Tutti i difetti che amo di te
Letteratura italiana
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Di tutti i difetti, il mio è il peggiore. Ovvero,
Succede che ho poco tempo per le attività materiali e che quindi mi ritrovi con il nuovo lettore ebook regalatomi per Natale dall'Amoremio vuoto. Lo so, sembra impossibile, ma avevo appena finito il libro di Marco Presta che zac... non c'era più nulla nel lettore. Sono drammi, soprattutto alle undici di sera e con una insonnia che non ne vuol sapere di andarsene.
Oddio, vuoto vuoto non era il lettore. Un libro, finito lì chissà come, c'era: "Tutti i difetti che amo di te" di Anna Premoli.
Ora, come ci sia finito non saprei, visti anche i miei trascorsi con l'autrice. Forse l'avevo scaricato per mia sorella, o forse è solo il mio karma, ma messa alle strette l'ho iniziato. E come ben sapete, la mia religione vuole che se iniziato un libro, qualunque libro, poi vada finito.
Ecco, certe volte dovrei essere meno talebana.
Il libro inizia liscio liscio inserendo i due protagonisti che, già si sa, si innamoreranno drammaticamente con un gran polverone che li porterà poi all'happy end.
Lei, Sara, avvocato rampante e di retti principi, ma in privato pudica e timida; lui, Ethan, sfaticato fancazzista tormentato da vattelapesca quali demoni, erede di una grossa fortuna di cui non sa che fare, manco fosse la versione maschile di Paris Hilton.
A pagina 12 avevo già intuito la storia, ma in un lampo di ottimismo mi son detta che certamente non poteva essere così scontata. In fondo c'è un limite a tutto, persino al romanzetto rosa.
Che poi, il romanzetto rosa ha la sua dignità, specie se declinato in romanzetto rosa stracciamutande. Ma qui di sesso manco l'ombra, anzi: il pudore mormone della Meyer a confronto è un film di Rocco Siffredi, per capirsi.
Insomma, vado avanti e il libro si incammina diritto nella direzione che immaginavo. Ma non può essere, mi dicevo, non può, via. Siamo seri, non può un libro seppur edito dalla Newton Compton essere così banale! Che arrivino gli zombie sul finale a sbranare i due piccioncini? Che Sara si scopra lesbica? Che una tempesta solare distrugga Manhattan? NO.
Noia, noia, noia.
Secondo me se cercate sul vocabolario, sotto NOIA appare proprio la sinossi di questo libro. Sara è bacchettona e fastidiosa, non sa suscitare un briciolo di empatia. Ethan in compenso è patetico, sexy ma patetico e questa non è MAI una combinazione vincente.
Per tutto il tempo mi sono chiesta: ma perchè lo faccio? Ho i minuti di svago contati, non potrei applicarmi meglio?
Una vocina dentro di me mi ripeteva: "Magari migliora e se lo abbandoni non lo saprai mai!" Maledetto senso del dovere, mi freghi sempre! E va bene, l'ho finito... volete sapere che ne penso? Senza fare spoiler (buahahahahhahah! Divertente questa!) alcune piccole osservazioni:
1) La storia non è banale, è molto più che banale. E' tremendamente banale, così scontato che sembra compilato da un programma automatico di scrittura. I personaggi sono così mal descritti nei loro stati d'animo che non solo non si riesce a provare empatia nei loro confronti, ma nemmeno odio. Tipo che lei si meriterebbe di essere scaraventata dalle scale, ma non ho voglia manco di immaginarlo. Noia noia noia.
2) Io non mi stancherò mai di dirlo, mai. Vuoi fare il pizzicagnolo? Impara ad affettare i salumi. Vuoi fare il ragioniere? Devi studiare la contabilità. Vuoi fare lo scrittore? Cazzo, devi sapere l'italiano! Esistono altri modi verbali oltre l'indicativo, ne sei a conoscenza? Se non tu, cara Anna, almeno il tuo editor ne è conscio? Solo perché si scrive letteratura rosa, non è che per forza si debba immaginare il proprio pubblico come un'orda di minus habens e anche se fosse pure le scimmie possono evolversi se aiutate, non è così?
