Gli Invisibili. L'enigma di Gaia

Il quarto libro di Del Ponte dedicato agli Invisibili è il più voluminoso, il più ponderato, il più impegnato sicuramente.
E anche per questo forse quello finora meno riuscito.
A mio avviso questa svolta new age e "impegnata" non ha giovato a tutto quello che fino ad ora erano le caratteristiche più apprezzabili della serie.
La freschezza, la spontaneità, anche la paura/thriller perchè no? Dove è finito il tutto?
E' un po' tutto all'acqua di rose. Tutto immerso in questa sorta di follia e sorta di isterismo collettivo che piano piano coglie tutti gli abitanti del pianeta.
Pianeta Terra chiama Terra! Rispondi Terra!
Sicuramente ottimi gli argomenti e la preparazione dell'autore che, contattato da me personalmente, mi ha tutto sommato aperto un mondo.
Ma appunto, sembra più un opuscolo divulgativo di Greenpeace piuttosto che un romanzo fanta/psicologico.
Ovvio che sia comunque apprezzabile.
L'avventura è elargita da mani generose.
Anche l'amore alla fine fa la sua vittoriosa comparsa...
Ma ci sono almeno due cose che non tornano a mio avviso.
Prima di tutto l'assenza di Magica Però, nuovo fantastico personaggio apparso nel precendente volume e entrato a far parte stabile de Gli Invisibili. Peccato appunto che in questo libro appaia nelle ultime due pagine. Perchè? Si è ricordato all'ultimo di lei? Oppure non riusciva a inserirla nell'economia della storia?
E poi le apparizioni misteriose di un animale che aiuta in un frangente ben preciso i nostri eroi. Chi è? Come ha fatto ad arrivare lì?
Ecco... Insomma...Diciamo che dopo i primi tre volumi mi aspettavo di più. Ma si sa... Sono incontentabile.
Piccola postilla: a mio parere questo libro può essere tranquillamente considerato autoconclusivo e letto a sè stante. A parte alcuni piccoli particolari, comunque spiegati, è del tutto slegato dagli altri.
Da leggere comunque. Per vedere a cosa stiamo andando incontro se continuiamo a ignorare le tematiche ambientali.