Come inciampare nel principe azzurro
Letteratura italiana
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Opinioni inserite: 10
AMORE AL SAPORE DI KIMCHI
Ho riletto questo libro a distanza di anni... e ancora mi cattura, mi piace! È stato il secondo romanzo di Anna Premoli che ho letto e l'ho trovato immediatamente stimolante e interessante, originale rispetto a molti altri romanzi rosa. Infatti qui troviamo una relazione divertente e inedita tra due persone provenienti da due culture diverse (la nazionalità dopotutto non è importante, solo la compatibilità conta), tra una donna inglese e un uomo coreano. Talvolta lo stile di Anna Premoli si rivela essere fin troppo pungente e sarcastico, e allontana il realismo dalle battute scambiate tra i personaggi e le scene dipinte, specialmente quando dovrebbero essere romantiche. Però in questo libro, fortunatamente, non si ripetono sempre le stesse espressioni e il personaggio maschile si attiene alla figura seriosa che ci si aspetterebbe (in linea massima di teoria) da un lavoratore coreano, anche se avrei apprezzato di più se fosse stato giusto un pelino meno sardonico e mordace rispetto alla sua controparte femminile.
Mark è affascinante e ha numerosi punti strettamente aderenti alla cultura coreana: è un grande lavoratore, integerrimo, serioso (a differenza della protagonista, con la quale io condivido pigrizia e opinioni sul mondo del lavoro); ha mani e piedi curatissimi, una pelle deliziosa e magnifici capelli stile manga.
Una ragazza inglese che si innamora di un collega coreano e viene spedita a lavorare a Seul, accende una piccolissima lampadina? Ricorda molto vagamente Anna e il Re del Siam in rivisitazione moderna (uno dei miei film preferiti, ho letto anche il romanzo!), tranne che qui si tratta della bella Corea.
Non mi è parso sia stata svolta chissà quale ricerca approfondita sulla cultura coreana, il cibo e via scorrendo, ma non infastifisce più di tanto il lettore, in quanto la semplicità delle descrizioni si rivela a suo modo piacevole. Ammetto però che avrei voluto saperne di più.
Inoltre, anziché parzialmente americano, avrei preferito che Mark fosse totalmente coreano. In questo modo ci sarebbe stato uno scambio concreto fra due culture differenti, possibilmente pregno di scenette esilaranti e momenti intriganti. Lettura consigliata!
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Maddison e Mark
Maddison Johnsonn, 28 anni londinese laureata in economia, lavora per una delle banche più importanti della city, ma non è particolarmente convinta della sua professione; non è cioè una di quelle donne dedite a quest’ultima e che sacrificherebbero tutto per la medesima. E’ giovane, immatura e non ama assumersi le sue responsabilità. Ha un debole per la moda e per le frivolezze tanto che quando le viene proposta la possibilità di un trasferimento per lavoro, i suoi pensieri vanno immediatamente a New York e all’irrefrenabile shopping a cui potrebbe dedicarsi.
Peccato però che le sue aspettative vengano infrante dalla realtà; per riportare la parità tra uomo e donna in un paese in cui la gerarchia e la rigidità dei costumi sono ancora fortemente radicati, viene trasferita a Seul, megalopoli in cui sarà alle dipendenze di Mark Kim, trentatrenne nato in America da genitori per metà statunitensi e per metà coreani. Il baldo e piacente giovane si ritroverà ad essere l’unica persona che la nostra ingenua e disinibita protagonista conosce e pian piano finirà con il prendersene sempre più cura, inizialmente per evitare conseguenze spiacevoli ed assicurarsi che impari a camminare sulle proprie gambe, di poi per la crescente alchimia e per i sempre più forti sentimenti che comincerà a nutrire per la stessa. Anche a Maddy l’uomo non è indifferente, anzi, da tale circostanza emergeranno situazioni esilaranti, divertenti e capaci di far ridere il lettore. Seguirà nel finale anche una notevole crescita e maturazione della donna, elemento necessario per arrivare ad amare una protagonista che non nascondo essere a tratti opinabile.
Non l’opera più bella della Premoli - soprattutto per il titolo che è alquanto discutibile - ma sicuramente adatta a chi cerca un testo da leggere in meno di una giornata, con cui trascorrere ore liete e con cui staccare la spina. Le storie di detta autrice, nonostante seguano tutte lo stesso schema narrativo, sono genuine, semplici e senza pretese. Questo ne favorisce e assicura una lettura piacevole.
