Narrativa italiana Letteratura rosa Roma 40 D.C. Destino d'amore
 

Roma 40 D.C. Destino d'amore Roma 40 D.C. Destino d'amore

Roma 40 D.C. Destino d'amore

Letteratura italiana

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40 d.C., Città di Roma, Gaio Giulio Cesare Germanico, Caligola, Imperatore.Marco Quinto Rufo è l’uomo più potente di Roma, secondo solo all’imperatore, Livia Urgulanilla ha un passato da dimenticare. Lui è un uomo temprato dalla foresta germanica, bello e forte. Lei è un’aristocratica raffinata e altezzosa il cui destino è già scritto. Ma il dio Fato decide altrimenti e quando Rufo la porta via con sé non immagina lontanamente le conseguenze del suo gesto. Roma non è la Provincia dove tutto, incluso rapire una donna, è concesso. E anche se Caligola in persona decide di concedergliela, possederne il cuore sarà la più ardua e temeraria delle sue imprese. E Livia saprà donare il cuore a un uomo spietato che non esita davanti a nulla, se non a quello che sente per lei?



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Roma 40 D.C. Destino d'amore 2016-09-30 19:32:48 Vivix
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Vivix Opinione inserita da Vivix    30 Settembre, 2016
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L'antenato di 50 Sfumature

Anni fa pensai di compare questo libro ma, per un motivo o per l’altro, non mi decidevo mai. Un mese fa si è finalmente presentata l’occasione e mi son detta “adesso o mai più” … beh, sarebbe stato meglio “mai più”. La trama, che all’epoca mi era piaciuta molto, la ricordavo vagamente; rammendavo che fosse un romanzo rosa, ma nulla più. Riguardando la copertina un oscuro presagio si è insinuato in me ma non vi ho dato retta. Purtroppo, leggendo il libro i miei timori sono stati confermati.
E’ evidente che “Cinquanta sfumature” non sia stato il primo volume del suo genere, ce n’erano stati altri prima e in questo caso, si tratta anche di una scrittrice nostrana. Con questo non voglio dire che “Roma 40 d. C.” sia spinto come il suo successore, ma il genere è decisamente quello; nonostante ciò, la cosa non mi avrebbe disturbato se fosse stata accompagnata da una storia degna di questo nome ma così non è stato. L’inizio preannunciava, se non un buon romanzo, almeno qualcosa di passabile, ma più mi inoltravo tra le pagine e più non vedevo l’ora che finisse, gli ultimi tre capitoli sono stati un vero strazio. Personalmente non ho percepito alcun vero intreccio, piuttosto ho avuto l’impressione che l’autrice si sia limitata a piazzare un avvenimento qua ed uno là a far da diversivo agli eloquenti tentativi di seduzione di Rufo. Diversivo poi, si fa per dire, perché anche quando i due protagonisti non sono impegnati in atti sessuali la scrittrice non manca mai di sottolineare che gli occhi di Livia sono di giada, la bocca di Marco sensuale, i suoi muscoli possenti eccetera eccetera. L’insistenza con cui la Castellano rimarca i connotati virili del guerriero l’ho trovata davvero stucchevole. Non solo, a prescindere dal loro aspetto fisico e da come fossero descritti, ho trovato i protagonisti profondamente contraddittori.
Livia (la cui menzione delle sofferenze patite da adolescente è del tutto inutile ai fini del romanzo) è una patrizia viziata e senza cervello che nasconde l’inconfessato desiderio di essere stuprata da una montagna umana. Livia, che già nel prologo ci viene detto che non piange mai, si ritrova a versare diverse lacrime lungo le pagine. Livia, figlia illegittima del futuro imperatore Claudio, che come tale avrebbe dovuto passare tutta l’infanzia con lui, quando lo incontra dice che si tratta della prima volta. Livia, legatissima alla madre, l’abbandona in fin di vita per andare a scopare prima Settimio e poi Rufo… bah.
Per quanto riguarda Marco, innumerevoli volte ci viene detto che ha vissuto sul confine germanico fin dall’adolescenza e, nonostante questo, conosce ogni singolo plebeo e pettegolezzo di Roma. Ricordando che all’epoca non esistevano altro che le lettere, mi sembra un po’ strano che sia così completamente aggiornato. Fin dall’inizio l’autrice sottolinea che egli è un guerriero senza cuore, cattivo, egoista, rozzo, crudele, eppure mai una volta vediamo il soldato comportarsi come tale, anzi l’esatto opposto. Talvolta proclama che otterrà la morte di coloro che hanno osato mettere in pericolo la sua preziosissima Livia, ma alla fine non mette mai in atto le sue azioni, neanche quando Cassiano colpisce, imprigiona e minaccia di stupro la donna né quando il divino Cesare osa farle fare un piccolo bagnetto.
Per quanto riguarda Turia e Lucio, sono praticamente la copia sbiadita dei due protagonisti; e con i personaggi è meglio che non mi dilunghi oltre.
Al contrario delle impressioni sulla storia e coloro che la popolano, quelle riguardanti la scrittura e l’ambientazione sono totalmente positive. La Roma antica è descritta con minuzia e consapevolezza tali da farla apparire dinanzi agli occhi del lettore; sicuramente sarà stato necessario un notevole lavoro di ricerca che però ha decisamente ripagato di ogni sforzo. Ottima l’idea del glossario, senza il quale chi legge sarebbe stato costretto all’uso del dizionario molte volte. Ho molto apprezzato le descrizioni degli ambienti e ho notato con piacere che è stato usato un registro medio-alto (cosa piuttosto rara), proprio per questo due errori strani mi son saltati ancor più all’occhio: se stesso con accento e “gli” usato per riferirsi alle donne. L’accademia della Crusca ha cambiato le regole dell’italiano senza che nessuno lo sapesse?
In definitiva, posso dire con rammarico che non ho apprezzato affatto il romanzo, tuttavia non mi sento neanche di sconsigliarlo: ho sentito dire che “il mondo è bello perché è vario”.

