L'uomo di marmo L'uomo di marmo

L'uomo di marmo

Letteratura italiana

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Il David di Michelangelo in sostanza resta un fantoccio di marmo con sembianze umane che vorrebbe struggentemente diventare una persona vera. In una notte buia e tempestosa alla Galleria dell’Accademia, il destino sembra concedergli un’opportunità, facendogli incontrare un’improbabile fata turchina del ventunesimo secolo, che per la testa ha tutt’altro che fiabe a lieto fine: Vera, ladra e appassionata d’arte, sfiora per un capriccio questo colosso di marmo e se lo ritrova davanti vivo, in carne e ossa, ma senza cuore. Da qui inizia l’avventura di una creatura scolpita nel 1504 catapultata nel Duemila, e di una ragazza che, suo malgrado, si deve fare carico di un uomo di pietra e
aiutarlo a diventare un uomo vero.



Recensione della Redazione QLibri

 
L'uomo di marmo 2014-06-07 09:26:16 Queen D
Voto medio 
 
2.5
Stile 
 
2.0
Contenuto 
 
2.0
Piacevolezza 
 
3.0
Queen D Opinione inserita da Queen D    07 Giugno, 2014
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Il Pinocchio di Michelangelo

Il David di Michelangelo che diventa un uomo in carne ed ossa...ma ve lo immaginate? cinque metri di perfezione anatomica che si riducono fino ad assumere sembianze umane e che vengono a vivere a casa vostra.
Il corpo di un uomo perfetto, privo dei colori naturali che ci circondano, con la mente di un bambino di tre anni..una bellissima tentazione per chi "soffre" della sindrome della crocerossina, poter avere a completa disposizione un figo (diciamocelo, è un figo) come il David da addestrare, educare e iniziare ai piaceri della vita. Nessuna malizia e nessun doppio fine, vero? solo l'altissimo e nobile proposito di fare del bene ad una povera creatura nata nel 1500 e sperduta nel XXI secolo..non può mica andarsene in giro a parlare in fiorentino antico, giusto?
E' questa la situazione in cui si ritrova Vera, ladra professionista, che non volendo risveglia l'anima della statua, e che da quel momento in poi la considererà prima una sorella, poi una mamma e poi una donna, con tutti i risvolti che questo comporta.
Quello con cui la protagonista deve fare i conti è il desiderio del David di diventare a tutti i costi come lei, umano, con le impronte digitali, con gli occhi e i capelli colorati e soprattutto con un cuore..e cosa meglio dell'amore può far nascere dei sentimenti romantici in un animo sterile e vuoto?
Devo dire che in fin dei conti non è stato un romanzo tanto male: il libro è breve, il ritmo è scorrevole, la storia più o meno originale (se non si pensa alla Fata Turchina e a Pinocchio) e alcuni passi sono veramente divertenti; inoltre si capisce che l'autrice è un'esperta di storia dell'arte, date le descrizioni di alcuni opere famose, e che non ha paura di far mostra di sé in questo senso.
Il prologo poi mi ha colpito molto e lo riassumo con una frase sola: "..in un paese dove si vivrebbe solo di turismo culturale, lo storico dell'arte è disoccupato. Perennemente. Anzi, direi che dai più è considerato un peso sociale". Che dire? da laureata in Conservazione e Gestione del Patrimonio culturale e ambientale non posso che essere assolutamente d'accordo.
Comunque..bando alle chiacchiere!
Torniamo al libro: riassumendo le mie impressioni, posso dire che si tratta di una storiella piacevole, molto leggera, per nulla impegnativa, direi un libro da portare sotto l'ombrellone; non troverete di certo personaggi di spessore (ok, il David è fatto di marmo, ma questa sarebbe una pessima battuta), oppure ambientazioni esotiche e particolari, o dialoghi profondi e complessi.
E' uno di quei libri che si leggono velocemente e che alla fine non ti lasciano con alcun dubbio amletico o interrogativo esistenziale.

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