Narrativa italiana Libri per ragazzi Ci vediamo un giorno di questi
 

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Ci vediamo un giorno di questi

Letteratura italiana

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A volte per far nascere un’amicizia senza fine basta un biscotto condiviso nel cortile della scuola. Così è stato per Ludovica e Caterina, che da quel giorno sono diventate come sorelle. Sorelle che non potrebbero essere più diverse l’una dall’altra. Caterina è un vulcano di energia, non conosce cosa sia la paura. Per Ludovica la paura è una parola tatuata a fuoco nella sua vita e sul suo cuore. Nessuno spazio per il rischio, solo scelte sempre uguali. Anno dopo anno, mentre Caterina trascina Ludovica alle feste, lei cerca di introdurre un po’ di responsabilità nei giorni dell’amica dominati dal caos. Un’equazione perfetta. Un’unione senza ombre dall’infanzia alla maturità, attraverso l’adolescenza, fino a giungere a quel punto della vita in cui Ludovica si rende conto che la sua vita è impacchettata e precisa come un trolley della Ryanair, per evitare sorprese al check-in, un muro costruito meticolosamente che la protegge dagli urti della vita: lavoro in banca, fidanzato storico, niente figli, nel tentativo di arginare le onde. Eppure non esiste un muro così alto da proteggerci dalle curve del destino. Dalla vita che a volte fortifica, distrugge, cambia. E, inaspettatamente, travolge. Dopo un’esistenza passata da Ludovica a vivere della luce emanata dalla vitalità di Caterina, ora è quest’ultima che ha bisogno di lei. Ora è Caterina a chiederle il regalo più grande. Quello di slacciare le funi che saldano la barca al porto e lasciarsi andare al mare aperto, dove tutto è pericoloso, inatteso, imprevisto. Ma inevitabilmente sorprendente.



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Ci vediamo un giorno di questi 2022-09-13 18:17:53 mariaangela
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mariaangela Opinione inserita da mariaangela    13 Settembre, 2022
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Cate/Ludo: io per te ci sono, sempre.

Da un biscotto e un panino scambiati nel cortile della scuola nasce un’amicizia che è sorellanza. Forse l’essere così diverse aiuta Caterina e Ludovica a compensare le mancanze e gli eccessi dell’altra. Infanzia, adolescenza, maturità, sempre presenti per sorreggersi in uno scambio senza fine.

Non è semplice dare un giudizio a questa lettura, scorrevolissima e da me sopravvalutata leggendo le recensioni.

Sembrano due libri, una prima parte e una seconda, che si incontrano nel finale.

I fatti sembrano banalmente ovvi, e mi dispiace il mancato azzardo da parte dell’autrice.

Un racconto fatto di felici salti e rovinosi atterraggi, ma sempre con il paracadute Cate o Ludo.

Non so esattamente cosa mi aspettassi. Forse dialoghi altisonanti e impegnativi, forse un narrato più originale, forse il voler non indovinare ciò che sarebbe di lì a poco successo. Sono rimasta delusa. Più scorreva la lettura e più la mia delusione cresceva.
Poi mi sono liberata dalle aspettative fuorvianti e mi sono abbandonata semplicemente ai fatti. Ho vissuto Ludo e Cate, Paolo, Gab, Rita e Piero, Oscar, Gianfranco, Matt, Genova, e l’Australia: e ho iniziato a viaggiare con gli occhi e con la mente su spazi immensi e lontanissimi e diversissimi da quelli che frequento. Quando mi sarebbe potuto capitare di visitare Brisbane, il Wishing Bridge, il piccolo resort di casette in legno, nel bosco di eucalipti e palme, circondato da vigneti a perdita d’occhio, il Margaret River, il faro di Cape Leeuwin sull’estrema punta sudoccidentale, dove si incontrano l’oceano Indiano e l’oceano Pacifico, con il mare a perdita d’occhio che si infrange sugli scogli, il viale verde dell’erba che si perde nel blu dell’oceano, il Ludlow Tuark Park, bosco di alberi da sughero con piante e fiori all’infinito, la punta dei surfisti dove il mare si apre a 180° davanti agli occhi.

Ho assistito ad amicizie che si sono consolidate, ad altre che sono nate, a cuori che si sono divisi e ad altri cuori che si sono incontrati, alla mano che ha saputo tendersi e a quella che ha ferito.

A pensarci bene c’è tutto quello che mi serve in questo momento, un’amicizia immensa, una famiglia protettiva e amorevole, un amore coinvolgente, il dolore da cui ripartire, il magone che rimane e la forza del domani che inevitabilmente arriva.

Romanzato si, forse troppo, si, ma cosa c’è di più bello di leggere un romanzo romanzato.

E allora amici…“ci vediamo un giorno di questi.”