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Roma 40 D.C. Destino d'amore 2014-10-26 15:52:42 Claire
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Claire Opinione inserita da Claire    26 Ottobre, 2014
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Il Tribuno gnocco e l'antipatica Livia ...

Sono strana, lo so. Ho gusti decisamente particolari e probabilmente quanto sto per scrivere su questo libro farà rivoltare le budella a chi lo ha amato svisceratamente .
Ma a costo di apparire antipatica , preferisco essere onesta e dire la mia .
Ok partiamo dal fatto che non avevo mai letto un libro ambientato nel periodo della Roma antica, con i suoi senatori e il suo imperatore , quindi questa è stata una piacevole novità, ma proprio perchè non sapevo bene cosa aspettarmi sono rimasta leggermente spiazzata , soprattutto per il fatto che la scrittrice usa diverse parole in latino (ma non temete alla fine del libro c'è un glossario con le spiegazioni) , e che se non arrivavo per logica alla cosa o oggetto, a cui si riferisse mi ritrovavo a rileggere la stessa parte per cercare di intuire di che cosa stesse parlando (perché troppo pigra a cercare la parola sul glossario in fondo) !
Quindi a parte queste piccolezze che mi irritavano un tantino, ci si mette pure il fatto che la storia che parte bene , e abbastanza movimentata, man mano che leggevo si andava appiattendo .
Certo devo ammettere che anche la sua protagonista femminile "Livia Urgalanilla" non è che abbia riscosso in me molta simpatia , nonostante tutta la mia buona volontà !
Mi spiace proprio ma mi è stata antipatica, fin da subito. L'ho trovata immatura e testarda fin quasi all'inverosimile, menomale comunque che c'è il bel Marco Quinto Rufo che salva la storia , con la sua virilità da gladiatore o meglio da tribuno laticlavio !
Secondo me la scrittrice ha dosato tutta la sua passione in questo personaggio e lo ha fatto magnificamente .
Non male anche le storie parallele che si intrecciano alla principale , ma che ci posso fare francamente non mi è sembrata una storia da 5 stelline !
Su Anobii le valutazioni sono tutte altissime , e quindi come una scema mi aspettavo un libro spettacolare e invece come sempre quando una si aspetta un capolavoro resta delusa.
Ovviamente questo non vuol dire che il libro è pessimo, no per carità ! Ma non è riuscito a prendermi e a fare quella magia che rende la lettura ossessiva .
Visto poi che ci ho messo pure un'eternità a finirlo ! (sempre secondo i miei standard di lettura !)

