Un delitto fatto in casa
Letteratura italiana
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Natale in casa Guarienti
Ognuno ha il suo punto debole letterario, quell’ingrediente che, individuato in una trama, porta subito all’acquisto del libro. Il mio sono le saghe familiari dove le vicende di madri, padri e parenti più disparati si intrecciano e dipanano lungo archi temporali possibilmente lunghissimi. Ecco, a parte il fatto che in questo caso la storia si svolge in una manciata di giorni, in questo piemontesissimo giallo non manca certo la componente familiare.
I Guarienti al gran completo si ritrovano in una villa in Costa Azzurra per festeggiare insieme il Natale. Questo momento apparentemente di gioia e festa metterà alla prova legami e affetti familiari, alle prese con lotte di potere, tradimenti che celano acredini mai sopite, amori al capolinea e amori in boccio. Ma, soprattutto, con un delitto da risolvere e un assassino da trovare. E così, mentre i Guarienti affollano le pagine con i loro intrighi, i loro amori e soprattutto le loro vivacissime personalità, l’autore dissemina sapientemente gli indizi che permettono al lettore di intrecciare i fili, come direbbe il tenente Colombo, e arrivare alla soluzione del mistero. Ma non troppo presto.
Al di là della trama convincente, a rendere questo romanzo una lettura a mio avviso piacevolissima è l’accurata e vivida ambientazione piemontese, i personaggi coinvolgenti e soprattutto l’atmosfera sobria, elegante e anche un po’ bizzarra, proprio quella che immaginiamo avvolga queste ricche famiglie della Torino bene, retaggio di un’antica nobiltà.
Non è una saga familiare, non ha come scopo l’approfondimento psicologico dei personaggi. Non è un rosa, anche se innamoramenti e tradimenti non mancano. Non è un noir, niente sangue o risvolti macabri. E’ un giallo, classico nell'impianto, divertente nella forma e interessante nell'ambientazione piemontese. Da consigliare.
Indicazioni utili
Un delitto fatto in casa
Gianni Farinetti ha esordito in narrativa nel 1996 con il romanzo Un delitto fatto in casa, con cui ha vinto il Premio Grinzane Cavour, Il Premiere Roman di Chambery e il Premio Città di Penne.
A mio avviso potrebbe essere considerato l'unico autore che per come articola le sue trame, anche in quest'opera, potrebbe essere considerato uno, se non il migliore giallista italiano attualmente in circolazione.
Con “Un delitto fatto in casa” l'autore ci propone le vicende di una agiata famiglia patriarcale piemontese, all'interno della quale tutti i componenti si rendono protagonisti di storie che potrebbero essere definite esse stesse dei romanzi nel romanzo.
Questo libro non ci narra di violente uccisioni, non ci rapisce per la tensione o la suspance bensì per una lieve sensazione di malinconia, come quando si beve un cocktail dai sapori molto forti ma il cui retrogusto ci lascia come un senso dolciastro in bocca che lascia spiazzati da qualcosa che non ti saresti aspettato.
Allo scrivente ha ricordato un po' i romanzi alla Agatha Christie, si perchè la trama è alquanto semplice se si pensa ma allo stesso tempo, anche se ce la si mette tutta a cercare il colpevole, Farinetti ci propone la soluzione o le potenziali soluzioni, in modo così tanto subliminale che ci fa credere di averci preso un po' in giro.
Belle le ambientazioni tra Piemonte e Costa Azzurra, i personaggi sono ben delineati e curati nei dettagli sia fisici che sentimentali ma forse sono davvero in un numero molto elevato, infatti alcune volte, riprendendone la lettura, avevo bisogno di ricollegare il “tale” personaggio al contesto.
Farinetti rimane una delle stelle più fulgide nel panorama letterario italiano.
Il libro mi sento di consigliarlo a chi vuole un giallo non impegnativo ed un po' sentimentale.
Buona lettura a tutti.
Syd