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UNICO NEO IL TITOLO
Lettura frizzante, veloce e disimpegnata perfetta per staccare la spina da letture più profonde e impegnative e perchè no, per stuzzicare il lato romantico e sognatore che c'è in tutte noi.
Lo stile dell'autrice che ho apprezzato molto anche nel suo altro romanzo è scorrevole e efficace e riesce nell'intento di farci partecipe della contrastata personalità delle sue protagoniste, dei loro conflitti interiori, delle loro indecisioni, di quanto è difficile districarsi fra ciò che conviene fare o dire e ciò che vorremmo veramente. A chi non succede?
Senza rinunciare a condire il tutto con una gradevole e delicata comicità, e senza mai cadere nel volgare.
Unico appunto : il titolo ! se non fosse per la lettura gradita dell'altro romanzo dell'autrice, leggendo il titolo di questo mi sarei aspettata il solito noioso manuale sulle difficoltà di accalappiare uomini decenti tipica dei giorni nostri, che va tanto di moda, ma che poco lascia intuire quello che invece è il tipo di storia narrata, a mio parere.
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UNA KINSELLA ALL' ITALIANA
Insomma, abbiamo una Kinsella all'Italiana e questo mi fa molto piacere. Adoro la Kinsella e quindi adoro la Premoli. I suoi racconti sono semplici e divertentissimi. Ho sorriso parecchie volte e trovo che questi due personaggi siamo più azzeccati rispetto al libro precedente.
Maddison non ama il suo lavoro, anzi non sa neppure cosa voglia fare da grande e l'unica cosa di cui è sicura è che vuole essere trasferita alla filiale di New York per fare shopping (la sua passione!) ma ahimè gli tocca Seoul e per giunta deve lavorare per un Coreano-Americano belloccio ma scortese e stakanovista. Un vero dramma!
Tra dialoghi frizzanti, punzecchiature e frecciatine si arriva ad un epilogo scontato ma romantico.
Una lettura fresca carica di situazioni emotivamente divertenti; per chi vuol cercare un po di colore in questa routine quotidiana grigia.
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Chick lit di casa nostra
In genere non leggo autrici italiane perche` l’ambientazione nostrana toglie un po’ di magia alla narrazione. Quando i protagonisti si chiamano, per esempio, Paola e Marco e si incontrano per la prima volta nella metro milanese, sento svanire la poesia. Mi sembra tutto piu` credibile quando e` ambientato all’estero e posso liberamente fantasticare senza soffermarmi troppo sul realismo e la coerenza narrativa. Con Anna Premoli avevo fatto un’eccezione con il suo “Ti prego, lasciati odiare”. Non mi era piaciuto e lo avevo tranquillamente odiato. Ho voluto ritentare con “Come inciampare nel principe azzurro” (che e` ambientato un po’ a Londra e un po’ a Seul, passando per New York) e ne sono rimasta relativamente compiaciuta. I due libri hanno qualche punto in comune: i protagonisti si punzecchiano, si odicchiano, ma in fondo, si capisce, si attraggono. Le donne, poi, in entrambi i romanzi, hanno un lavoro di tutto rispetto (beate loro!): non sono solo men & fashion (giusto un pochino). La storia non ha nulla di veramente originale, ma si distingue in qualcosa: lui e` si bono, si intelligente, si alto, si ottimo a letto, ma e` anche uno stakanovista e ha qualche tratto orientale ( fiuuu! La Premoli ha corso un bel rischio: non a tutte piacciono i lavoratori instancabili con intensi occhi a mandorla!) La narrazione scorre comunque veloce, i dialoghi sono simpatici, i personaggi ben tratteggiati. Ho passato, insomma, un paio di orette piacevoli in compagnia di Anna e non mi posso lamentare.
Ps. Il libro ha anche una piccola morale: donne insoddisfatte di tutta Italia, non vivete nel limbo, ma date un calcio mentale al vostro modo di essere! Gettatevi a capofitto nelle situazioni, non si sa mai che, per caso, pur partendo da pessimi presupposti, non finiate per inciampare nel principe azzurro (dopo averlo calpestato pero` e` sempre bene chiedere scusa).
Perdonate gli accenti, ho la testiera americana :)
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Leggero
Dopo il successo di Ti prego lasciati odiare, ecco il secondo Chick-lit di Anna Premoli.
Stavolta la protagonista è Maddison, una donna lavoratrice ma non ambiziosa, single e con l'opportunità di trasferirsi per lavoro a New York. Peccato che la sua destinazione non sia quella ma Seul in Corea, in più ci si mette il suo nuovo capo Mark, un americano dagli occhi a mandorla, che non le renderà la vita facile. Scintille assicurate!
