Te lo dico sottovoce
Letteratura italiana
Editore
Recensione della Redazione QLibri
Opinabile.
Mia Vitale, trentenne, è una giovane veterinaria attiva e dedita alla sua causa con passione e determinazione. In particolare presta la sua opera tanto nella propria clinica, “Qua la zampa”, che presso l’ospedale torinese dove è stato avviato il suo progetto di pet therapy.
La sua vita è però priva di una figura maschile, da anni infatti la dottoressa non riesce a lasciarsi andare, troppe ferite hanno segnato la sua anima e al tempo stesso non ha trovato la persona giusta per lei. Quando quindi incontra Diego, poliziotto originario di Gallipoli trasferito vicino alla sua abitazione e con cui dovrà lavorare vista la sua collaborazione con le forze dell’ordine che si trovano a dover fronteggiare cani e altri animali in difficoltà, e Alberto medico ospedaliero presso la struttura in cui ella metterà in atto il suo progetto, è spiazzata, ha paura di soffrire ancora. Inutile dire che dopo essere stata corteggiata da entrambi, e dopo il susseguirsi di varie peripezie, finirà con l’innamorarsi di uno dei due.
Il testo di per sé presenta tutti gli elementi per poter affascinare il lettore; la storia d’amore c’è, la cura del prossimo e dei cuccioli a quattro zampe anche, situazioni paradossali ma ilari si aggiungono al mix già presentato, ed infine, il lieto fine è assicurato. La varietà di tematiche non sorprende ma nemmeno delude le aspettative affrontando problematiche attuali e fortemente discusse.
Quello che in parte può disturbare è la scarsa originalità e la forma linguistica adottata, nello specifico i tempi verbali che sono presi e buttati li come un dado. Questi due elementi rendono, per scarsa arditezza, la trama prevedibile tanto che chi legge può prefigurarsi gli avvenimenti successivi e facilmente può intuire il finale, e, per stile narrativo, a tratti farraginoso l’elaborato che fatica a fluire, a scorrere. Non solo, verso la metà dello scritto l’autrice tira fuori il cd “asso nella manica” svelando un avvenimento intimo e che dovrebbe essere percepito quale determinante per comprendere l’indole e l’essenza della protagonista. Il problema è che lo inserisce così, di punto in bianco, senza accompagnare, introdurre, avvicinare, o far semplicemente intuire che dietro alla facciata si può nascondere qualcosa del genere, così che questa perdita è percepita quasi come irreale se valutata in relazione all’età, all’intreccio narrativo e ai dialoghi che si susseguono pagina dopo pagina.
In conclusione, “Te lo dico sottovoce”, è un romanzo leggibile ma da cui il lettore non deve aspettarsi troppo e/o per il quale di certo non può gridare al capolavoro. Risulta essere adatto ad un pubblico prevalentemente femminile e di tutte le età, ed in particolare a chi cerca un libro non impegnativo con cui trascorrere qualche ora.
Indicazioni utili
- sì
- no
no = a chi cerca un testo be scritto, con un contenuto sostanziale e un intreccio narrativo solido. Amo gli animali in modo incommensurabile, ma in questo romanzo qualcosa, almeno secondo me, stona.
Recensione Utenti
Opinioni inserite: 2
UNA STORIA PIACEVOLE CON ALCUNI PUNTI DI DOMANDA
La storia non è riuscita subito a coinvolgermi, i primi capitoli sono stati abbastanza difficili ma proseguendo la lettura, la narrazione è stata più scorrevole .
Ho apprezzato molto l'iniziativa della pet therapy e l'amore che la protagonista ha per gli animali, ma mi aspettavo qualcosa di più da questo romanzo, qualche emozione che non ho provato.
Forse il problema è mio, perchè credevo che la storia prendesse una piega diversa rispetto a quella che invece l'autrice aveva prospettato.
Mia è una giovane donna di trent'anni che ha realizzato il suo sogno di bambina, lavorare in una clinica veterinaria, lei ha lottato con tutte le sue forze ed è riuscita insieme ad un'amica ad aprire quest’ attività.
A Torino è molto conosciuta ed apprezzata, chi invece, non crede al suo talento e alle sue aspirazioni è proprio la sua famiglia,in particolare la madre che non la considera all'altezza della sorella.
Mia verrà contesa da due ragazzi ma nel suo passato ha avuto un evento doloroso che ancora la accompagna.
Ecco su questo mi fermo, io non avevo nemmeno sospettato, fino a metà del libro, che Mia potesse aver vissuto un episodio così traumatico, l'autrice ha volutamente tenuto segreto il passato della ragazza?
Ma perchè poi non lo ha approfondito?
I personaggi sono ben caratterizzati e delineati anche dal punto di vista psicologico ma tutti nel loro passato hanno un qualcosa che li ha colpiti negativamente.
Lo stile è semplice e mi piace il modo in cui scrive Lucrezia, preferisco leggere una storia in cui la scrittura è più vicina al lettore e non ci sia una ricerca accurata di parole alte e discorsi complicati che in fondo non hanno un senso.
Mia è un personaggio che da una parte ho apprezzato ma che non ho capito fino a fondo, nelle sue scelte, nei suoi atteggiamenti, nelle sue paure e insicurezze.
La domanda finale che al lettore sorge spontanea è “per Mia ci sarà il lieto fine?”.
Indicazioni utili
Un romanzo fresco e giovanile!
Premetto che di solito non è il mio genere di libri preferito, ma ho ricevuto questo libro dalla Newton Compton, mi son detta "leggiamolo!" e devo dire che ne sono rimasta sorpresa.
Il libro è assolutamente ben scritto, non è il classico rosa, ma un romanzo che tocca tanti argomenti anche profondi e ti aiuta a riflettere su certe cose. La cosa che mi ha colpito di più è l modo con cui sono descritti i personaggi, in particolare Mia, li fa sembrare così reali con le loro debolezze e i loro errori, tanto che ti sembra di conoscerli da sempre.
E' una storia semplice, fresca e giovanile ma allo stesso tempo profonda, vi consiglio di leggerla. Io invece spero di leggere presto altro di questa autrice!