Narrativa italiana Gialli, Thriller, Horror Souvenir per i Bastardi di Pizzofalcone
 

Souvenir per i Bastardi di Pizzofalcone Souvenir per i Bastardi di Pizzofalcone

Souvenir per i Bastardi di Pizzofalcone

Letteratura italiana

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A ottobre il tempo è ancora indeciso. Un giorno fa caldo, quello dopo il freddo e l'umidità ridestano la gente dall'illusione di una vacanza perenne e la riportano alla realtà. Anche il crimine, però, si risveglia. Un uomo viene trovato in un cantiere della metropolitana privo di documenti e di cellulare; qualcuno lo ha aggredito e percosso con violenza. Trasportato in ospedale, entra in coma senza che nessuno sia riuscito a parlargli. Di far luce sull'episodio sono incaricati i Bastardi, che identificano la vittima: è un americano in villeggiatura a Sorrento con la sorella e la madre, un'ex diva di Hollywood ora affetta da Alzheimer. Recandosi a più riprese nella cittadina del golfo, vestita fuori stagione di un fascino malinconico, i poliziotti si convincono che la chiave del caso sia da ricercare in fatti accaduti là molti anni prima. Incrociando il presente con un passato che hanno conosciuto solo al cinema, i poliziotti di Pizzofalcone, ciascuno sempre alle prese con le proprie vicende personali, porteranno alla luce un segreto custodito con cura per cinquant'anni, una storia d'amore e di sacrificio indimenticabile come un vecchio film.



Recensione della Redazione QLibri

 
Souvenir per i Bastardi di Pizzofalcone 2017-12-06 15:49:21 Mian88
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Mian88 Opinione inserita da Mian88    06 Dicembre, 2017
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Inestimabile souvenir. Ottobre...

«E ottobre scorre piano, tra promesse e disillusioni, tra passato e futuro. Niente come ottobre, per farti ritornare in tempo che non c’è più. Niente come ottobre, per riproporre un antico souvenir. Nessun souvenir vale un ottobre. Perché è ottobre stesso, un souvenir. Tic. Tac. »

Ottobre, Napoli. E’ una mattina come tante quando viene rinvenuto il corpo privo conoscenza di un uomo tra i cinquanta e i sessanta anni, di corporatura robusta, in un cantiere edile. E’ ancora vivo ma è stato brutalmente percosso tanto che le possibilità di un suo risveglio sono ardue; oltre che ad aver riportato ingenti lesioni su tutto il corpo, sono le ferite alla scatola cranica a rendere difficilmente auspicabile un lieto fine. Chi è? Perché dopo essere stato colpito ripetutamente è stato deciso di abbandonare il suo corpo proprio nel luogo dove è in costruzione la nuova metropolitana? La squadra dei Bastardi non esita un attimo nel mettersi al lavoro, e riscontrando molteplici incongruenze nella dinamica dei fatti riesce a scoprire che il ferito, Ethan Wood, americano, non è altro che il figlio della celebre Charlotte Wood attrice nota al grande pubblico che ha soggiornato in quel di Sorrento nel 1964 per girare “Souvenir”, pellicola che l’ha consacrata per bravura e bellezza. E seppur la donna sia affetta da una prominente demenza senile, la figlia e sorella dello statunitense, Holly Wood, riuscirà ad indirizzare le indagini sul passato. Perché se la famiglia si trova lì è solo e soltanto per far luce su quel che è stato, su circostanze indecifrabili che hanno influito inevitabilmente sul corso delle loro vite. Ad affiancare la vicenda principale non mancano i collegamenti con la mafia né, tanto meno, una inspiegabile inchiesta che viene affidata su richiesta della Questura stessa a Marco Aragona. Non pochi i dubbi e le perplessità che conseguono a questa, Palma, non riesce a spiegarsi il motivo di predetta soprattutto in virtù della scarsa considerazione da sempre nutrita dai superiori nei confronti dell’agente scelto. Non mancheranno, infine, sviluppi relativi alle vicende personali di ciascun protagonista a cui seguirà un epilogo che non difetterà di far stringere il cuore del lettore.
Il tutto è accompagnato dal sapore della malinconia, dal sapore di un tempo sfuggito e forse perduto per sempre, dal sapore di occasioni scivolate via sull’onda del ricordo di quel mare e di quella gioventù sfumata, di amori strappati, di amori a cui si è dovuto dire addio. Eppure è un trascorso fondamentale, essenziale, necessario perché è indispensabile per il futuro che ancora deve venire e per quello che è già venuto. Il tutto, è ancora avvalorato da ambientazioni e scenari mixati ad uno stile narrativo leggero e fluente talché chi legge è trasmutato tra lo ieri e l’oggi con quella delicatezza e unicità che è propria di uno degli autori più bravi del panorama italiano.
Molteplici anche le riflessioni che sono contenute nell’ultimo componimento del narratore, un elaborato che non è privo di sospiri, che non è privo di colpi di scena. Ben costruito è l’intreccio narrativo, ineccepibile l’epilogo. Ci riesce ancora De Giovanni, ci riesce a pieni voti e dona al conoscitore un vero e proprio “Souvenir”.

«A volte il gusto pare uno, ma è un altro. Magari, pensando al contrario, uno risolve le cose, non credi? [..] E ricordati: io capita che cerco le cose nei punti sbagliati, e invece quelle stanno dove devono stare. Perdo solo un po’ di tempo, ma poi le trovo.»