Buone prossime letture.

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Ci vediamo un giorno di questi 2021-08-22 15:22:10 Pelizzari
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Pelizzari Opinione inserita da Pelizzari    22 Agosto, 2021
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Un'amica in technicolor

Un’amica in technicolor. Una relazione asfissiante. Un amore tossico. L’amore di una pazzerella, innamorata della vita in tutte le sue forme. I momenti inaspettati, che cambiano il corso della vita, nel bene e nel male. La riscoperta di se stessi, il tempo per sé, la libertà di essere se stessi. C’è tutto questo e molto di più in questo romanzo, commovente e vero, di un’autrice che per me è ormai diventata un’amica, con la sua penna ironica, con le sue storie sgangherate, molto vicine a quelle della mia generazione, con la sua profondità d’animo. Ludovica si sente sbagliata, imperfetta, incompleta. Così come tante volte mi sono sentita e mi sento io. Ma ha l’enorme fortuna di avere una famiglia che la appoggia e di avere un’amica che è come una sorella. Caterina è un filo invisibile che tiene insieme un’immensa coperta patchwork. Colore puro e armonia.

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Ci vediamo un giorno di questi 2017-10-11 20:54:18 ALI77
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ALI77 Opinione inserita da ALI77    11 Ottobre, 2017
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UN'AMICIZIA CHE DURA PER SEMPRE

Il nuovo libro di Federica Bosco parla di amicizia, di un legame che nonostante tutto cambia, cresce ma che non si spezza mai.
Questo è un romanzo molto diverso rispetto ai precedenti di Federica Bosco, eravamo abituati a leggere storie di donne alle prese con disavventure amorose, ora troviamo un testo più maturo che affronta la forte amicizia tra due donne, Cate e Ludo.
Cate, è l’anima della festa, una ragazza molto bella, socievole ma anche ribelle che ha voglia di prendersi la sua libertà e la sua indipendenza.
Ludo, invece, è la classica “brava ragazza”, studiosa, seria, affidabile che fa sempre la cosa giusta ma che in realtà, ha paura di affrontare i cambiamenti e si accontenta di quello che sta vivendo senza tentare di migliorare la propria vita.
Cate e Ludo si conoscono dai tempi della scuola, per Ludo, Cate, è la prima persona che le rivolge la parola, non per avere un aiuto in un compito o per insultarla, ma solo perché aveva voglia di parlare con lei.
E così diventano amiche, un appoggio sicuro l’una per l’altra e piano, piano il loro rapporto matura, cresce cambia e si evolve.
Nonostante i pregiudizi della famiglia di Ludo nei confronti di Cate, le due donne rimangono unite e quello che le lega è sicuramente la fiducia e la lealtà reciproca.
Il libro scorre veloce , gli anni passano e si ritrovano a essere delle donne e la loro amicizia resiste nonostante dei periodi difficili e di tensione.
Dopo una forte litigata Cate decide di partire per l’Australia da sola, ma al suo ritorno Ludo scopre che l’amica è incinta, solo che il padre non è venuto in Italia con lei.
La nascita di Gabriel sconvolgerà sia la vita della ragazza che quella dell’amica, che ne diventa non sono una zia ,ma qualcosa di più, una sorta di seconda madre.
Ma se Cate da una parte cerca di crescere suo figlio da sola, la vita sentimentale di Ludo non è un gran che e qui ho visto un piccolo spiraglio di chick lit nella figura di Paolo, il fidanzato di Ludo.
Paolo è un uomo inetto, triste, solitario, ordinario ma soprattutto un bugiardo, una persona che non merita una donna come Ludo, intelligente, leale e giusta.
Ma Ludo non riesce a lasciarlo, lo sa che in fondo lui non è la persona giusta, che lui non è l’amore che lei sognava da bambina, che ogni donna sogna, Paolo è solo un’àncora sicura dalla quale Ludo non riesce a staccarsi perché ha paura di annegare.
La vita ci insegna che a volte ci può essere una seconda possibilità per essere felici basta coglierla al volo, ma c’è anche il rovescio della medaglia non sempre le cose vanno come speriamo e alcune volte la realtà è molto dura da affrontare.
Lo stile di Federica Bosco è inconfondibile, molto curato, attento, scorrevole e appassionante ma in questo libro ho trovato che in alcuni punti la storia rimanga statica, ferma sempre sugli stessi concetti. Il romanzo quindi sembrava un po’ stagnato, mentre in altre parti correva via veloce, forse troppo.
Questo libro, secondo me, non è allo stesso livello dei primi che l’autrice ha pubblicato, la preferisco quando racconta delle storie chick lit, ma devo ammettere che alla fine quello che lei scrive mi lascia sempre qualcosa e mi fa emozionare.

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