Zoo Zoo

Zoo

Letteratura italiana

Editore

Casa editrice

Immagina di risvegliarti da una notte senza sogni e di ritrovarti sdraiata su una superficie fredda e dura, i vestiti del giorno prima ancora indosso e nessun ricordo delle tue ultime ore. Intorno a te solo un buio spesso a cui lentamente lo sguardo si abitua. Cominci a intravedere delle sbarre alla tua sinistra. Non può che essere un incubo, tra poco sarai nella tua stanza, avvolta nelle soffici lenzuola di casa e la vita riprenderà come prima. Questo non è ciò che accade ad Anna, che in quella gabbia, tra quelle sbarre, in un capannone pieno di gabbie simili alla sua e di persone come lei, si risveglia per davvero. Da quell'istante inizia una lotta contro chiunque l'abbia presa, una guerra impari perché Anna non ha altre armi che la sua rabbia e la nudità a cui a poco a poco è stata costretta per combattere contro chi detiene il potere, qualcuno che nessuno ha mai visto, ma la cui presenza si avverte in ogni centimetro di quel luogo spaventoso, di giorno e di notte. Spetterà a lei, circondata da persone diversissime, alcune rese folli dal macabro gioco, altre succubi di un "Lui" dai tratti sempre meno sfumati, decidere se giocare o lasciarsi morire.



Recensione Utenti

Opinioni inserite: 3

Voto medio 
 
2.9
Stile 
 
3.0  (3)
Contenuto 
 
3.3  (3)
Piacevolezza 
 
2.7  (3)
Voti (il piu' alto e' il migliore)
Stile*  
Assegna un voto allo stile di questa opera
Contenuto*  
Assegna un voto al contenuto
Piacevolezza*  
Esprimi un giudizio finale: quale è il tuo grado di soddisfazione al termine della lettura?
Commenti*
Prima di scrivere una recensione ricorda che su QLibri:
- le opinioni devono essere argomentate ed esaustive;
- il testo non deve contenere abbreviazioni in stile sms o errori grammaticali;
- qualora siano presenti anticipazioni importanti sul finale, la recensione deve iniziare riportando l'avviso che il testo contiene spoiler;
- non inserire oltre 2 nuove recensioni al giorno.
Indicazioni utili
 sì
 no
 
Zoo 2021-06-16 08:54:56 Donnie*Darko
Voto medio 
 
4.0
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
4.0
Donnie*Darko Opinione inserita da Donnie*Darko    16 Giugno, 2021
Top 100 Opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Come animali in gabbia

Thriller/horror davvero disturbante e claustrofobico "Zoo" si svolge in un'unica location. La cosa non tragga in inganno, Paola Barbato sa come evitare la ripetitività, il suo lavoro è un concentrato di azioni limitate nei movimenti ma psicologicamente caratterizzate da un dinamismo eccellente, in cui il perverso "gioco" di un presunto rapitore seriale rende la situazione a dir poco angosciante. Le interazioni verbali, e più raramente fisiche, vengono gestite con maestria sino ad un finale serratissimo in cui non tutte le ellissi narrative si chiudono perfettamente (come quelle inerenti la vita privata della protagonista), in cui però la cifra stilistica diretta e cruda dell'autrice è in grado di fare la differenza. La riuscita costruzione di una sorta di zoo dove ogni prigioniero è allegoria animalesca, viene basata su di un ordine costituito dominato da consuetudine e paura. Barbato descrive Anna come la potenziale variante impazzita in grado di incrinare determinate regole, questo attraverso un percorso in cui l'inizialmente terrorizzata e schiva protagonista cresce in aggressività sfruttando al meglio la sua indole dominante. È abbastanza intuitivo riconoscere in questo aberrante microcosmo una metafora sociale di natura nichilista, in cui i prigionieri accettano la negazione della libertà e, con essa, della loro dignità, in cambio di infimi "contentini". Anna è l'esemplare prodotto della società attuale: ambiziosa, crudele e arrivista, risulta personaggio da un lato respingente ma impossibile da odiare. Si tifa per Anna nonostante sia estranea a qualsivoglia tipologia di eroe, forse perché in lei Barbato è brava a far scorgere il nostro lato più primordiale: quello recluso in gabbia da convenzioni sociali, pronte ad essere irrise dal più spietato e immorale.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
100
Segnala questa recensione ad un moderatore
Zoo 2019-08-25 15:07:04 cesare giardini
Voto medio 
 
2.5
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
2.0
cesare giardini Opinione inserita da cesare giardini    25 Agosto, 2019
Top 50 Opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

L'angoscia di una detenzione forzata.

