Trinacria Park
Letteratura italiana
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Gli infiniti volti della verità
In un’epoca in cui l’apparenza, o meglio le apparenze, perché di qualsiasi persona o evento abbiamo tante immagini sovente fra loro discordanti, ritorna più che mai attuale la “Crisi dell’io” , teoria che Pirandello già descrisse mirabilmente nel 1900.
Queste identità, che nell’individuo non sono mai univoche, sembrano oggetto di particolare attenzione negli autori siciliani e al riguardo basti pensare a Leonardo Sciascia con quella sua analisi fredda e per nulla disincantata delle personalità e dei fatti ed eventi dalle stesse provocate. Non stupisce, quindi, se Massimo Maugeri, autore contemporaneo, di fronte a un moltiplicarsi delle sfaccettature della realtà non si inserisca in questo filone analitico con questo Trinacria Park che non è un thriller, pur avendone alcune caratteristiche, né un saggio antropologico, pur presentandone elementi, bensì è una riuscitissima rappresentazione di una società che è corrotta e corruttibile, è amorale ed immorale, è gravata da complessi di colpa senza che con ciò intenda porvi rimedio, è insomma l’immagine complessa di una fase involutiva della teoria dell’evoluzione naturale. È un argomento che è indubbiamente complesso e che affrontato direttamente potrebbe anche irritare il lettore e allora Maugeri ha avuto la felice idea di parlarne con un romanzo dal percorso lineare, pure nella sua tortuosità, ricorrendo alla metafora, inventando un’isola, Montelava, che è l’immagine speculare della Sicilia, la quale a sua volta riflette un mondo in cui viviamo brancolando nel buio, in preda a inconsce paure, senza una meta e in balia dei canti di interessate sirene, a cui non crediamo, ma a cui finiamo per affidarci.
L’autore, uomo del suo tempo, succube come noi, cerca tuttavia di portarci gradualmente a una presa di coscienza, a ribaltare un palcoscenico precostituito in cui la recita della vita è una commedia che mani sconosciute dirigono, con esperti attori che fanno da abili imbonitori e con il pubblico, attonito gregge, che al tempo stesso è carnefice e vittima della stessa irrealtà di cui avverte l’esistenza, ma a cui si lascia andare.
C’è l’ambizione di togliere i coperchi alle pentole del diavolo e Maugeri, nonostante le difficoltà, ci riesce e ci porta per mano a conoscere la complessità degli individui, nel loro contesto fasullo, senza tentare di accertare una sicura verità, ma inducendoci a ragionare affinché diventiamo perfettamente consapevoli che ciò che appare non è mai quel che é.
Resta alla fine un velo d’amarezza nel constatare che noi, e siamo i più, recitiamo la nostra esistenza da indistinte generiche comparse.
Trinacria Park è un romanzo senz’altro meritevole di attenta lettura.