Narrativa italiana Gialli, Thriller, Horror Una piccola questione di cuore
 

Una piccola questione di cuore Una piccola questione di cuore

Una piccola questione di cuore

Letteratura italiana

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Un ragazzo si presenta una mattina alla Sistemi Integrati, la agenzia di investigazioni privata di Oscar Falcone e Agatina Cirrielli; si chiama Stefano, ha 22 anni, la sua donna è scomparsa e lui vuole ritrovarla. Anna Petrescu di anni ne ha 39, tre centri estetici, qualche zona d’ombra. Potrebbe essere una storia alla Giulietta e Romeo, invece è un affare un po’ più complesso, che si tinge di giallo e nero. Per questo Falcone e Cirrielli chiamano il loro amico quasi socio Carlo Monterossi. Un noir d’alta scuola; un intreccio che è come un meccanismo perfetto, un ritmo che conquista subito il lettore.



Recensione della Redazione QLibri

 
Una piccola questione di cuore 2022-03-24 20:42:04 Mian88
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Mian88 Opinione inserita da Mian88    24 Marzo, 2022
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Stefano e Ana

«Lo avevano guardato salire le scale, dalle telecamere, e si chiedevano cosa potesse volere da loro un ragazzino. Il casco in mano, il giubbotto aperto su un maglioncino leggero. Informale, ma elegante, scattante, giovane. Aveva esitato un po’ sul pianerottolo, ma questo l’aveva visto solo Oscar Falcone, dallo spioncino.»

Alessandro Robecchi torna in libreria con un’altra avventura dedicata al suo fortunato personaggio Carlo Montessori. Il romanzo che si viene presentando mostra ancora una volta la grande maestria del narratore ed è uno scritto che si presta a una lettura volutamente lenta per godere degli aspetti più intrinseci e al contempo propri di uno scritto che si lascia semplicemente gustare.
“Una annosa questione d’amore”, come direbbe Montessori, è oggetto del narrare. Infatti a essere protagonista è proprio un amore. Tra un ventenne ragazzo della Milano bene di nome Stefano ed una rumena di trentanove anni di bellissimo aspetto e dal nome Ana. Non c’è età che tenga o differenza che esista, i due si amano e tra loro le differenze possibili vengono meno. Che si tratti di anni, ceto sociale, o anche un passato molto da “dark lady” e molto poco da Milano bene. Tuttavia, di punto in bianco, Ana scompare. Di lei Stefano perde ogni traccia. Per ritrovarla decide di rivolgersi alla “Sistemi integrati” che per un effetto catena tirerà in ballo lo stesso Montessori. Man mano che l’opera proseguirà sarà però sempre più evidente come le sorti possano effettivamente cambiare e questo perché forse non esiste speranza alcuna per Stefano e la quarantenne.
Non mancano a colorare queste pagine anche Oscar Falcone e la Cirrielli che arriveranno a far squadra con Ghezzi e Carella che saranno incaricati di condurre una indagine parallela e avente ad oggetto usura, narcotraffico, finanza “malata”, boss delle ombre del vivere quotidiano e al contempo tutto quello che riguarda la faccia oscura della Milano che non è solo luci e abbagli.
Da qui l’ennesima bravura di Robecchi che propone sì un noir in suo perfetto stile ma che riesce anche a far convivere il giallo con la realtà del nostro quotidiano ma anche con le emozioni e le sfaccettature che caratterizzano ogni personaggio.
E potrà mai mancare l’audience, il dramma sfruttato e veicolato? No, certamente no. Ecco allora che entrano in gioco Bianca Ballesi e la presenza a “Crazy love” di Flora in quel che già in passato abbiamo conosciuto come “la grande fabbrica della merda”. Personaggi, ancora una volta, che tornano e che sono strumento perfetto per mostrare al mondo una realtà che non sempre è lucida e/o effetto di un vivere privo di secondi fini.
Il tutto è accompagnato da un ritmo che incalza, che si lascia godere e che porta anche il lettore a riflettere per mezzo di Carlo Montessori. Perché non solo le vicende ma anche le persone e i sentimenti avranno un ruolo determinante in questo scritto che ben mixa amore e mistero. Un titolo che sa essere struggente quanto incisivo nel suo essere un pugno nello stomaco.