3) La simpatica protagonista fa la sua dichiarazione d'amore al riccone biondastro utilizzando spezzoni melensi di film da donna. Ora, già questa divisione di genere mi fa orrore ("Harry ti presento Sally" è un film da donna secondo voi? Intendendo da donna come dispregiativo, intendo), se poi considerate che l'apice del romanticismo qui si ottiene citando Meet Joe Black credo di essere autorizzata senza meno a vomitare in un angolo.
4) Mi sono capitate alcune recensioni e molte lettrici trovano il libro divertente. Non passabile, proprio molto divertente. Ora, donne, uscite subito di casa e fatevi una vita. Ve lo ordino. In alternativa, leggete Sophie Kinsella ed imparate.
Ora, a margine di tutto ciò una mia semplice considerazione su me stessa. La devo smettere di voler finire a tuttti i costi un libro ancorché immondamente noioso o semplicemente brutto. Non ho il tempo sufficiente a leggere tutto quel che mi capita a tiro, ma nemmeno tutto ciò che voglio. Mi devo accontentare dei ritagli, ma che almeno questi scampoli siano di mio gusto.
Detto ciò, mi addentro a Westeros per l'ultimo capitolo della saga di Martin edito in Italia, La danza dei draghi, che in genere non delude mai.
Sarà vero?
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La sorpresa dell'inaspettato
-“Tadaaannn! Ti piace? Ecco il tuo regalo di Natale da parte mia”- esclama la mia amica tutta d’un fremito. –“Grazie! Non dovevi! Non te ne avere ma non lo conosco.. Comunque mi fa piacere poterlo leggere, ti ringrazio! Questi sono i doni che più gradisco” – affermo. E lei: -“Lo so, è appunto per questo che l’ho scelto; tu di solito leggi libri troppo “cervellotici” così almeno capisci qual è il genere letterario che piace a me e se mai un domani dovessi essere indecisa su un romanzo da donarmi sai quali sono i miei gusti. Senza contare che così promuovi un’autrice italiana che poco non è”-. Non fa una piega direi…
E’ così che è iniziata la mia avventura con Anna Premoli; tra scetticismo ed ottimismo non sapevo cosa aspettarmi poiché non sono sinceramente solita leggere romanzi rosa (questo sarà il secondo o il terzo che mi capita e sempre per “mano di altri”) ma, naturalmente abituata a guardare il bicchiere mezzo pieno e non essendo solita giudicare prima di conoscere, volevo dargli una possibilità. Che dire stilisticamente l’opera si caratterizza per essere priva della ormai quotidiana volgarità ed al tempo stesso per non cadere in stereotipi di sdolcinatezza, segue uno stile semplice ma pulito attento alla caratterizzazione dei personaggi e capace di dar vita a situazioni atte a solleticare le corde dei cuori romantici. I protagonisti, Sara, trentaduenne avvocato, ed Ethan, trentacinquenne ricco e problematico fustacchione, si fanno amare per la loro umana genuinità con pregi e difetti. Non si può certo gridare al capolavoro, ma lo scritto è capace di offrire ore di leggerezza a chi legge. E’ adatto a tutti coloro che cercano un libro semplice, senza pretese e capace di far sorridere.
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Tutti i difetti del libro
Sara Di Giovanni è una giovane avvocatessa alla quale viene assegnato un incarico inusuale, diventare l’amministratrice di sostegno di un giovane scapestrato di nome Ethan Phelps. Ethan alla morte prematura del padre ha ereditato una piccola fortuna che non è in grado di gestire a causa dei suoi problemi con l’alcool, la sua vita mondana ed il piacere di vivere nel lusso assoluto sperperando i soldi. Sara cercherà in tutti i modi di non farsi sopraffare dai capricci di Ethan e dai suoi continui e folli tentativi di farla desistere dall'essere la sua tutrice. Frequentandosi più del necessario, tra i due nascerà un sentimento nuovo che metterà fine alla loro continua guerra.
Sara ed Ethan sono agli antipodi, continuano a farsi scherzi e dispetti come due adolescenti, nonostante abbiano superato la soglia dei trent'anni. La lettura delude perché ci si aspetta di leggere una romanzo rosa per adulti invece si legge un romanzo dove i protagonisti sono adulti all'anagrafe, ma caratterialmente sono degli adolescenti.
