Un giorno di festa
Letteratura italiana
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La forza dei legami
Les Italiens sono un gruppo di poliziotti parigini, molto legati fra loro, quasi fossero una famiglia, e quando un componente della loro squadra viene colpito, si compattano attorno a lui per aiutarlo. Un po’ come i moschettieri di Dumas. Questo episodio della serie si svolge in parte con lo sfondo dei paesaggi dell’Atlantico, con i fari e le maree, un po’ con lo sfondo parigino, fra ponti, bateau-mouches e cattedrali. Nel leggerlo ti sembra di infilare la punta del naso in un groviglio di enigmi, da cui esci con tanti colpi di scena che rendono il finale particolarmente scoppiettante. Un neo importante è il protagonista stesso, che si lascia troppo spesso andare ad atteggiamenti mielosi, del tutto fuori dalla storia, e direi proprio inopportuni. Il punto di forza è invece la forza dei legami. Sentimentali, affettivi, di stima. Perché i legami ti riportano sempre da chi ti vuole accanto.
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Un 14 luglio francese assai particolare
Enrico Pandiani con Un giorno di festa propone ai suoi affezionati lettori una nuova avventura de gli “Italiens”, la squadra poliziesca parigina che dal 2009 anima i suoi testi letterari.
Gli “italiens” sono, infatti, protagonisti di sei dei suoi romanzi. Il primo era intitolato, appunto, “Les Italiens”, uscito nel 2009 per Instar Libri, e vedeva per la prima volta la squadra di poliziotti che aveva il proprio quartier generale al famoso “Quoi des Orfevres” a Parigi, ha fatto una lunga progressiva strada, attraverso indagini, tinte noir e sangue e piombo. Ma:
“non è automatico che piacciano “les italiens”. Fin dai giorni in cui il commissario divisionario Bruno Pennacino aveva formato la squadra scegliendo solo ritual, abbiamo avuto i nostri detrattori. Ci accusano di essere dei privilegiati, solo perché con il gran patron abbiamo una specie di corsia preferenziale.”.
In questo libro il commissario Mordente riceve una lettera da Leila, che fa parte della brigata, che chiede di incontrarlo in un posto segreto, e lui non può rifiutarsi. Anche se vorrebbe e tanto e dovrebbe, anche. Ma …. La vita è così : bisogno occuparsene. Leila è sfuggita ad un cecchino, che ha, invece, ucciso il suo compagno Fred, mentre erano in auto e percorrevano la strada che da Bordeaux li riportava a casa, a Parigi. E’ urgente scoprire la verità perché si avvicina il 14 luglio, e non c’è data più simbolica dell’emblema della rivoluzione, che ha insegnato al mondo la laicità, per organizzare un devastante attentato. Ed è così che Mordenti e i suoi devono al contempo vendicare la morte di un amico e sventrare sul nascere un evento criminoso che può:
“scuotere gli assetti politici di un Paese sfregiato dagli attacchi terroristici, dove la paura è moneta corrente.”.
Leggendo questo libro due aggettivi mi paiono appropriati a definirlo: dolcezza e brutalità. L’intera storia, sia nella narrazione che nello stile, nella trama che nell'avanzare della vicenda, è sempre in equilibrio instabile tra l’amore certo e lo scoppio improvviso del dolore, che non lascia scampo. Come una pallottola che, improvvisa, uccide il compagno di una vita.
Tutto si incastra perfettamente all’interno di un vasto mosaico: le dolci ed appassionate scene d’amore tra Mordenti e Tristane si librano alte nel cielo, al di sopra di un qualsiasi atto di violenza. Su tutto questo veleggia a vele dischiuse un altro elemento caratterizzante questo libro: l’ironia.
Un giorno di festa è sicuramente un noir, ma non solo. E’ un preciso e netto ritratto della società, della vita quotidiana. Ha una rara capacità: quella di introdurre il lettore all’interno della pagina, nelle pieghe più nascoste della storia. Una voce originale e potente che fa riflettere ed allargare l’orizzonte delle nostre conoscenze. Enrico Pandiani, attraverso una scrittura secca, asciutta, ma assai profonda, regala al lettore attento una storia fascinosa ed attraente.