Il traghettatore
Letteratura italiana
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Teoria bizzarra
Anna Venier è una vedova di 33 anni, Da dieci vive a new York, dove gestisce un blog e si occupa di organizzare e gestire eventi. Dopo tre anni di vedovanza, anche spinta dall'amica del cuore pensa che sia il caso di rimettersi sul mercato e di trovarsi un nuovo compagno per la vita. Sviluppa una tecnica piuttosto contorta per riuscire a incontrarlo. Sostiene che dopo una grande storia d'amore è difficile approcciarsi a un altro uomo se si sta cercando un'altra storia di spessore. Allora meglio affidarsi a un traghettatore che da quanto ho capito dovrebbe essere una via di mezzo tra l'amico del cuore disponibile a parlare e con il quale si hanno cose in comune così da poter uscire e fare vita di società, e un gigolò: ottimo compagno di letto ma pronto a tornarsene a casa sua al primo cenno. Questo traghettatore dovrebbe essere lieto di essere usato, non accampare pretese di tipo sentimentale e al momento in cui abbia traghettato la fanciulla inconsolabile verso la successiva storia d'amore ritirarsi in buon ordine e diventare da quel momento un buon amico.
La teoria viene con tanto candore spiegata ai papabili candidati, con tanto di lista di regole da seguire. Il fatto che Anna sia una donna piuttosto bella, con sex appeal, che ha la possibilità di frequentare i locali più alla moda di New York e conoscere personaggi eccentrici e alla ricerca di emozioni forti certamente l'aiuta molto in questa sua impresa.
Questo romanzo è sicuramente una dichiarazione d'amore dell'autrice per la città di New York e per le innumerevoli possibilità in termini di svago ed emozioni forti che una città cosmopolita offre a chi abbia conoscenze e parecchi soldi da spendere. Abiti costosi e firmati, locali esclusivi pasti a base di ostriche. La protagonista mi ha all'inizio ricordato la serie di sex and the city. In realtà credo che si discosti da Carrie e amiche e che abbia un che di provinciale, di chi si avvicina a una vetrina piena di dolci e voglia assaggiare il più possibile il più in fretta possibile, senza sentirne veramente il sapore. Mi sembra che anche l'idea del traghettatore rientri in questa ottica. Forse a volte se ancora non si è pronti per iniziare una nuova storia d'amore significa solo che bisogna aspettare e prendersi il tempo necessario. Perché farsi traghettare, trainare, spingere o tirare: è così bello camminare in base al proprio ritmo e godersi tutto quello che c'è attorno.
Il romanzo non mi è piaciuto tantissimo: troppi riferimenti al lusso e ai privilegi di cui godono i protagonisti. Forse ad alcuni piace sognare leggendo di vestiti e bar esclusivi, a me invece piacciono i libri dove succede qualcosa. A onor del vero bisogna dire che qualcosa succede e che il romanzo ha una propria storia, ma secondo me è sepolta sotto una montagna di dettagli non sempre necessari, come una facciata gradevole nascosta da una rigogliosa edera.
Indicazioni utili
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