Sara sembra forte ed intelligente, invece davanti ad un uomo nudo non riesce più a ragionare, sembra tosta, ma si lascia influenzare e convincere con poco; Ethan all'inizio sembra un alcolizzato, ma durante la lettura non lo è, gli piace apparire un grande uomo, ma diventa una donnina se vede un ragno. Ci sono troppi elementi contrastanti che non legano e la storia risulta spesso scoordinata ed incoerente. Non è un romanzo passionale o erotico, ma sentimentale e divertente.
In conclusione in questo romanzo la Premoli è divertente e simpatica, riesce a farti ridere con le battute dei personaggi, ma non si va oltre, non riesce a coinvolgere il lettore, a farlo immedesimare nei personaggi. Mi sento di sconsigliare la lettura perché non mi ha convinta e mi ha lasciata dubbiosa sotto molti aspetti, ma soprattutto una volta terminato è scivolato via senza lasciare traccia.
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BROOKLYN vs MANHATTAN
Dopo “Ti prego lasciati odiare” un’altra bella storia.. anzi bellissima!
Non posso certo dire che sia possibile ma quasi mai un romanzo rosa lo è.. Comunque tornando al libro sono più che soddisfatta di questa lettura, scelta appositamente per prendere un attimo di pausa dalle letture fantasy che solitamente invadono le mie notti.
Tutto comincia quando Ethan ereditiere milionario di una multinazionale deve confrontarsi con Sara avvocato di successo, ostinata e caparbia nonché sua tutrice legale. Ethan è “indecente” si ubriaca con regolarità, vive sopra le righe anzi direi sopra le nuvole, circondato da falsi amici, un sacco di dipendenti che non fanno altro che esaudire i suoi ordini ed il suo unico obiettivo è mettere in ridicolo la propria famiglia presentandosi ai consigli di amministrazione completamente ubriaco e vomitando addosso ad un socio (se pur di minoranza). Sara con tutta la calma di questo mondo, riesce a prendere come una sfida la gestione di quest’uomo che prima di lei ha già fatto scappare quattro amministratori in appena tre mesi. Comincia così una storia fantastica, a colpi di battute effervescenti e di piccoli dispetti tra i due. Fino a quando (come tutti si aspettano) l’odio non si trasforma in amore. Sarà perché alla fine non sono così diversi, entrambi sono molto intelligenti solo che sulla protagonista non c’erano mai stati dubbi invece su Ethan nessuno avrebbe mai creduto che in lui, ci fosse anche solo un piccolo cervello non funzionante.
Ricordiamoci però che Sara è un avvocato inflessibile ed Ethan è sobrio solo da poche settimane quindi.. beh il libro è troppo carino e troppo scorrevole per poter raccontare dell’altro!
Come potete immaginare lo consiglio soprattutto per chi (come me) ha bisogno di un piccolo break.
Se proprio devo trovarci un difetto sono le troppe battute e il sarcasmo quasi esasperato tra i due, cioè.. in alcuni momenti avrei preferito più sostanza e meno parole ma.. questa è solo una mezza critica, soggettiva, e non intacca il mio giudizio generale sul libro!!
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Decisamente ben scritto
Questo è il primo libro che leggo dell'autrice e devo ammettere che sono partita un po' scettica. La storia sembra abbastanza banale: il cattivo ragazzo milionario che sperpera i suoi milioni, l'avvocata perfettina che lo fa rigare dritto. Si è rivelato invece un libro DECISAMENTE ben scritto. Una lettura scorrevole ma assolutamente non frivola. Un romanzo con un significato ed un messaggio comunque profondi. I personaggi sono tutti descritti con la massima cura e più che verosimile. Non si basa assolutamente su stereotipo. Ethan e Sara sono ben descritti, assolutamente verosimili ed entrambi divertenti. Le vicende che accadono rendono la storia reale, appassionante e per niente mielensa. Anche i personaggi marginali sono ben descritti e presentati, sembra quasi di averceli di fronte a te durante la lettura. Un'altra cosa che mi è piaciuta di questo libro è che la scrittrice non è stata per niente volgare nella scrittura (punto decisamente a favore visto l'ultima tendenza di inserire un po' di 50 sfumature in ogni romanzo rosa di nuova uscita, cosa che personalmente non apprezzo). Spero di leggere al più presto altri libri dell'autrice, intanto vi consiglio vivamente questa lettura.