo libro è dire poco, l'ho trovato (quasi) perfetto. Probabilmente avrei dato il massimo dei voti se non fosse stato per il finale a cliffhanger. Eh, sì... anche se la curiosità è tanta e con un finale aperto me ne è venuta ancora di più, ammetto la mia cocente delusione nel rimanere lì, con l'ultima pagina del libro aperta a mezz'aria e la mente tormentata dai dubbi su cosa succederà. Sarà dura attendere un altro anno (e spero non di più!) per il seguito.
Indicazioni utili
Ero curiosa
Finalmente arriva nelle librerie italiane il tanto atteso secondo volume della trilogia urban fantasy per adolescenti (e non solo) di Maurizio Temporin. Sconsigliato leggerli singolarmente perché sono strettamente collegati e l'autore tende a dare per scontato certi aspetti.
Il primo volume mi era piaciuto, anche se con qualche perplessità, ma questo mi ha entusiasmato molto di più. Non solo per l'originalità della trama ma anche per i colpi di scena che mi hanno lasciato decisamente spiazzata.
La storia, come per il primo, continua ad essere narrata da Thara in prima persona, un'adolescente come tante convinta di soffrire di narcolessia invece scoprirà di essere una Crepuscolare e...il resto starà a voi scoprirlo.
Uno stile scorrevole e curato che ti coinvolge e non manca il risvolto romantico ma domina soprattutto la prima parte. La seconda invece è quella più ricca d'azione e sorprese.
Per chi si aspettava ancora viaggi tra i due mondi (il Cinerarium e il mondo reale) purtroppo in questo volume sono pochi.
Naturalmente il libro finisce proprio sul più bello e dunque se da una parte qualche mistero viene svelato, dall'altra tante questioni restano ancora in sospeso.
Sicuramente gli appassionati del telefilm Lost, avranno pensato al Dharma quando l'autore ha introdotto nella trama la Octagon Corporation o sbaglio?
Anche la cover, una versione in rosso, invita alla lettura.
Non vedo l'ora di leggere il prossimo volume.