Devo ammettere che ho apprezzato molto di più il precedente romanzo ma anche questo non è niente male.
Le vicende sono narrate in prima persona da Maddison (unico punto di vista) e si svolgono prevalentemente a Seoul (stavolta l'autrice ha curato l'ambientazione descrivendo usi, costumi, luoghi e via di seguito. Cosa che non era accaduto in Ti prego lasciati odiare.).
Stile dinamico, ironico e coinvolgente, trama semplice, dialoghi frizzanti (il pezzo forte) e protagonisti che suscitano molta simpatia (peccato per i secondari che restano un po' sullo sfondo).
Non spiccherà per grande originalità ma resta una lettura piacevole, fresca e divertente soprattutto per chi ha bisogno di staccare un po' la spina e ama le storie romantiche.
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PREMOLI BATTE LA KINSELLA
Wow, il lavoro ha assorbito tutta la mia estate! E' infatti più di un mese che non scrivo una recensione!! Che tristezza...
Comunque, bando alle ciance, ricomincio con un dolcissimo e divertente libricino della Premoli.
A mio modesto parere, sta sostituendo la nostra cara Sophie Kinsella, che ormai da un bel pò, non ne azzecca una... L'ultimo suo libro pubblicato? C'è da chiedersi se la sua casa editrice voleva scavarsi la fossa da sola...
COMUNQUE (e questa volta è l'ultimo, lo giuro) Come inciampare nel principe azzurro è un piccolo romanzo delizioso che finirete in men che non si dica e senza neppure accorgervene!
Tratta la storia di una donna in carriera, ma che non ne vuole far molte.
Ha un lavoro che crede sicuro, ma che poi così sicuro non lo è.. perchè quando compare un altissimo uomo dagli occhi a mandorla, capisce che qualcosa non va...
Vorrebbe andare all'estero. Tipo: New York?
No.
Corea del Sud.
La sua promozione dice: COREA DEL SUD!
E lei vorrebbe evaporare. Scomparire. O più semplicemente, vorrebbe avere la macchina del tempo per poter cancellare il suo nome dalla lista delle promozioni.
Niente.
Biglietto. Aereo. Sedili "molto" comodi per una ragazza alta 1.80.
E infine, Coreaaaaaaa.
Dove ci sono nanetti con gli occhioni da gatto, abiti su misura e con atteggiamenti molto, ma molto severi. Ma come è mai potuto succedere che una stangona bionda e con nessuna voglia di lavorare, è riuscita ad avere un posto di lavoro in un'azienda importante della Corea, dove per giunta le donne sono in strettissima minoranza???
E qui entra in gioco lui! Il MIO principe azzurro, sul quale sfortunatamente (per me) è inciampata Maddison.
Saranno molte le loro litigate e a tutte c'è da divertirsi.
Vi farete delle belle risate e quando arriverà la fine, ne vorrete ancora.
Insomma, Come inciampare nel principe azzurro non vi deluderà!
;)
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Occhiaie
Attenzione! Può causare occhiaie! Non iniziate a leggerlo di sera, non riuscirete a staccarvi più! Ahhhh veramente frizzante, ironico, simpatico, sarcastico. Lo leggi con un sorriso stampato alternato a risate più forti. Sono stupita di come la storia metta i brividi d'amore dall'inizio alla fine, di solito in quasi tutti i romanzi o diventa pesante, l'autore inventa cose assurde per tenere staccati i protagonisti ed aumentare la souspance o dopo qualche attesa diventano troppo romantici. Qui invece l'attesa e i brividi ad ogni loro contatto e' viva fino alla fine, senza essere scontato e noioso, ed è sempre ironico! Assolutamente da leggere! Complimenti all'autrice, pochi romanzi italiani sono così belli! ( molto meglio di " ti prego lasciati odiare" , che comunque mi è' piaciuto)
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Il Principe Azzurro lo si incontra solo in Corea d
Ho fatto ambo con i libri di Anna Premoli. Non c’è niente di suo che non abbia letto. ;-)
Dopo il tanto meritatamente osannato Ti prego lasciati odiare, di cui spero di poter vedere presto la trasposizione cinematografica, non mi sono fatta mancare anche il secondo chick lit, pubblicato da Newton Compton.
La copertina di Come inciampare nel principe azzurro mi piace di più rispetto a quella del precedente romanzo che pure era graziosa, ma meno d’impatto. Almeno per il mio modesto parere.
