La solitudine dell'amore
Letteratura italiana
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Occhi a mezza mandorla
Libro stupefacente. Inizia raccontando la vita di una ragazza dal cuore irrigidito, che, camminando, sogna di viaggiare per volare via, perché il viaggio allontana ed attutisce la solitudine, ragazza che fa fatica a relazionarsi con il mondo. Prosegue con un incontro che potrebbe toccarle il cuore, anche se glielo ferisce ancora di più di quanto già non sia. Creando vuoti dentro di lei. Spingendola a ripararsi in ogni possibile angolo, perché il non desiderare è un dolore più semplice da sopportare. Si chiude con una lettera in una busta ruvida di colore marrone, che riaccende una fiammella. Un tepore che la porta dall’altra parte del mondo a scoprire cosa è rimasto della sua famiglia ed a scoprire cosa può essere di lei. E’ un libro che, a modo suo, parla della rinascita di una persona che si sente per tanto tempo ai margini, perché alcune persone nascono solo per fare numero, come comparse in un film, presenti solo per la scena corale, ma la cui storia non interessa a nessuno perché non è rilevante ai fini della trama; persone che non interagiscono troppo con i personaggi principali, perché si sentono solo di passaggio. Ma lei ritrova un senso e, in questo senso, trova le sue radici e se stessa. Scrittura giovane. Fatta di scatti. Frasi molto brevi. Pensieri che sono lance. Immagini che sono lampi. Fino ad arrivare alla morbidezza degli ultimi capitoli che ci permettono di entrare un pò, pur con il punto di vista occidentale, nel mondo del Giappone. E’ un libro che parla di vuoti, ma ti riempie l’anima.