Narrativa italiana Letteratura rosa Un tè a Chaverton House
 

Un tè a Chaverton House Un tè a Chaverton House

Un tè a Chaverton House

Letteratura italiana

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Un’antica dimora inglese in cui tutto può accadere.Mi chiamo Angelica e questa è la lista delle cose che avevo immaginato per me: un fidanzato fedele, un bel terrazzino, genitori senza grandi aspettative. Peccato che nessuna si sia avverata. Ecco invece la lista delle cose che sono accadute: lasciare tutto, partire per l’Inghilterra e ritrovarmi con un lavoro inaspettato. Così sono arrivata a Chaverton House, un’antica dimora del Dorset. Questo viaggio doveva essere solo una visita veloce per indagare su una vecchia storia di famiglia, e invece si è rivelato molto di più. Ora zittire la vocina che lega la scelta di restare ad Alessandro, lo sfuggente manager della tenuta, non è facile. Ma devo provarci. Lui ha altro per la testa e anche io. Per esempio prepararmi per fare da guida ai turisti. Anche se ho scoperto che i libri non bastano, ma mi tocca imparare a memoria i particolari di una serie tv ambientata a Chaverton. La gente vuole solo riconoscere ogni angolo di ogni scena cult. Io invece preferisco servizi da tè, pareti dai motivi floreali e soprattutto la biblioteca, che custodisce le prime edizioni di Jane Austen e Emily Brontë. È come immergermi nei romanzi che amo. E questo non ha prezzo. O forse uno lo ha e neanche troppo basso: incontrare Alessandro è ormai la norma. E io subisco sempre di più il fascino della sua aria da nobiltà offesa. Forse la decisione di restare non è così giusta, perché io so bene che quello che non si dovrebbe fare è quello che si desidera di più. Quello che non so è se seguire la testa o il cuore. Ma forse non vanno in direzioni opposte, anzi sono le uniche due rette parallele che possono incontrarsi.
Alessia Gazzola è un idolo per i suoi lettori, per la stampa e per i librai.



Recensione della Redazione QLibri

 
Un tè a Chaverton House 2021-04-10 10:47:30 Belmi
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Belmi Opinione inserita da Belmi    10 Aprile, 2021
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Le storie uniscono

"Cara lettrice, caro lettore,
la storia che stai per leggere è stata scritta in trenta giorni durante il lockdown. A fine giornata inviavo il capitolo a mia madre e a un gruppo di sette amiche”.

Alessia Gazzola inizia con questa premessa la lettura del suo nuovo romanzo. Per me è stato facile immedesimarmi nelle “riceventi”, con una delicatezza unica l'autrice ha aiutato questo gruppo di otto donne in un momento molto difficile, creando un appuntamento fisso. Quello che ho maggiormente apprezzato è stata l'ambientazione della storia. La Gazzola ci ha fatto prendere l'aereo e ci ha fatto volare in una residenza inglese, con tanta storia e tanto passato.

La storia parte bene, la protagonista Angelica, figlia minore di una famiglia benestante, in cui tutti hanno già trovato il loro posto nel mondo, viene spesso ripresa dalla famiglia perché non ha le idee molto chiare sul suo futuro. Angelica ha ventisette anni, è una sognatrice e ama preparare i lievitati; ma un caso fortuito o anzi la zia Edvige, la riportano sulle tracce del suo bisnonno in Inghilterra.

Stiamo parlando ovviamente di letteratura rosa, il libro conta poco più di 180 pagine e la prima metà è un vero toccasana, ci troviamo catapultanti in questi ambienti bucolici e molto stile “Austen” ; ma proprio quante le cose dovrebbero diventare più interessanti la storia perde, l'autrice inizia a correre, anche troppo e tutto succede in fretta e poco si riesce ad assaporare. Anche la piacevolezza iniziale perde e quel brio con cui la lettura era partita, lungo la strada si è perso.

Lo stile è sempre piacevole anche se questa tendenza a dilungarsi su alcune parti e a saltarne ben altre le ho riscontrate anche in altre opere dell'autrice.

Un libro piacevole e leggero che però non supera le tre stelle di piacevolezza anche se le basi di partenza erano ben diverse.

“In un bilancio tra il dire e il fare e tra il non fare e il tacere, quest'ultima combinazione ha vinto a mani basse. E questo dovrebbe farmi riflettere, perché come dice sempre la zia Edvige, con l'acqua tiepida non si cuoce niente”.

Buona lettura

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Un tè a Chaverton House 2021-05-15 16:19:26 ornella donna
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ornella donna Opinione inserita da ornella donna    15 Mag, 2021
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Angelica a Chaverton House

Torna Alessia Gazzola in libreria con Un tè a Chaverton House, dove ci trasporta nelle atmosfere rarefatte e di grande fascino tipiche delle dimore inglesi. L’ambientazione è, in questo romanzo, quasi la seconda protagonista. Siamo a Chaverton House:
“Chaverton non si trova semplicemente in questo grande parco, ma è quasi un suo naturale sviluppo, in perfetta armonia con il resto. I suoi colori sono morbidi, caldi, con la valeriana rossa che spunta dalle fessure. I tetti sono alti, spioventi, spioventi, ornati da numerosi comignoli. La sua è una bellezza tranquillizzante e osa dire che qualsiasi gentiluomo di campagna amerebbe Chaverton “.
Abilmente tratteggiata, è il luogo ideale per Angelica. Vi giunge, in modo inaspettato, durante la ricerca del proprio bisnonno Angelo, che pare avervi lavorato dopo essere stato fatto prigioniero durante la Seconda Guerra mondiale. Perché Angelo non è più tornato in Italia, dove lo aspettavano moglie e prole? Angelica indaga anche presso il lord, proprietario della dimora, che è:
“Lord Hasbury poteva essere tanto amabile ed accogliente. Malgrado sia un po’ fatuo – basta niente e gli parte la ridarella che mette in mostra una dentiera luccicante e un po’ ballerina- è un grande signore sulla strada del rimbambimento che del passato ricorda cose random. “
Ma ne viene letteralmente travolta. Riuscirà a sapere la verità sul bisnonno, senza combinare troppi guai?
L’ambientazione di fascino e la magia che caratterizza la narrazione sono per pochi intimi. Una lettura per gli amanti della letteratura rosa, resa fresca ed accattivante da uno stile preciso, frizzante e sapiente. Una trama fantasiosa, ricca di mistero e di magia, un ritorno ad un passato che non si conosce, completano una lettura che si fa divorare con bramosia e saccenza. Un libro “leggero” per non pensare troppo in questi momenti così difficili ed intricati.

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