Narrativa italiana Letteratura rosa Non è la fine del mondo
 

Non è la fine del mondo Non è la fine del mondo

Non è la fine del mondo

Letteratura italiana

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Emma De Tessent. Eterna stagista, trentenne, carina, di buona famiglia, brillante negli studi, salda nei valori. Residenza: Roma. Per il momento insieme alla madre. A salvarla dallo stereotipo dell’odierna zitella, solo l’allergia ai gatti. Il giorno in cui la società di produzione cinematografica per cui lavora non le rinnova il contratto, avvilita e depressa, Emma trova rifugio in un negozio di vestiti per bambini, dove viene presa come assistente. E così tutto cambia. Ma il passato torna a bussare alla sua porta: il mondo del cinema rivuole lei, la tenace stagista. Deve tornare a inseguire il suo sogno oppure restare dov’è? E perché il famoso scrittore che Emma aveva a lungo cercato di convincere a cederle i diritti di trasposizione cinematografica del suo romanzo si è infine deciso a farlo? E cosa vuole da lei quell’affascinante produttore che continua a ronzare intorno al negozio dove lavora?



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Non è la fine del mondo 2017-01-15 16:28:32 Pelizzari
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Pelizzari Opinione inserita da Pelizzari    15 Gennaio, 2017
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La tenace stagista

Emma è una stagista dal nome romantico, che fin da subito ispira simpatia, anche se è un personaggio irrisolto, un po’ malmostoso e un po’ malinconico, a tratti anche un po’ infelice e la sua mamma, come tutte le mamme, possiede poteri sovrannaturali a captare l’infelicità della figlia. L’ingrediente principale di questa storia è l’ironia, non tanto quella di Emma quanto quella sapiente dell’autrice, per come ci presenta Emma e la sua vita. Ce la racconta in brevi capitoli, nei cui titoli compare sempre la dicitura che forse più caratterizza questo simpatico personaggio che, a modo suo, non rinuncia ai propri sogni. Perché quando perdiamo i nostri sogni è mille volte peggio di quando perdiamo qualcosa di reale, perché è quello il momento in cui non ci resta più niente. Emma è comunque un personaggio positivo, non ha una vita scintillante, ha una vita normale, a tratti opaca, come quella di tanti di noi. Ma il bello di una vita che è spesso opaca è che insegna ad amare la bellezza degli sprazzi di colore, fissandoli nel cuore, dove splendono incontaminati.

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Non è la fine del mondo 2016-06-03 13:34:47 ALI77
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ALI77 Opinione inserita da ALI77    03 Giugno, 2016
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UNA FAVOLA MODERNA

