Narrativa italiana Letteratura rosa La Costanza è un'eccezione
 

La Costanza è un'eccezione La Costanza è un'eccezione

La Costanza è un'eccezione

Letteratura italiana

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Facciamo il punto. Costanza, dopo la laurea in medicina, è stata costretta a lasciare la sua amata e luminosa Sicilia per trasferirsi nel freddo e malinconico Nord. A tenere in caldo i cuori, però, ci pensa Marco, incantevole padre della sua incantevole Flora che Costy, non senza qualche incertezza, ha deciso di portare nella vita della figlia. Dopo varie tribolazioni, Marco ha praticamente lasciato la storica (e decisamente perfetta) fidanzata all’altare. Costanza (seppur decisamente imperfetta) credeva che l’avesse fatto per lei, ma non ne è più così sicura considerato che Marco prende tempo e si comporta in modo piuttosto ambiguo. Come sempre, però, nella vita di Costanza non c’è spazio per la riflessione: lei è una madre lavoratrice e precaria che al momento si sta autoconvincendo di aver compiuto la scelta giusta decidendo di lasciare l’Istituto di Paleopatologia di Verona per un impiego da anatomopatologa a Venezia. Come se la situazione non fosse abbastanza complicata, gli ex colleghi la richiamano per un incarico dal lauto compenso: l’ultima discendente di un’antica famiglia veneziana, gli Almazàn, desidera scoperchiare le tombe dei suoi antenati per scoprire cosa c’è di vero nelle dicerie calunniose che da secoli ammantano di mistero il casato. Costanza non vorrebbe accettare, ma questa storia a tinte fosche solletica la sua curiosità… e poi scopre che nell’operazione è coinvolto anche Marco. Che il cantiere possa rappresentare un’occasione d’oro per trovare un equilibrio vita-lavoro? O, per meglio dire: che il cantiere pos­sa rappresentare un’occasione d’oro per cercare di capire cosa c’è davvero tra lei e Marco? Con coraggio, determinazione e tanta, tanta costanza, questa eroina dai capelli rossi affronterà nuove sfide, svelerà antiche trame mentre proverà a comprendere il suo cuore.



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La Costanza è un'eccezione 2022-11-27 10:06:36 ornella donna
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ornella donna Opinione inserita da ornella donna    27 Novembre, 2022
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Marco e Costanza


Dopo Questione di Costanza e Costanza e i buoni propositi, Alessia Gazzola, torna in libreria con La Costanza è un’eccezione, atto a chiudere l’intera trilogia.
Costanza vive a Verona e ha una figlia piccola, abbastanza pestifera, di nome Flora, avuta da un incontro occasionale con Marco, con cui ha un rapporto ambivalente e delicato. Marco è più che mai deciso a fare il padre a tempo pieno e frequenta spesso la loro casa. Tra loro si percepisce spesso una certa aria di bufera, e di rapporto mal gestito, al punto che Costanza arriva a dire:
“Noi viviamo nei ricordi degli altri in un modo che non riusciamo a prevedere, né ad immaginare: lui viveva nei miei a metà tra l’idealizzazione e l’anatema”.
Così quando propongono a Costanza di compiere un lavoro di Paleopatologia a Venezia, lei non esita un attimo ed accetta, con tutte le conseguenze del caso. Infatti una volta a Venezia però si ritrova, nuovamente, ad avere a che fare con Marco, che è stato nominato direttore del cantiere in cui proprio lei doveva andare a compiere i suoi studi. Che accadrà tra loro? La famiglia che ha commissionato il lavoro veneziano è molto noto, e sembra trascinarsi dietro una certa maledizione, per cui:
“A Venezia se dici Almazon , dici il Male”.
Perché? Cosa hanno a che fare tali maldicenze con il fatto che i componenti di questa siano stati spesso accusati anche di vampirismo? Presente e passato si mescolano, e la nostra irrequieta protagonista sarà in grado di raggiungere la verità? Riuscirà a risolvere le sue pene d’amore?
Una trilogia che si conclude qui, caratterizzata da una forte ironia che percorre tutta la narrazione, condotta con una certa qual maestria. Un bel personaggio quello di Costanza, costruito con pazienza, che si fa immediatamente amare ed apprezzare. Una dimensione storica ricostruita con meticolosità e un narrato che procede spedito con semplicità, sono i tratti salienti di una lettura che si fa apprezzare ed amare. Senza eccellere troppo. Una lettura veloce e semplice, ma divertente.

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