Ti meriti un amore Ti meriti un amore

Ti meriti un amore

Letteratura italiana

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A un certo punto dell'esistenza può capitare, in modo del tutto inaspettato, di trovarsi catapultati in un territorio sconosciuto grazie a una passione sconvolgente, improvvisa. Cinzia è una donna a metà della vita, con un certo privilegio, ottime frequentazioni, un buon matrimonio e un lavoro creativo nella Milano che conta. Non è felice, ma nemmeno può dirsi infelice. Emma invece vive ancora con i genitori, mentre le sue coetanee hanno già figli grandi, non ha mai conosciuto l'amore e abita in un paesino dove tutti sanno tutto di tutti. Insomma, una vita impresentabile, la sua, come lei stessa la definisce. A una serata charity Cinzia conosce un uomo che la corteggia in modo inusuale, la sorprende. In una parola, le fa perdere la testa. Lei si lascia inondare di emozioni, del corpo e del cuore, che, se ne accorge solo ora, le sono mancate troppo. Anche Emma perde la testa, ma se la spacca insieme al cuore, per un ragazzo che potrebbe essere suo figlio. Il primo individuo di sesso maschile che le si rivolge con amore. Per questo lei gli si affida completamente. E lui si dilegua con tutti i suoi soldi. Cinzia ed Emma sono amiche dai tempi dell'università, anche se si sono perse di vista, ma dopo tanti anni le loro voci tornano ad ascoltarsi, le parole a toccarsi, i destini a intrecciarsi. Di nuovo come quand'erano ragazze. Fino all'epilogo sorprendente, violento, assurdo, che sa tanto di vita vera.



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Ti meriti un amore 2017-10-09 02:37:36 Bruno Elpis
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Bruno Elpis Opinione inserita da Bruno Elpis    09 Ottobre, 2017
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Le carampane

Con Ti meriti un amore, Alessandra Appiano getta il suo sguardo su una dolorosa vicenda della cronaca nera (quella della professoressa Gloria Rosboch) per affrontare il tema delle inquietudini delle donne non più giovani (“le carampane”), ma ancora piene di vita, desideri e sogni.

Si fronteggiano così due storie parallele: quelle di due amiche, Emma e Cinzia, che con gli anni si sono perdute di vista, ma si ritrovano, con esperienze, soddisfazioni ed esiti profondamente differenti.

Una è complessivamente realizzata e alle prese con un nuovo amore (“I posti erano incantevoli, ma a me sarebbe andato bene tutto, anche un tour nelle discariche: ero scandalosamente felice”); l’altra ha fallito su ogni fronte (“Una rottamata e spiaggiata doc”) e, anche per questo, si è incautamente aggrappata a un’illusione che prometteva di cambiare il futuro (“Nell’appassionante film a colori in cui sono entrata, forse per sbaglio o forse per disperazione, dopo anni di noiose proiezioni d’essai in bianco e nero”).

Con uno stile ironico e brillante, infarcito di citazioni letterarie (“Con mio marito vantiamo un lessico famigliare che Natalia Ginzburg ci fa un baffo”), Alessandra Appiano parteggia vistosamente e sentimentalmente per queste donne in affanno (“Com’è facile tornare giovani quando si respira l’aria dell’eccitazione”) e ancora alla ricerca.

Giudizio finale: brillante ma doloroso, ironico ma inquieto, complice ma critico.

Bruno Elpis

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