Per lanciarsi dalle stelle
Letteratura italiana
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La ragazza delle paure
Sole e Stella sono migliori amiche e non potrebbero essere più diverse. Sole è frenata da mille paura e vorrebbe vivere come una talpa. Stella ha un entusiasmo ed una voglia di vivere incontenibile e senza freni. La vita trasforma Stella, in modo inaspettato, in polvere di stelle. Ma un ultimo regalo serve a Sole come leva per reagire e la spinge in un progetto di autoaiuto che va oltre ogni sua aspettativa. Sole comincia a stendere una lista delle 100 cose che le fanno più paura e si ripromette di farne una al giorno. Perché, per superare una paura, la cosa migliore è sempre affrontarla, uscendo dalla propria zona di comfort. Ed anche per superare un dolore, bisogna avere il coraggio di lasciarsi attraversare da esso, accoglierlo, indagarlo, viverlo fino in fondo. Sole riesce ad andare al di là di ogni sua paura e a risplendere come una Stella. Il messaggio che questo libro offre è molto importante per tutti, inteso come per qualsiasi fascia di età e per qualsiasi tipo di dolore. Sono molto intense anche le riflessioni sul senso di colpa, che può condizionare la propria e le altrui vite e sull’importanza del cogliere l’attimo, del non rimandare ad un domani, anche solo l’esprimere certi sentimenti, perché potrebbe non esserci un domani. Ho però trovato il linguaggio, l’imprinting ed il concatenarsi degli eventi molto più per adolescenti. Tenue e delicata la magia di Parigi sullo sfondo.
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O SOLE MIA
Una musica da ballare. Un aereo su cui salire. Un sentimento da rivelare. Per qualcuno sono piccoli gesti di vita, non bisogna nemmeno ricorrere al coraggio per compierli ogni giorno. Ma per altri, come la fragile e timida Sole, sono ostacoli insormontabili. Le gambe pesano tonnellate al suono della musica e le mani cominciano a tremare al solo pensiero di intraprendere da sola un viaggio. È paura.
Senza nemmeno rendercene conto, consentiamo alla paura di impadronirsi della nostra vita, di tentarci con la sua promessa di serenità e sicurezza, di confortarci con il calore dell’abitudine. Paura di cosa? Di inciampare ed essere derisi. Di risultare goffi e inadeguati. Che solo la perfezione meriti interesse, attenzione, affetto.
"Credo non ci sia niente di più lontano dalla felicità che cercarla nella testa degli altri invece che in noi stessi".
Un evento imprevisto e doloroso, la morte della sua più cara amica, porterà Sole a guardare diversamente al tempo e alla vita. Scoprirà così che dentro di sé ci sono forze e possibilità e sogni, ma per ascoltarne la voce è necessario oltrepassare quella coltre di paure che ovatta ogni suono. Come? Con un percorso di coraggio: affrontare una paura al giorno per cento giorni.
“Non so cosa voglio, e la paura è una coltre di nebbia che mi ha sempre impedito di vedere l'orizzonte”.
Merito a Chiara Parenti di aver proposto un tema così importante, arricchendo ogni pagina di introspezione e delicatezza. Nell’insicurezza e nei timori della protagonista ogni lettore (o meglio lettrice) potrà ritrovare frammenti di sé e regalarsi un sorriso di speranza attraverso le sue piccole e grandi conquiste. Ma se vere sono le emozioni di cui è pervaso il personaggio, la storia si incammina a mio avviso su una strada piuttosto artefatta e prevedibilmente rosa. Sole comincerà a buttarsi all’improvviso nelle peripezie più impensate, incontrerà una serie di compagni di avventura che le infonderanno forza con enfatiche frasi a effetto e, ovviamente, vivrà l’amore.
Portatrice sana di un messaggio di positività ed entusiasmo, la storia sa farsi comunque apprezzare, pur non brillando per originalità. L’eccessiva numerosità e il carattere eccezionale delle esperienze messe in campo, però, hanno in qualche modo tolto autenticità al racconto. Si sarebbe ottenuto, a mio modesto parere, un risultato più sincero scegliendo una dimensione più semplice e quotidiana, concentrandosi sulle sfumature emotive piuttosto che scomodare tarantole velenose e api inferocite. Affrontare le proprie barriere emotive e abbassare gli argini di protezione è un processo complesso e difficile; la sensazione è che qui purtroppo sia stato a tratti banalizzato.
