Vite corsive
Letteratura italiana
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Un nuovo genere giallo
Il Filografo è una rivelazione che trasforma il giallo in una riflessione sul legame tra passato e futuro. La scrittura che andiamo a sostituire a colpi di sms diventa un'inaspettata traccia per inseguire chi ha commesso un omicidio. Al tempo stesso è sapiente il cambio repentino di scenari che solo da metà del libro consentono a chi legge di prendere parte all'indagine con un ritmo che incalza sempre di più strada facendo. Lo scenario di un mondo privato della parola scritta s'attorciglia ad un gioco di rapporti sempre più virtuali dove le pulsioni ormonali dei due protagonisti (lei è da urlo), che mostrano incertezze da liceali facebookiani, s'intrecciano all'inchiesta che corre sul filo della storia tra Italia ed Argentina. Da non abbandonare sul comodino, leggerlo tutto d'un fiato è più gratificante. Minore l'editore (Ibiskos Editrice Risolo), ma con affascinante risvolto letterario: Antonietta Risolo è la nipote di Amalia Popper, allieva e musa ispiratrice di James Joyce.
Indicazioni utili
Sorprendente accento noir
Non è certamente un giallo per lettori distratti, questo va detto subito e lo si intuisce sin dai primi capitoli dove le tessere del puzzle si sparpagliano apparentemente senza un senso. Poi la trama segue sorprendenti vicende storiche tra Italia ed Argentina e riannoda i fili, i fili della scrittura perchè è proprio la scrittura ad uccidere e ad indagare. Il fiato allora comincia a mancare via via che le tessere si incastrano ed il ritmo aumenta. Il personaggio del filografo è quanto ogni donna vorrebbe incontrare almeno una volta nella vita. Di lei, l'investigatrice dai capelli rossi, intriga la repressa passionalità. Poi ecco la pennellata nera a cancellare ogni certezza. Autore non ancora completamente maturo, ma già succoso al punto da volerlo assaggiare.