Venti corpi nella neve
Letteratura italiana
Editore
Recensione della Redazione QLibri
Tra delitti e storia
Pagine di storia e di testimonianze ci raccontano la distruzione, l’inedia e la crudeltà che qualsiasi guerra inevitabilmente reca con sé. Durante il secondo conflitto mondiale, in Italia, ideali nobili quali democrazia e libertà, violentemente soffocati dal nazifascismo, costituirono l’obiettivo comune della lotta partigiana: era il momento di resistere, anche al prezzo di uccidere per non essere uccisi, e per regalare al paese un barlume di speranza. Era il 1945…..e sulle sue rovine la gente fiduciosamente costruì, mattone dopo mattone, il proprio futuro; le atrocità della guerra furono relegate ad un tempo passato, ed il loro ricordo sepolto insieme alle vittime. A Case Rosse, però, piccolo borgo arroccato sull’Appenino tosco-emiliano, ancora nel 1995,qualcuno, forse, nonostante gli anni trascorsi, non ha trovato la forza di dimenticare, al contrario ha curato le proprie ferite alimentando un sentimento di giustizia a tutti i costi. Sarà Roberto Serra, sostituto commissario di questo minuscolo comune, abile investigatore un tempo appartenuto ad uno speciale reparto di indagini, a rievocare nella mente e nel cuore dei suoi abitanti la sofferenza e l’orrore vissuti 50 anni prima. La notte del Capodanno del 1995, appunto, un triplice omicidio infrange la quiete di questo paese silenzioso e desolato, inchiodato al suolo per non scomparire tra la nebbia delle montagne. Un delitto perpetrato con una violenza inaudita. Una verità nota a tutti, ma taciuta tra la paura e il dolore… per non ricordare. Case Rosse diventa il simbolo della giustizia e della vendetta, nella sua piazza centrale un angelo di bronzo che solleva un corpo: “Affinché i martiri riposino in pace”. Un thriller che cattura e non molla, un romanzo che coinvolge ed emoziona, un viaggio nella storia per non obliare il sacrificio di chi ci ha reso uomini liberi.
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Opinioni inserite: 6
La storia insegna...
Ad un certo punto dell'estate mi capita per caso questo libro edito Time Crime Fannucci, scritto da Giuliano Pasini, mi dico dai sembra una trama interessante...lo è!!!
Quest'opera è scritta davvero molto bene, con una trama assolutamente probabile e credibile, insomma un gran bel thriller, unico neo il protagonista, Commissario Serra, ha come un "dono" che gli permette di vivere delle situazioni tragiche in prima persona nel corpo di chi effettivamente le ha vissute...insomma una roba sulla falsa riga di Ricciardi di De Giovanni. Questo però non pregiudica un thriller accattivante, scorrevole, che trova le sue origini nella storia, nella pagina più triste forse della storia stessa, la seconda guerra mondiale e le sue tragiche soluzioni che hanno coinvolto in omicidi sommari singoli e di massa sia dalla parte dei nazisti che dei partigiani, a volte scontro tra gente della porta accanto solo per il fatto di credere o meno in un'ideologia politica o meno ma anche per interessi personali.
La storia è ambientata nel 1995 nella provincia di Bologna, ha dei personaggi ben tratteggiati, bellissimo legegre il dialetto emiliano, fortissimo anche il continuo proporre anche usanze e detti della zona. "Se sei ospite di un emiliano ti offrirà dell'acqua e se sei ospite di un romagnolo ti offrirà del vino quel sangiovese di sostanza non quella roba con le bolle che bevono in Emilia", questi confronti campanilistici sono davvero l'essenza della nostra bell'Italia, ci danno ancora quella sensazione di essere legati al territorio.
Un libro che offre tanti spunti, da leggere sicuramente.
Buona lettura a tutti.
Il Syd
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tra storia e finzione
Il "sostituto" commissario Serra, rifugiatosi in un piccolo borgo sull'Appennino tosco-emiliano (Case Rosse), per sfuggire, o meglio tentare di relegare nel profondo della propria anima quell'inspiegabile "danza", si ritrova presto a dover indagare, suo malgrado, su di un atroce triplice omicidio. Delitto atroce per le condizioni in cui sono state ridotte le vittime e ancor più perché una di queste è solo una bambina. Ben presto scoprirà sulla sua pelle che le radici ti tale crimine sono profondamente radicate nella storia di fine guerra, in cui si fronteggiavano partigiani e nazifascisti.
Pasini ci presenta un thriller moderno con radici nel nostro passato, molto spesso dimenticato. Non so se, come riportato in una recensione giornalistica, ".....è nata una stella..." ma sicuramente qualcosa brilla.
La lettura è piacevole, avvolgente e i personaggi sono tutti da scoprire. La storia offre uno spunto molto interessante sulla nostra storia recente che vale la pena di approfondire. A chi, come me, ha o ha avuto la fortuna di poter attingere a fonti che hanno vissuto, sulla propria pelle, quel periodo storico (i nostri nonni, per intenderci), consiglio vivamente di approfittarne per arricchire la propria conoscenza storica e per NON dimenticare chi siamo, da dove veniamo e soprattutto di ciò di cui siamo capaci, nel bene e nel male
Buona lettura.
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"UN DI NOSTER"
Prima opera dell’autore Giuliano Pasini. Un thriller storico. Un libro emozionante sotto tanti aspetti. Commovente e malinconico. Un gran bel thriller, ti scivola via in un batter di ciglia.
