E' solo una storia d'amore
Letteratura italiana
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Opinioni inserite: 3
LA VERA SEDUZIONE
Questo libro l'ho divorato in tre sere, e quando capita così significa che l'autore è riuscito è veramente riuscito trasmettere il fascino e la curiosità per la storia!!! Infatti, al di là della trama (l'incontro, i conflitti, lo sviluppo e ....il finale) quello che rende il libro a mio avviso fantastico è la scioltezza e la capacità di dialogo fra i personaggi, un vero e proprio cammeo al giorno d'oggi, in cui ci esprimiamo con emoticon, sms e, al massimo, qualche foto con didascalia..... Qui, invece, non si scherza. Le parole hanno un loro senso, un loro tempo e...le loro conseguenze, come è giusto che sia. Non per niente la citazione che precede il romanzo è relativa ad "Orgoglio e pregiudizio", di Jane Austen..... e chi l'ha letto sa bene a cosa mi riferisco. La questione del "rosa" serve all'autrice per affrontare i tanti temi pregiudiziali che avvolgono il mondo della creatività letteraria, e offre lo spunto per superare i limiti e le incomprensioni...ma la Premoli è poi anche molto brava ad affrontare, in questo romanzo, anche il difficile tema del rapporto genitori-figli, e lo fa con la leggerezza e la grazia di sempre, ma senza nascondere come anche qui si celi a volte una incapacità di dialogo che porta solo a sofferenza e incomprensione. Riuscire a far sorridere parlando di questi temi non è da tutti, ma lei lo fa. Così come riesce a far uscire i suoi personaggi dall'intrigo che si erano cuciti addosso con una mossa che a me è parsa geniale. Ovviamente qui non la anticipo, ma dico solo che ridevo da sola alle due di notte. Quindi, buona lettura..... e buona riscoperta del dialogo e del gioco delle parole.
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UNA STORIA NOIOSA
Negli ultimi sette/otto anni il romance non rientra più tra i miei generi preferiti, però avevo proprio voglia di staccare da letture più "impegnate" e volevo una storia leggera.
Nonostante le buone premesse, questo libro non ha soddisfatto la mia voglia di spensieratezza e non mi ha affatto rilassato anzi mi ha fatto un po' arrabbiare.
Non è il primo libro della Premoli che leggo, speravo che negli anni fosse migliorata come autrice ma non è stato così.
Non mi dilungo sulla trama, la trovate in qualsiasi sito o anche più su nella scheda, la storia ha come protagonisti due scrittori, Aidan che dopo aver vinto il Premio Pulitzer, non riesce a pubblicare il suo secondo libro e Laurel, autrice che utilizza uno pseudonimo e ha un grande successo nella pubblicazione dei suoi romance.
L'autrice costruisce una storia banale e scontata e con poche idee originali e soprattutto a mio avviso, commette quattro errori.
Il primo in assoluto è quello di continuare a dire che i romanzi rosa sono dei libri di pessima qualità, letti solo da donne insoddisfatte della loro vita.
Capisco che l'autrice abbia trattato questo tema con ironia, perché sa benissimo che questa cosa non è vera, ma continuare a ripeterlo è come dire: "sai lettore che questo è solo un pregiudizio e non è affatto vero?". Io le avrei risposto certo lo sappiamo tutti che è falso, se ti rivolgi a un lettore occasionale puoi fare questo tipo di considerazione, ma i veri lettori non si ingannano. Basta andare su internet e troviamo un sacco di articoli che ci dicono il contrario, il genere rosa viene letto soprattutto da manager, per la maggior parte donne, ma che hanno una posizione importante e sono laureate. Scrivere un romanzo rosa non è affatto semplice, lo sappiamo e scrivere un libro non è facile.
Anche il titolo richiama questo concetto "è solo una storia d'amore" lo è, ma sta all'autore renderla preziosa, darle quel pizzico di sapore in più e se non lo fa, ecco che rimane solo una storia d'amore.
Il secondo errore è l'ambientazione, siamo a New York, ma potremmo essere anche a Londra, a Parigi o a Roma non sarebbe cambiato nulla, perché i personaggi non interagisco con essa e la descrizione dei luoghi non è vivida e verosimile. Non amo le ambientazioni in paesi stranieri se effettivamente non servono alla storia, ma sono lì tanto per.