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Roma 40 D.C. Destino d'amore 2014-02-17 17:23:27 antonia
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Opinione inserita da antonia    17 Febbraio, 2014

...finalmente un romanzo con la R maiuscola!

Mi sono imbattuta per caso su questi libri girando per il web, nonostante io adori questo genere di libri e... che dire... erano anni ed anni che non leggevo nulla di così struggente e meraviglioso! Tanto di cappello alla Sig.ra autrice che francamente merita molto molto di più del semi anonimato (altro che i libri della James)! Questa Sig.ra a cui va tutta la mia ammirazione per il suo stile preciso elegante, raffinato nel descrivere questo libro storico ambientato nella gloriosa Roma dei Cesari e di cui ha saputo in modo straordinario ricavarne una storia d'amore sublime ed originale avvalendosi di particolari storici gustosi ed estremamente realistici fino ad arrivare in certi punti descritti con mano sopraffina ed intelligente tale da sentirne quasi il profumo o gli odori dei vicoli dell'antica Roma. Che dire da consigliare certamente (naturalmente agli amanti di libri storici).

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Roma 40 D.C. Destino d'amore 2012-09-05 08:53:51 EvaBlu
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EvaBlu Opinione inserita da EvaBlu    05 Settembre, 2012
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W IL ROSA (ALL’ITALIANA)!

(E W GLI AUTORI TALENTUOSI DI CASA NOSTRA!)

Se c’è qualcosa che proprio non digerisco sono i pregiudizi. Di qualsiasi genere ed in qualsiasi ambito essi si manifestino.

In letteratura il pregiudizio più comune è quello che relega il romanzo rosa alla stregua di robetta di secondo grado, come se l’aver scritto o, peggio, l’essere amanti della narrativa romantica significhi essere meno colti, meno acuti e meno profondi rispetto agli altri lettori.

La cosa peggiore è imbattersi in colui che ti fissa dall’alto del suo piedistallo “letterariamente” inoppugnabile e che con fare quasi sprezzante ti dice: “Io? Io mai leggerò una roba simile. Io leggo ben altro…”.

E peggio per te, caro mio. Non sai cosa ti perdi. Senza contare che è pura superbia affermare che le patate fritte fanno schifo senza averle prima assaggiate.

O no?

Io assaggio la qualunque, e leggo pure di tutto. Così ho sempre bene in mente cosa mi piace e cosa no, e soprattutto perché.

Ed in questo esplorare, ecco a chi va il primo posto del mio personale podio “in-rosa” a cui ho dedicato l’intera estate 2012: “Roma 40 dC. Destino d'amore” di Adele Vieri Castellano. Una rivelazione, un’autentica e preziosa perla del genere, un piccolo capolavoro nostrano in grado di fare la scarpe (perché non accade?) ai centinaia di rosa e rosati provenienti da oltre oceano.

Vicenda ambientata per l’appunto nella Roma dell’Imperatore Caligola, il romanzo è un’adeguata ricostruzione storica del periodo, con tanto di terminologia del tempo e riferimenti a personaggi realmente esistiti. Stile impeccabile ed intrecci che scorrono come il velluto a coste, il guerriero Quinto Rufo e l’affascinante Livia sanno avvincere il lettore con la loro storia romantica ma senza mai abbandonare i vari punti di vista sugli scenari che li circondano.