«Niente. Solo schiuma. E l’annosa questione dell’amore.»

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Una piccola questione di cuore 2022-06-20 13:34:37 Lonely
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Lonely Opinione inserita da Lonely    20 Giugno, 2022
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Ahi l'amore che cos'è

La squadra è al completo: la Sistemi integrati, Monterossi, Falcone e Cirrielli, vengono incaricati da un ragazzo della Milano bene per cercare la sua donna misteriosamente scomparsa. Per vie traverse e parallele si ritrovano a indagare sullo stesso caso Ghezzi e Carella, e l'indagine poi si amplia fino a delineare un quadro complesso con vittime e assassini tutti motivati, più che dal denaro, dall'amore e dal rancore.
L'amore, appunto, è al centro di questo ultimo romanzo di Robecchi. L'amore e il mistero ovviamente.
L'autore di Crazy Love, Carlo Monterossi, stavolta sarà messo egli stesso, suo malgrado, di fronte alla fatidica frase, della sua conduttrice «preferita» (Flora), «Anche questo fa fare l'amore» , perchè il mistero di questo romanzo verte proprio su questo, su come l'amore per sua natura istintiva ci porti a scelte e ad azioni irrazionali, che vanno spesso contro il nostro interesse e a favore della persona amata. Non importa l'età, nè le differenze culturali o sociali; non esiste paura in amore, non c'è ragione nè legge, esiste solo questo «folle» sentimento.
Tanti hanno scritto, recitato, cantato l'amore...e anche Robecchi prova a dire la sua su «l’annosa questione dell’amore», attraverso i suoi personaggi ma soprattutto attraverso il suo protagonista
Le infinite domande che Monterossi si pone sull'amore, ci descrivono un uomo scanzonato, disilluso dalla vita, che non crede più a niente, ma che pur nel suo cinismo vuole credere in qualcosa, qualcosa che gli dia lo stimolo a muoversi dal suo confortevole divano nel suo appartamento di lusso con l'ennesima canzone di Bob Dylan in sottofondo, "l'amor che move il sole e l'altre stelle», il motore del mondo.
«Questa questione dell’amore va approfondita» pensa Monterossi e più che svelare un mistero cerca una risposta, perchè in fondo cos'è poi l'amore se non un mistero?
«I miei amici qui possono testimoniare che io sono un tipo romantico, persino ottocentesco, e che quella cosa lì dell’amore definitivo e incrollabile mi affascina parecchio.»
Lo affascina, ma non ci crede, o almeno non fino in fondo. La sua relazione con la Ballesi è comoda, libera da definizioni, vincoli e responsabilità, «Tranquillo, l’amore non c’entra niente, non agitarti» gli dice Bianca, perchè capisce che la sola parola,amore, lo impaurisce e lo allontana «Amore», ha detto Carlo. «Roba da pazzi».
Ma le sue riflessioni e la sua continua ricerca, quasi un'ossessione, del «vero amore» lo porteranno, con suo stesso stupore, a svelare i segreti che hanno mosso le pedine di questo bel romanzo
(«Andiamo a parlare ancora di queste cose tristi / Alcuni saranno perdonati, altri puniti / Perché mai vi fu storia più dolorosa / Di questa di Giulietta e del suo Romeo» )
perchè come dice anche la sua collaboratrice domestica e saggia Katrina
«Signor Carlo fa domande strane. Cosa vuol dire si può, non si può, amore non è una cosa che si sceglie».

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i precedenti romanzi di Alessandro Robecchi della serie Monterossi
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Una piccola questione di cuore 2022-03-25 17:30:03 cesare giardini
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cesare giardini Opinione inserita da cesare giardini    25 Marzo, 2022
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Un sogno d'amore infranto.