Ho sempre apprezzato quest’autrice, la seguo da anni e ho letto tutti i suoi libri, che per me sono ormai un appuntamento fisso al quale non posso proprio rinunciare.
Il suo stile unico, coinvolgente e divertente caratterizza ogni suo libro e ogni personaggioche crea e che prende vita davanti ai nostri occhi, nella nostra testa.
In questo nuovo libro la protagonista è Emma De Tessent, trent’anni, una laurea in tasca e un lavoro come stagista anzi come “tenace stagista”.Si perché lei non molla, nonostante sia sottopagata e fruttata a dovere dalla società cinematografica dove lavora, vive a Roma con la madre ed è single. Una passione fra tutte leggere romanzi regency.
Ha vari sogni nel cassetto primo fra tutto un contratto a tempo indeterminato, un villino con il glicine che vorrebbe acquistare e incontrare l’uomo della sua vita.
Emma è una ragazza molto semplice, moderna, autoironica che cerca la sua strada nella vita e nel lavoro, ma oggi trovare un impiego decente non è di certo facile e quando non le viene rinnovato lo stage tutto intorno a lei crolla.
Come ci dice il titolo “Non è la fine del mondo” non dobbiamo credere che lo sia mai, anche quando le cose introno a noi sembrano sgretolarsi via via, quando non crediamo in noi stessi e nelle nostre capacità. Quando non abbiamo che pochi soldi in banca e un futuro incerto davanti a noi, forse proprio questo periodo sarà il più felice della nostra vita, come diceva Hemingway che la stessa autrice cita nel libro”…quando eravamo molto poveri e molto felici”.
Ma la vita sa sempre riservare delle sorprese e lo sa anche Emma che si reinventa, per così dire, trova lavoro in un negozio di vestiti per bambini e impara a cucire, ma sa anche che quello può essere solamente un lavoro temporaneo.
In questa nuova esperienza incontra Vittoria,l’anziana proprietaria del negozio, una donna d’altri tempi che si perde nell’arte del cucire tra merletti, stoffe e filo, un personaggio molto dolce e tenero.
Un giorno però tutto cambia quando la società dove ha fatto la stagista per tanti anni la richiama, Emma si trova davanti ad una scelta che può cambiare la sua vita.
Infatti ha ricevuto anche una nuova offerta di lavoro per una società cinematografica concorrente e questo farà vacillare le certezze che Emma credeva di avere e le farà mettere in dubbio anche la scelta che sta per compiere. Nel suo cammino incontriamo Il Produttore, Pietro Scalzi, un uomo dal brutto carattere ma che in fondo è affascinato da questa ragazza.
Nel romanzo troviamo molti personaggi interessanti, la sorella di Emma, Arabella, sposata con quello che viene definito dalla protagonista l’Orrido Cognato, è madre di due splendide bambine che sono i due amori di Emma. Arabella è un personaggio a mio avviso fragile,molto emotiva e complicata ha un rapporto buono con la sorella e con le figlie a volte è un po’ dura, ma le Nipote, come vengono chiamate nel libro, sono una vera forza della natura divertenti e molto intelligenti.
Tameyoshi Tessai, è invece lo scrittore a cui Emma è molto affezionata, ma che soprattutto non vuole cedere i diritti alla ragazza,per trasformare il suo bestseller in un film.
Loro si incontrano spesso, anche solo per parlare o per bere qualcosa insieme, Tessai è molto schivo e introverso, vive in un bosco da solo e da quando il suo agente è venuto a mancare si sente perso, solo e smarrito.
Tessai è l’amico per Emma, le da dei consigli preziosi e dal canto suo la ragazza ha molta stima professionale nei suoi confronti, ma lo apprezza anche a livello personale.
Emma è la nostra eroina, come se fossimo in una dei suoi amati romanzi regency, ci regala dei momenti divertenti e ironici nel corso della storia, cerca di non piangersi troppo addosso e di cercare di andare avanti. E’ una ragazza anche con delle idee molto chiare, ama le cose semplici, l’odore del bucato asciugato al sole, le lanterne, un trancio di pizza. Ma è molto tenace e determinata a realizzare i suoi sogni e anche a mantenere le proprie idee.
In amore non è affatto fortunata, è stata l’amante di un uomo sposato e di questo non va di certo fiera.
Il rapporto con la madre l’ho trovato convincente e molto credibile, oltre che maturo e di affetto reciproco, sa che può contare sia su di lei che sulla sorella.
Questo romanzo è incentrato su Emma, quindi l’autrice ha voluto raccontare la sua storia lasciando in disparte i personaggi maschili che fanno da cornice alla storia della ragazza.
Ho apprezzato il fatto che in questo libro non ci sia una vera storia d’amore, nel senso che il lato romance c’è, ma è relegato a fare da contorno al racconto della vita di Emma, che ci ricorda moltissimo le protagoniste dei romanzi della Austen, determinata, appassionata che lotta per trovare la sua indipendenza.
Lo stile è molto scorrevole, divertente, ma anche capace di raccontare ogni aspetto della vita della giovane, dal lato più felice a quello più serio.
Ma in fondo se siamo in un romanzo della Austen non ci può che essere il riscatto per Emma e il classico happy end che catapulta il lettore in una favola moderna.
Come sempre Alessia non ci delude e ci fa conoscere un altro personaggio femminile difficile da dimenticare.

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