Brava la Vieri Castellano. Brava, brava e ancora brava. Vale la pena di leggere un romanzo così, specie se è talmente ben scritto da poter interessare anche chi alla letteratura rosa non si è mai avvicinato.

Perché non tentare?

Io nel frattempo attendo l’uscita del secondo volume. Se qualcuno ha notizie certe, sono qui che pendo dalle vostre labbra.

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a chi desidera una lettura romantica su uno sfondo storico.
Un grazie di cuore ad Anna Manca per avermelo consigliato!
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Roma 40 D.C. Destino d'amore 2012-07-28 16:37:46 Pupottina
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Pupottina Opinione inserita da Pupottina    28 Luglio, 2012
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La Roma di Caligola narrata da Adele Vieri Castell

Un romanzo che, una volta finito, non si dimentica, quello di Adele Vieri Castellano, Roma 40 d.C. Destino d’amore. Sin dalle prime pagine cattura: per l’ambientazione storica, dettagliata, precisa, e per i personaggi, delineati da subito con definiti tratti caratteriali.
È un libro che non si può non consigliare e che sarà graditissimo alle donne, che decideranno di intraprenderne la lettura, ma non lascerà indifferenti nemmeno gli uomini che sono alla ricerca di ricche pagine di storia all’interno di un romanzo. L’ambientazione nell’antica Roma ai tempi di Caligola è particolarmente interessante e riccamente narrata, sia nei costumi e nelle abitudini che nella movimentata vita fatta di congiure e tradimenti.
Se la storia si respira intensamente e a pieni polmoni, nelle abitudini dei romani, nei loro riti, nelle azioni della loro quotidianità, i forti sentimenti dei personaggi restano indelebili, insieme alle loro scelte personali, ai loro ideali, oltre che alla loro fisicità dettagliatamente descritta.
È un romanzo che si vede mentre si legge; che incide un solco nella memoria e che si apprezza dalla prima all’ultima pagina. Anche le descrizioni non rallentano la narrazione, ma sono un tutt’uno con i protagonisti e con le loro vicende. Se i personaggi principali sono Livia Urgulanilla e Marco Quinto Rufo, i punti di vista non sono affidati solo a loro, ma abbracciano anche altri personaggi minori. Leggendo, si assiste alla narrazione di una storia complessa, intricata e ricca di colpi di scena, fatta di personaggi buoni e valorosi con sani ideali e di individui abietti e vendicativi, che a volte sembrano mescolarsi e confondersi ai buoni.
L’amore fra Livia e Marco nasce gradatamente, anche se lei è promessa ad un altro, ma niente è impossibile, quando è già scritto nel Destino.
Marco Quinto Rufo è il tipo d’uomo che, se esistesse nella realtà, conquisterebbe il pubblico femminile, ma, nel suo piccolo, nell’universo creato dalle pagine del romanzo, non riesce a non farsi amare dalle sue lettrici.
Quest’ottimo romanzo storico è il primo di una trilogia che nasce sotto una buona stella ed ha tutte le carte in tavola per continuare a entusiasmare.

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Roma 40 D.C. Destino d'amore 2012-06-26 19:25:21 Foschia75
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Foschia75 Opinione inserita da Foschia75    26 Giugno, 2012
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Non lo dimenticherò facilmente...

OMNEM SPEM RELINQUITE VOS QUI LEGETIS....
...QUIA ERITIS SERVI VOLUPTATEM.
(Lasciate ogni speranza o voi che leggerete, perché sarete schiavi della passione)