E’ il nono romanzo della serie “Carlo Monterossi”, il manager televisivo con l’hobby dell’investigatore, anche questa volta associato al duo Falcone – Cirrielli, della Società di Investigazioni “Sistemi integrati”. Si rivolge a loro un ragazzo, Stefano Dessi, ricco rampollo di una famiglia agiata, chiedendo disperato di cercare una donna scomparsa, Ana Petrescu, di cui è perdutamente innamorato. Lei ha una catena di centri estetici ed è dotata di un fascino particolare pur non essendo più giovanissima: frequenta importanti personaggi, cui è legata da favori reciproci, boss della finanza, imprenditori facoltosi intrallazzati con politici di grido senza disdegnare oscuri legami con la mafia calabrese, tutto un mondo ove si sprecano soldi a palate, ville da sogno e barche lussuose. Ma Ana fa uno sgarro ad uno di questi potenti, Mino Sanfilippo, che giura vendetta e ne firma la condanna, facendola cercare dappertutto da alcuni sicari. Monterossi e i suoi iniziano le indagini per conto di Stefano, i colpi di scena si susseguono, riescono a rintracciare la donna, facendo temporaneamente felice il giovane amante e combinando successivamente un incontro di chiarimento tra Ana e Sanfilippo. Tutto sembra a posto quando un altro ricchissimo industriale, Federico Bastiani, viene trovato assassinato ( e fatto d’eroina) in un appartamentino di un quartiere popolare della periferia milanese. Monterossi e soci, qui coadiuvati da altri due ben noti poliziotti, Ghezzi e Carella, scoprono da alcune foto che Ana era stata anche l’amante di Bastiani. Per farla breve, Ana si sbarazza rocambolescamente di entrambi i ricconi, Sanfilippo e Bastiani, vuole finirla con il suo passato burrascoso e vivere finalmente un amore vero e disinteressato con il suo giovane spasimante. Ma, purtroppo, non sarà così: un tragico finale chiude la vicenda, lasciando un triste e pensieroso Monterossi a meditare sulla “annosa questione dell’amore”, rileggendo Shakespeare (Romeo and Juliet): “ … mai vi fu storia più dolorosa di questa di Giulietta e del suo Romeo”.
La vicenda è molto più complessa e articolata di quanto sinteticamente accennato. Lo stile di Robecchi la rende, come sempre nei suoi romanzi, coinvolgente: è come se raccontasse la storia solo a te, cercando consenso e approvazione. Sembra quasi di essere presenti ai fatti narrati, di partecipare alle indagini, di vivere negli ambienti descritti. Robecchi conosce bene i suoi lettori, sembra non preoccuparsi troppo di quanto avviene: tanto, sembra suggerirci, tutto finisce come deve finire, perché così vanno le cose e così è la vita. Leggendo, mi è venuto per caso alla mente un libro di Antonio Manzini (“Ah l’amore, l’amore!”), il cui titolo avrebbe reso bene e con una certa efficacia il contenuto del romanzo di Robecchi. E’ infatti l’amore, in tutte le sue sfaccettature, che pervade il racconto, dalle burrascose relazioni di Ana con i due personaggi facoltosi al surreale rapporto tra il Monterossi e la sua amica Bianca, dal bonario ed abitudinario ménage familiare dell’agente Ghezzi con la placida e solerte signora Rosa e dai preparativi per il matrimonio di un altro poliziotto, Sannucci, con la sua futura sposa alla folgorante passione, poi tragicamente spezzata, di Stefano per la sua affascinante Ana, un nascente incontaminato amore che stava finalmente per inaugurare una vita nuova, di redenzione e di speranza. Tutto questo è narrato con grande maestria da Robecchi, è la vita che scorre implacabile in una città che pulsa ininterrottamente, sorniona e vivace, dal centro dei negozi di lusso fino ai casermoni della periferia, in cui improvvisati affittacamere lucrano su rifugi temporanei, famiglie bisognose, spaccio di droga. Uno sfondo da cartolina quello descritto all’inizio del capitolo venticinque, una Milano capace di incantare, quando, alle nove del mattino, “il Castello diventa rosso perché il sole del nuovo giorno lo colpisce in pieno, ed è la stessa ora in cui il Duomo sembra più rosa, cioè brilla come un’astronave e tutto, intorno, sembra così piccolo, terrestre”.
Milano e la sua gente: tante piccole (grandi) questioni di cuore.


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Altri romanzi della serie "Carlo Monterossi" di Alessandro Robecchi.
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