Ti meriti un amore
Letteratura italiana
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Le carampane
Con Ti meriti un amore, Alessandra Appiano getta il suo sguardo su una dolorosa vicenda della cronaca nera (quella della professoressa Gloria Rosboch) per affrontare il tema delle inquietudini delle donne non più giovani (“le carampane”), ma ancora piene di vita, desideri e sogni.
Si fronteggiano così due storie parallele: quelle di due amiche, Emma e Cinzia, che con gli anni si sono perdute di vista, ma si ritrovano, con esperienze, soddisfazioni ed esiti profondamente differenti.
Una è complessivamente realizzata e alle prese con un nuovo amore (“I posti erano incantevoli, ma a me sarebbe andato bene tutto, anche un tour nelle discariche: ero scandalosamente felice”); l’altra ha fallito su ogni fronte (“Una rottamata e spiaggiata doc”) e, anche per questo, si è incautamente aggrappata a un’illusione che prometteva di cambiare il futuro (“Nell’appassionante film a colori in cui sono entrata, forse per sbaglio o forse per disperazione, dopo anni di noiose proiezioni d’essai in bianco e nero”).
Con uno stile ironico e brillante, infarcito di citazioni letterarie (“Con mio marito vantiamo un lessico famigliare che Natalia Ginzburg ci fa un baffo”), Alessandra Appiano parteggia vistosamente e sentimentalmente per queste donne in affanno (“Com’è facile tornare giovani quando si respira l’aria dell’eccitazione”) e ancora alla ricerca.
Giudizio finale: brillante ma doloroso, ironico ma inquieto, complice ma critico.
Bruno Elpis