Anche il titolo è clamoroso ed efficace e, come per il precedente romanzo, anticipa quella che è la storia, in linea con il genere chick lit che, in Italia, Anna Premoli è riuscita ad arricchire di simpatia e ironia, oltre che di effervescente leggerezza. Se di uno scrittore si può capire l’anima e l’indole della persona attraverso i suoi personaggi, Anna Premoli deve proprio essere l’amica che tutte vorremmo avere accanto nei momenti no. Brillante e vivace, il suo stile scatena la risata e riesce a mantenere costantemente viva l’allegria della lettrice che vi si accosta o anche del lettore uomo, perché sono a conoscenza di molti uomini che si divertono a leggere i chick lit nel privato delle mura domestiche. ;-) (E, con questa rivelazione, voglio sfatare il mito che il genere chick lit sia solo letteratura femminile.)
Tornando alla trama e ai personaggi che sono quasi come da copione, la novità da segnalare è l’ambientazione scelta da Anna Premoli per il trasferimento della sua eroina sui tacchi a spillo, Maddison, che, per un avanzamento di carriera, viene catapultata in Corea del Sud e precisamente a Seul, insieme al suo capo americano, ma di origini coreane, il tanto affascinante quanto intransigente, Mark Kim.
La seconda novità rispetto al genere chick lit è rappresentata da tutte le parti in cui la scrittrice rallenta un po’ la narrazione per far conoscere al lettore luoghi e usanze coreane, per descrivere interi quartieri di Seul e località vicine in cui la protagonista, insieme al suo capo, viaggia per le riunioni di lavoro. Questo aspetto rende ancora più interessante e ricco di spessore un libro che dovrebbe essere soltanto una lettura leggera. Al termine del romanzo, anche io, avevo voglia di intraprendere un viaggio nella stupenda Seul, per visitarne personalmente i luoghi e per gustarne i sapori che Anna Premoli, attraverso gli occhi della sua protagonista, è riuscita a farmi amare. La “Miss Perfettina”, Maddison, altissima, bellissima, biondissima e molto pudicamente inglese, è colei che riesce a far breccia nel cuore di un uomo convinto che oltre al lavoro non ci sia altro. Lui incarna, in tutto e per tutto, un moderno Principe Azzurro, quello anticipato dal titolo, soprattutto dopo che lei impara a conoscerlo anche per il suo lato umano e non soltanto per la maschera che indossa nell’ambiente lavorativo.
Non mi fermerei più nel parlarvi di quanto ho apprezzato questo romanzo e devo rivelarvi che mi è piaciuto più del primo. Anche per questo romanzo vorrei vedere ogni capitolo diventare la scena di un film.
E anche per questo secondo romanzo credo che un nuovo premio sia doveroso.
Se Ti prego lasciati odiare è stato il vincitore del Premio Bancarella 2013, rivelandosi un vero e proprio caso letterario c’è sicuramente un perché ed io l’ho trovato.
Grazie, Anna, per l’allegria, il buon umore e il romanticismo che il tuo romanzo mi ha trasmesso!
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E a chi ha già letto Ti prego lasciati odiare di Anna Premoli e vuole divertirsi e fare sogni romantici ancora di più
delizioso ed ironico
Come inciampare sul principe azzurro è un romanzo delizioso, fresco ed ironico, proprio nello stile della Premoli.
Maddison, che da quando ha iniziato il lavoro sogna un trasferimento nella Grande Mela, ha un'amara delusione quando scopre che invece sta per essere spedita a Seul senza troppi complimenti e senza possibilità di rifiuto. Ma siccome le sventure non vengono mai da sole, a peggiorare la situazione ci si mette pure il suo nuovo capo Mark Kim, americano di origini coreane con cui è odio a prima vista. Lui è il classico uomo in carriera, pomposo, sbruffone e arrogante, che si aspetta di essere venuto a Londra per conoscere il nuovo collaboratore ligio ed in gamba nel lavoro quanto lui; lei è una ragazza a cui piace non farsi notare troppo nel lavoro (di cui non gliene importa proprio niente) e che ama lo shopping sfrenato e il buon cibo. Tanto basta ad accendere la miccia. Ma come sopravvivere ad un anno di stretta collaborazione senza scannarsi a vicenda prima che ognuno possa tornare per la sua strada?
La storia è narrata in prima persona dalla protagonista, con una tale ironia che a volte è impossibile non farsi una bella risata.
Il titolo del libro la dice lunga sul contenuto ma è un romanzo talmente scorrevole che si legge in poche ore, che secondo me vale la pena di spendere visto che scorrono all'insegna del buon umore.