Da lacrime
d eccomi qui, a parlare ancora una volta di un'autrice che mi è entrata nel cuore. Fra risate a crepapelle, arrabbiature e pianti ormai non riesco più a fare a meno di lei.
Sapevo già che questo romanzo mi sarebbe piaciuto, non sarebbe potuto essere altrimenti. Quello che non sapevo era che avrei avuto una crisi di pianto un capitolo sì e l'altro pure!
Già dalle prime pagine ricevi il colpo di grazia. E, nonostante ad andarsene sia un personaggio che non si conosce assolutamente, non puoi fare a meno di star male. Perché la presenza di Stella impregna questa storia dalla prima all'ultima pagina.
La vera protagonista è Sole, la migliore amica di Stella. La sua vita segue un copione: ogni giorno le stesse cose, mai uno strappo alla regola. La sua confort zone è il suo piccolo mondo e qualsiasi cosa sia al di fuori le mette un paura incredibile.
Ma è quando la sua migliore amica muore a causa di un attentato che le parole scritte sul suo biglietto di compleanno diventano il suo obiettivo di vita.
«Vorrei che per una volta tu provassi a lasciarti andare, a non aver paura di fallire, a non dire “no”, a fare quello che davvero vuoi. E sai come si vince la paura? Facendo proprio quello di cui si ha paura! Mettiti alla prova, ti sorprenderai tu stessa di quello che sei in grado di fare. Non dimenticare il mantra: “Fai almeno una volta al giorno una cosa che ti spaventi!” e vedrai che più cose fai e più trovi la forza per farne altre. Sono poche le cose che abbiamo davvero ragione di temere, credimi.»
Il regalo di Stella era un lancio dal paracadute, sapeva che Sole non avrebbe mai fatto una cosa simile, ma probabilmente sperava di riuscire a convincerla.
Così, senza nemmeno rendersene conto, Sole si trova a bordo di un aereo, pronta per lanciarsi.
Dopo quell'avventura decide di stilare una lista di 100 paure e di affrontarne una al giorno. Lo deve a Stella, a quell'amica che ha perso troppo presto e che amava la vita a 360°.
In questa avventura sarà accompagnata da Samanta, una ragazza che le somiglia più di quello che crede e le due si sosterranno a vicenda nei momenti più negativi. Ma ci sarà anche Massimo, fratello di Stella e amore storico di Sole. Il suo Mr. Darcy...
Infine Samuele, un ragazzo incredibile. Semplice, ma allo stesso tempo brillante e profondo come l'oceano. Se ripenso a lui mi vengono le farfalle allo stomaco.
Sole non dovrà solo superare le 100 paure, ci sarà anche un continuo conflitto con la madre, che non accetta questo cambiamento nella figlia. E scoprirà molte cose di Stella, che la farà sentire ancora più vicina a lei.
Nulla è semplice, ma...
È normale avere paura.
Serve solo un unico, magnifico istante senza di essa.
Ho vissuto questo romanzo con lo stomaco sempre in subbuglio. Emozioni continue si accavallavano fra di loro, facendo a gara per emergere. Amore, amicizia, due sentimenti che ti avvolgono completamente fin dalle prime righe. Questo è uno dei romanzi che rileggerei più volte. Perché ti insegna che devi vivere ogni istante senza averne paura.
È difficile, è vero... ma non impossibile!
Che altro dire? Correte a leggerlo! Non ve ne pentirete!