Il libro inizia con un evento accaduto 14 agosto 1976. Dopo di che si passa al presente Capodanno 1995. Si torna indietro ad un Capodanno 1945. Questi eventi si collegano, si intrecciano tra di loro dando vita e trama al libro. Cosa unisce questi episodi tra di loro? Dei delitti raccapriccianti, violenti!
Da corpo a questa indagine il Commissario Roberto Serra. Si è fatto trasferire da Roma a borgo Case Rosse nell’Appennino tosco-emiliano. Un personaggio complesso misterioso, di poche parole. Cela un segreto, un fatto accaduto da ragazzo. Malgrado da quattro anni vive a Case Rosse è considerato come un “ed fora”. Nell’indagine troverà mille ostacoli dalla gente del posto proprio perché non è “un de noster”. Gli fa da spalla l’Agente Manzini è colui che l’aiuterà ad interagire con la popolazione e lo seguirà in questa ingarbugliata indagine. Collega affidabile e amico vero. Di quelli sempre disponibili nel momento del bisogno tanto da sacrificare anche la famiglia.
Un libro di segreti. Di scheletri nell’armadio che riaffiorano strada facendo. Di ostruzionismo e di omertà. Di vendetta e di ricordi. Il tutto gira intorno ad altri personaggi di rilievo minore ma di un certo peso e valore, di quelli che contano.
Non è un thriller urlato di quelli ricchi di azione con inseguimenti sparatorie. E’ un thriller soft ci sono colpi di scena quanto basta. Ben descritti i personaggi. I luoghi e le situazioni.
Giuliano Pasini ha una scrittura trasparente, semplice e raffinata. Descrive i fatti di storia in modo magnifico. Un’opera che ti entra nell’anima, sotto la pelle. Ti fa emozionare, ti fa arrabbiare, ti commuove. Un libro vero. Buona lettura!
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Il capodanno del commissaio Serra
Roberto Serra, commissario aggiunto del piccolo distretto di Case Rosse nell'appennino emiliano, ha una dote particolare: danza! Danza quando meno se lo aspetta o quando il suo istito fiuta qualche losca sumatura nelle persone o nei loghi..questa Danza gli permette quindi di vedere, di sentire e di immedesimarsi in altre persone. Un ossessione per un poliziotto!
1 gennaio 1995. Alla località Prà grand vengoo trovati tre cadaveri: un uomo, una donna ed una bambina, con una fionda in mano.
1 gennaio 1945. Alla località Prà grand vengono uccise venti persone, condannate dai nazi-fascisti per aver militato o collaborato con un gruppo di resistenza denomintato Ipsilon!
Un thriller geniale, ben articolato e con tratti psicologici che si mescolano ad un vissuto storico delle zone appenniniche del fine guerra, Pasini ci prende per mano e ci porta in una realtà di paese chiusa ed apparentemente bigotta, attraverso dei personaggi cupi che stentano ad aprire le loro vite al nuovo che avvanza.
Mi ha colpito molto la capacità di questo autore nel riuscire a descrivere le emozioni dei personaggi mantenedo sempre un distacco personale, anche dissociando il gruppo di resistenza Ipsilon da altri gruppi "partigiani per interesse".
Pasini, un ottimo scrittore che è riuscito a mettere emozioni, studi storici e personaggi azzeccati in un bellissimo libro!
Confesso che alla fine mi sono emozionato!
Una bellissima lettura che, a soli 7.70 euro, credo non debba mancare nella libreria degli appassionati di thriller!!!
Buona lettura
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Venti corpi nella neve di Giuliano Pasini
Veramente niente male questo thriller di Pasini. La storia è ambientata in un piccolo paesino dell'Appenino tosco-emiliano, poche case, poche anime, un piccolo commissariato ma un enorme fardello da portare. La popolazione è stata infatti protagonista, durante il Capodanno del 1945, di un massacro di massa ad opera delle SS di stanza a Case Rosse e guidate dal "Boia dell'Appennino", al secolo Enrico Zanarini, che seppur cresciuto tra quelle case, ha scelto di passare tra le file naziste allo scoppio della guerra. Oggi, cinquant'anni dopo, il paese viene nuovamente coinvolto in un efferato delitto, tre persone, tra cui una bambina, sono state trucidate nello stesso luogo teatro dell'eccidio del '45. A guidare le indagini è Roberto Serra, commissario di Case Rosse, che aveva scelto proprio quella tranquilla località, per riabilitarsi, per risolvere i problemi che lo attanagliano fin da bambino, quando vide morire sotto i propri occhi il padre, anch'egli poliziotto e la madre vittime di un agguato criminale. La strada che deve intraprendere il commissario Serra è tutt'altro che agevole, l'alone di mistero che circonda gli eventi è sempre più fitto e l'atteggiamento omertoso degli abitanti di Case Rosse rende il tutto ancor più complicato. Finale a sorpresa riuscito solo in parte ma nel complesso veramente un bel thriller. Il racconto dei fatti del '45 poi è veramente ben strutturato, impossibile non commuoversi leggendo le atrocità di cui furono vittime gli abitanti della zona. Consigliatissimo!
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Delitto a Case Rosse
Mi ci sono avvicinato con curiosità, essendo un romanzo diverso dal solito. E' un romanzo uscito dal megaconcorso Io Scrittore... la storia è carina, cela bene quelle che saranno le sue svolte. I personaggi sono belli... la caratteristica dell'investigatore di turno è una specie di epilessia che gli apre porte mentali sul passato delle persone con cui entra in contatto (non è uno spoiler, accade nelle prime tre pagine). Il romanzo è ben costruito, fa venire voglia di visitare i luoghi dove è ambientato e di leggere un po' di Storia del 1945. Bravo!