Mi inchino alla magistrale penna di questa autrice italiana che mi ha lasciato senza parole e con la pelle d'oca. Grazie Adele, per avermi trasmesso sensazioni così forti e idelebili! Non vedo l'ora di leggerti ancora. Faccio i complimenti alla Leggereditore per questo bel centro.
E pensare che non lo volevo leggere, avevo tutta l'intenzione di lasciarlo alla polvere fino ad agosto!
Questo libro è pericoloso e magico allo stesso tempo:
Pericoloso perché crea dipendenza, una volta aperto, non riesci a chiuderlo, appena hai un momento lo apri e ne leggi anche solo un capitolo, pur di vedere come evolverà la storia.
Magico perché è una vera e propria macchina del tempo. Vieni trasportato nell'antica Roma, nella città eterna, in mezzo a colori, odori e rumori tipici di quel tempo.
La prima cosa che ho pensato già a metà libro, è che meriterebbe davvero di essere trasposto in film non solo per l'intensità dei sentimenti, ma soprattutto per le descrizioni! Chi mi legge sa che la caratteristica che maggiormente mi fa apprezzare un libro, dopo la caratterizzazione dei personaggi, sono le descrizioni dell'ambiente e qualche volta del modo di vestire. Bè qui c'é tutto e di più, dai sandali agli orecchini, dalle tuniche a profumi, dall'architettura alla toponomastica!!!! Un libro completo in ogni sfumatura. Ora scriverò qualcosa che farà insorgere molte lettrici accanite:
Questo libro mi è entrato dentro più di quanto abbia fatto la Ward con "una donna indimenticabile" o la Phillips con "il gioco della seduzione". Se volete contestare questa mia dichiarazione, dovrete leggere prima questa perla dell'antica Roma! Tutti i complimenti che potrei trovare, non basterebbero per descrivere il lavoro di questa scrittrice ITALIANA. Dico solo che quando un libro ha il potere di farmi venire la pelle d'oca e contrarre i muscoli, ha raggiunto lo scopo per cui è stato scritto.
Passiamo ora al nucleo di questo forziere di sensazioni e descrizioni.
Al primo incontro e scambio di sguardi.....io ero lì a contemplare occhi di onice (come ho ribattezzato Marco Rufo) e Livia mentre venivano scelti dal Fato; come ero lì quando lui esponeva il suo corpo atletico (non aggiungo altro...) alla furia dell'avversario durante gli allenamenti nell'arena.....la sabbia e il sudore. Come in un film. Penso che riuscire a vedere tutto con gli occhi dell'immaginazione in maniera così immediata, renda indimenticabile la lettura. L'attrazione tra i due? A dir poco ipnotizzante per tutto il libro. Lui coraggioso condottiero di legioni in Germania, ha visto in faccia la morte diverse volte.....ma non poteva essere certo preparato ad accogliere le sensazioni imposte dall'amore e dalla passione. Piegarsi ai sentimenti è molto più pericoloso che piegarsi alla spada del nemico. Un momento sei invincibile, al punto che diventi l'ombra dell'imperatore, il momento dopo sei vulnerabile perché cupido ti ha trafitto senza repliche. Come può un uomo a cui cadono tutte le donne di Roma ai piedi, resistere al fascino dell'unica che non lo vuole nel suo letto? Questa sfida è la più difficile che Marco debba affrontare, perché c'è di mezzo il suo cuore e lui non vuole ammettere a se stesso di essersi follemente innamorato. Ma anche lei negherà a se stessa fino all'ultimo di provare dei sentimenti per quel rozzo legato, ma per fortuna non è mai troppo tardi e dopo non pochi ostacoli, finalmente sorgerà una nuova alba e un nuovo futuro per questi due protagonisti della passione.
Non posso non parlarvi delle magistrali descrizioni dei palazzi e delle case, dei vicoli polverosi e delle piscine con mosaici.....meglio che in un documentario di Alberto Angela. Chiudi gli occhi e vedi affreschi, giardini con fontane, le barche e le ville sulla costa, i luoghi pubblici dove si riunivano i romani (le nostre spa moderne sono niente al confronto), le camere da letto, i preziosi tessuti sulle panche,gli studioli. Quando una penna ha il potere di creare uno scenario capace di "avvolgerti", è una penna che merita di essere letta e apprezzata....se poi è MADE IN ITALY.....

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A tutti quelli che vogliono leggere una storia d'amore ai tempi di Caligola.
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