Non posso negare di essere rimasto un po’ sconcertato nell’iniziare a leggere questa opera della Barbato, autrice che non conoscevo e sulla quale, prima di procedere, mi sono documentato. Ho appreso che è essenzialmente una fumettista, famosa soprattutto per le sceneggiature di una lunga serie di albi di Dylan Dog e per alcuni romanzi dalle tematiche particolari. “Zoo” andrebbe letto dopo il gemello “Io so chi sei”, del 2018, e allora, forse, sarebbe più comprensibile. La storia è drammatica e allucinante: una ragazza, Anna Baroni, si ritrova, non si sa come e perché, rinchiusa in un carrozzone da circo, accostato ad altri carrozzoni in uno spiazzo desolato alla periferia della città. Altri disgraziati sono rinchiusi come Anna, narcotizzati periodicamente da un fantomatico aguzzino che di tanto in tanto pulisce le gabbie, li nutre, rinnova la paglia dei giacigli, senza mai farsi vedere né mai profferire parola. L’incubo prosegue per giorni, settimane, mesi, le povere vittime ridotte ad animali lerci e puzzolenti, con proprie caratteristiche (si parla infatti di iene, leoni, coccodrilli, scimmie…), senza apparenti speranze di fuga, nell’isolamento assoluto. Si va avanti così per 24 lunghi capitoli, senza che succeda nulla di determinante: si attende un colpo di scena, un intervento dall’esterno, una rivelazione purchessia, ma nulla accade. Solo schermaglie tra i reclusi, insulti reciproci, simpatie e antipatie, che via via caratterizzano i prigionieri: la detenzione forzata forgia il carattere di Anna, che, prima schiva e timorosa, diventa con il passare delle settimane aggressiva e dominante, suscitando liti e attizzando rivalità tra i compagni di sventura. Ma tutto il resto è noia, come canterebbe Califano, fino agli ultimi capitoli: la nostra Anna riesce a cavarsela, non rivelerò come, e tutto sembra finire lì. Nei ringraziamenti l’autrice rammenta la derivazione del romanzo dal precedente “Io so chi sei”, e conferma la sua “caparbietà” nel perseguire un’idea, che probabilmente si tradurrà in un altro romanzo sullo stesso filone narrativo. Devo confessare che “Zoo”, considerato isolatamente, non mi ha procurato particolari emozioni: l’attività fumettistica della Barbato si riflette nello stile narrativo, stringato, secco, concitato, con frequenti suoni onomatopeici (tipici dei fumetti) e una rappresentazione grafica talora originale. Mi riprometto di leggere gli altri romanzi della Barbato per un giudizio più motivato: del resto ci saranno pur validi motivi se l’autrice ha un séguito di fan appassionati, e se è stata definita “la regina italiana del thriller”.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...
Solo a chi ha letto "Io so chi sei". della stessa autrice.
Trovi utile questa opinione? 
80
Segnala questa recensione ad un moderatore
Zoo 2019-07-29 16:59:39 Scavadentro
Voto medio 
 
2.3
Stile 
 
2.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
2.0
Scavadentro Opinione inserita da Scavadentro    29 Luglio, 2019
Top 500 Opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Sapevo già chi era

Zoo è palesemente indicato come il gemello di "Io so chi sei". Effettivamente la lettura del secondo è vincolata a quella del primo. E per vincolata si intende necessaria per comprendere una trama che apparentemente semplice si dipana nel racconto drammatico della detenzione della protagonista, accanto a personaggi improbabili ma accettabili soltanto nell'ottica fumettistica dalla quale l'autrice proviene. Avendo altresì letto "A mani nude" e "Il filo rosso" un pochino ci si domanda se l'autrice abbia trovato nel tema della detenzione forzata un filone da esplorare ed espandere, e che su questo stia tessendo trame un po' eccessive non tanto per i contenuti ma quantitativamente. Il romanzo fatica a decollare o forse semplicemente si è in attesa di un ulteriore ultimo capitolo della vicenda, che ad oggi appare come logica conclusione di un progetto ambizioso che francamente non ha prodotto le emozioni provate con la lettura dei primi lavori della scrittrice.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...
"Io so chi sei"
Trovi utile questa opinione? 
40
Segnala questa recensione ad un moderatore
 

Le recensioni delle più recenti novità editoriali

Volver. Ritorno per il commissario Ricciardi
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Intermezzo
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Il mio assassino
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
La vita a volte capita
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Il dio dei boschi
Valutazione Utenti
 
4.0 (2)
Il sistema Vivacchia
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
Il passato è un morto senza cadavere
Valutazione Utenti
 
4.3 (2)
La mano dell'orologiaio
Valutazione Utenti
 
4.3 (1)
L'ora blu
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
Malempin
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Morte in Alabama
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
La città e le sue mura incerte
Valutazione Utenti
 
3.0 (1)

Altri contenuti interessanti su QLibri

Volver. Ritorno per il commissario Ricciardi
Il passato è un morto senza cadavere
La regina dei sentieri
Stivali di velluto
Brisa
Il dolce sorriso della morte
Il castagno dei cento cavalli
Mare di pietra
Mala. Roma criminale
Una morte onorevole
Il bacio del calabrone
Giochi di ruolo
Pioggia per i Bastardi di Pizzofalcone
Dalla parte del ragno
L'orizzonte della notte
Pesci piccoli