Il terzo è aver creato dei personaggi stereotipati, Aidan in particolare, il classico maschio alfa o che gioca a esserlo, pieno di sè, presuntuoso e irritante, è stato delineato in maniera approssimativa e questo non mi è piaciuto.
Il quarto errore è il tira e molla tra i protagonisti, Laurel cerca di fare la sostenuta, non ammette a se stessa che Aidan le piace, quindi continua a esserci questo gioco tra i due, che a lunga andare annoia.
Capisco che la Premoli voglia in un qual modo "denunciare" il mondo editoriale dove lei stessa ci "mangia" passatemi il termine, però io non ho percepito quell'ironia che mi aspettavo da un'autrice che ricordavo essere molto brillante.
Lo stile del romanzo è abbastanza scorrevole, i capitoli sono alternati da due punti di vista diversi, però pensavo di leggerlo in molto meno tempo; probabilmente mi sono dilungata perché la storia non mi ha coinvolto.
Se i romance contemporanei sono così continuerò a leggere i classici.
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Una doppia storia d'amore.. Lauren&Aidan
Aidan Tyler, crogiolandosi sulla vincita di un Premio Pulitzer, si è lasciato andare. Sono infatti cinque anni che non scrive, cinque anni che, coccolato dalla critica, si bea sulla scia delle numerose copie vendute, sul successo ottenuto. Eppure da allora non è riuscito ad elaborare nemmeno più una riga. La sua esistenza si è data alla dissolutezza, alle frivolezze così come le sue avventure amorose, conquiste che mai vedono quali protagoniste donne intelligenti e argute. Questo almeno fino a che, dopo l’incontro con Norman, il suo agente, incontra Lauren meglio nota come Delilah Dee, autrice di romanzi rosa. Inizialmente l’uomo non si rende conto di trovarsi di fronte ad una collega pertanto, e senza troppe cerimonie, demolisce il genere per la quale ella presta la sua penna, dando avvio ad una serie di diatribe, discussioni e litigi che li porteranno a stendere la stessa storia ma vista dal punto di vista maschile e femminile e che sfoceranno, in conclusione, in un profondo amore.
Per poter valutare questo romanzo è necessario porre in essere un distinguo: se siete infatti “vergini” della Premoli vi troverete di fronte ad un testo semplice, simpatico, senza troppe pretese, e con una base di partenza buona che viene sviluppata in modo lineare e con tutti i presupposti per attrarre; ma se al contrario avete già letto opere di questa autrice, detto elaborato, vi lascerà – o vi potrebbe lasciare – perplessi. Se infatti lo schema narrativo adottato è il medesimo (la coppia si incontra, litiga e si innamora), i temi sottesi sono molteplici. Appare infatti di tutta evidenza come la stessa abbia con questo scritto voluto rispondere “ad un messaggio”. Ella si concentra particolarmente sull’appartenenza al genere rosa, rimarcando da un lato come questo venga spesso svalutato – a suo dire soprattutto dal pubblico maschile che dimostrerebbe nei confronti di questo un atteggiamento snobbante, sminuente – e dall’altro muovendo una critica silenziosa a talune altre innominate autrici-colleghe che sono le prime a dar vita a racconti in modo più che opinabile. Sembra quasi voler dire “se vi muovono contestazioni è anche colpa vostra perché ve la cercate”. Infine conclude, tramite la voce della protagonista femminile, rimarcando che non c’è niente di male ad appartenere a questo filone che anzi chi ve ne fa parte deve esserne fiero e vincere il malessere interiore che spesso i terzi inducono a provare, che si può essere al tempo stesso scrittrici e altro, che si può meritare stima a prescindere dal mero preconcetto e pregiudizio, che il romanzo rosa è ad oggi suddiviso in molteplici sottogeneri ma che quello principale e classico – quindi no erotico e fasce intermedie – rappresenta il maggiore strumento di espressione del femminismo. Non mancano inoltre i riferimenti alla politica, tantomeno alle elezioni presidenziali americane che hanno da poco avuto termine.
Come potete quindi vedere, se da un lato la Premoli ci offre uno scritto piacevole e con tutte le basi per riuscire, dall’altro tocca questioni a lei talmente care da indurla a dire la sua. Nelle note finali, la medesima spiega e rimarca quanto anzidetto. L’effetto conseguente è che prende meno rispetto agli altri suoi scritti, ma non per questo non merita di essere letto. Che dire, a quando la storia tra Norman e Alex? Siamo curiosi..!!
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