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"Sole" in un giorno di pioggia
«Ed è buffo: a volte pensiamo di avere tutto il tempo del mondo, e invece è proprio il tempo tutto quello che ci manca, quando il mondo finisce» p. 28
Sole ha venticinque anni, lavora in un supermercato e ha paura. Ha paura di prendere il treno, ha paura di mangiare condito, ha paura di attraversare i confini della sua regione, il Molise, ha paura delle tarantole, ha paura di tuffarsi dal pedalò, ha paura di parlare in pubblico, di lanciarsi dal paracadute, di portare il cane Omero al parco, di andare in un bar da sola, di andare dal dentista, di fare una dichiarazione d’amore e anche di fare una diretta su facebook. E sì, ha paura anche di avere il cuore spezzato, di fare un’immersione, di creare un blog o di sottoporsi ad una radiografia. Sole, ha semplicemente paura di tutto. Così quando Stella, la sua migliore amica e sorellina acquisita le fa il regalo più assurdo, impensabile e improponibile di un viaggio a Parigi, il litigio è inevitabile. È la loro prima, e purtroppo anche ultima, discussione perché un avvenimento tragico farà sì che le loro strade si dividano per sempre: la morte di Stella. Una dipartita prematura tanto quanto inconcepibile ma non vana. Perché Stella era un vulcano di energia e di vita che a differenza di Sole non aveva paura o meglio, paura ne aveva e tanta, ma aveva deciso di affrontarla e prenderla per quel che è con tutta la sua imprevedibilità e fatalità. Da qui una lettera, una missione per Sole: vincere un poco alla volta tutti i suoi timori perché soltanto affrontandoli ogni giorno uno alla volta, soltanto passandovi in mezzo, questi potranno essere superati.
«Così mi rendo conto che non posso cancellare la paura: ce l’ho, è qui, ormai fa parte di me. Mi tornano in mente le parole di quello sconosciuto: non c’è niente di più lontano dalla felicità che cercarla nella testa degli altri invece che in noi stessi. Stella era felice perché non si preoccupava minimamente di quello che pensavano gli altri: “Che ti importa di quello che hai addosso. Ormai siamo qui, tanto vale divertirci!”. Giusto, mi dico. Ormai sono qui, tanto vale divertirmi» p. 102
Ha inizio in questo modo la sfida di Sole; vincere 100 paure. Che siano più semplici o più complesse non importa, quel che conta è andare avanti nel progetto, crescere, maturare, trovare la forza in se stessi e vivere. Accompagnata dalla giovane Samanta, sedicenne, da sua madre Serena, commessa e collega di lavoro della protagonista, Massimo, amore sognato di una vita e trasfigurato dal romanzo “Orgoglio e pregiudizio” (testo letto la bellezza di 26 volte dalla nostra eroina) alla realtà, e da Samuele, Sole percorrerà una salita senza tregua e senza freni che la porterà a scoprire una nuova se stessa.
«Il gladiatore ha rinunciato al sogno per paura. Il sognatore non avrebbe mai potuto farlo, o ne sarebbe morto.» p. 303
Il tutto tra vecchi amori e sogni infranti, nuovi amori e nuove amicizie, crisi familiari dettate da una ferita profonda e mai rimarginata e la riscoperta di sé stessi, la comprensione e molto molto altro ancora.
A cornice di ciò uno stile narrativo fluido, non particolarmente erudito perché conformato all’età e alle riflessioni dei protagonisti, ma non per questo meno pregevole. “Per lanciarsi dalle stelle” è un volume gradevolissimo, che fa riflettere e che ci fa auto-interrogare con quella leggerezza propria delle grandi auto-analisi. Pecca che ho riscontrato è nella scelta e nel susseguirsi di queste paure che rendono nel senso ma non raggiungono pienamente l’oggetto in quanto tendono a sminuire e a non rendere evidente la crescita della protagonista che viene, un po’ troppo, lasciata all’immaginazione del lettore.
Nel complesso, introspettivo e meditativo.
«Il coraggio non è assenza di paura, ma è agire nonostante la paura, affrontare lo stesso il rischio anche se si è spaventati a morte. Il coraggio è come un muscolo, occorre allenarlo. Pian piano, giorno dopo giorno bisogna spostare l’asticella sempre un po’ più in alto. Facendo così, ci accorgeremo presto che più si affronta la paura, più si guadagna coraggio, e più si ha coraggio, più si è in grado di affrontare altre paure. È un circolo virtuoso, in pratica. Chi sono i coraggiosi allora? I sognatori. Sono loro i più coraggiosi di tutti. Quelli che, nonostante la paura, viaggiano a vele spiegate incontro ai propri sogni.» p. 320
«Bisogna mangiare terra e sporcarci le mani, bisogna farci scorticare anima e cuore. Mai tirarsi indietro. Chi vive ogni istante con passione non spreca il dono prezioso che è la vita. […] Sono viva. È vero siamo polvere di stelle. Ma questa polvere non viene dal cielo ma da noi stessi. È fatta di coraggio, forza e determinazione: ce l’abbiamo dentro e può farci arrivare in cima al mondo» p. 325