«Forse sì. Perché i debiti li abbiamo con noi stessi, prima che con gli altri. Se la mattina, nello specchio, vedi la stanchezza di due occhi che non hanno voglia di aprirsi al mondo falso che ti circonda, la colpa è tua e soltanto tua. Ma purtroppo il coraggio di scegliere tra i rimorsi e i rimpianti non è da tutti»

«Ottobre ti spiega che non è più il tempo i ricordare che bisogna prepararsi a ciò che viene. E se non capisci, peggio per te.»

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Souvenir per i Bastardi di Pizzofalcone 2022-09-05 18:11:09 Pelizzari
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Pelizzari Opinione inserita da Pelizzari    05 Settembre, 2022
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Dal passato remoto al presente

Un cameriere italiano ed un’attrice americana negli anni ’60 si innamorano. Il destino vuole che le regole della società prevalgano e sono costretti a separarsi, senza dimenticarsi l’un l’altro, anche perché è la vita stessa che li lega l’un l’altro. Dal passato remoto al presente al futuro. Il caso che i Bastardi di Pizzofalcone si trovano a dover risolvere trascende i loro ordinari confini. In particolare Lojacono segue la logica per arrivare alla verità ed il suo modo di seguire le tracce è quasi da cane da tartufo. Supportato da una squadra eccellente, che erano outsider che ogni pronostico dava per sconfitta e che invece, alla faccia di tutti, sta vincendo ogni scommessa. Soprattutto quella di ciascuno di loro con se stesso. Sempre più affiatati. Sempre più speciali.

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Souvenir per i Bastardi di Pizzofalcone 2020-10-18 13:21:58 Primrose
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Primrose Opinione inserita da Primrose    18 Ottobre, 2020
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INDIMENTICABILE AUTUNNO

Ritorna la nebbia nel commissariato più scalcinato della città. Un turista americano viene ritrovato privo di sensi in un cantiere della metropolitana. E’ stato aggredito e derubato e nonostante gli indizi facciano pensare a una rapina finita male i Bastardi non si lasciano irretire da ipotesi e congetture. Iniziano così le indagini per scoprire l’identità dell’uomo e il motivo che l’ha spinto a Pizzofalcone. Tante le domande che attanagliano la squadra, poche le risposte soprattutto perché la vittima, sospesa tra la vita e la morte, non può aiutarli nella ricostruzione degli eventi. I nostri eroi dovranno immergersi in acque torbide e riesumare giorni lontani custoditi gelosamente nello scrigno dei ricordi perchè “nulla è gratis e il passato ritorna sempre a presentarci il conto” (e chi meglio di loro può testimoniarlo!). Aprite il vaso di pandora cari Bastardi perché la verità affonda le radici in una passione antica e mai dimenticata, cullata dalle onde del mare che riportano a galla il souvenir di un amore sfiorato e mai raggiunto . E mentre l’autunno avanza inesorabile cancellando i passi di un sole distratto a noi, dietro le quinte non resta che domandarci se sia più difficile vivere con il rimpianto di ciò che ci è scivolato dalle mani o tra i rimorsi della coscienza, giudice intransigente di noi stessi. E’ intriso di malinconia questo ottobre che apre le porte al commissariato di Pizzofalcone, rimorsi e rimpianti, ricordi e speranze, sogni e realtà. Una lotta continua contro il tempo che incalza e si porta via illusioni e disinganni. E’ autunno per Marco Aragona che si trova a fare scelte difficili e a decidere suo malgrado che tipo di uomo essere; è autunno per Francesco Romano che conosce l’amaro sapore che la paura della perdita porta con se; è autunno per Giuseppe Lojacono sopraffatto dal fantasma di ciò che poteva essere e poi non è stato. Uomini prima ancora che poliziotti, intenti a spolverare antichi cimeli, a pagare i retaggi di un passato ingombrante, a fare i conti con il proprio personale magistrato. Attenti perché le scelte di oggi saranno il vostro souvenir di domani. Sono eccentrici, scombinati e decisamente sopra le righe ma determinati a dimostrare che “a volte il passato smette di assomigliare al presente”: un’altra occasione di riscatto per i Bastardi di Pizzofalcone, un altro successo per Maurizio De Giovanni.

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Souvenir per i Bastardi di Pizzofalcone 2018-01-11 18:36:48 ornella donna
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ornella donna Opinione inserita da ornella donna    11 Gennaio, 2018
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Un sogno nostalgico tra passato e presente

Souvenir per i Bastardi di Pizzofalcone di Maurizio De Giovanni è un libro nostalgico, in costante bilico tra un passato importante, bello ed affascinante, ed un presente, malinconico e difficile. Un episodio nel solco della nostalgia, che si muove tra un qualcosa che è stato e non è più, e qualcosa che potrà essere. Perché:
“… certe volte il passato smette di somigliare al presente. Un presente di dolore, e forse niente futuro.”
“Il passato ritorna sempre, sai. E presenta il conto. Niente è mai gratis. Niente.”
Certo è una nostalgia che consola, una malinconia in cui rifugiarsi e perdersi in un continuo andirivieni tra passato e presente, poiché:
“suscitava la nostalgia di un passato che in quel luogo si percepiva un po’ ovunque, nelle strade e nell’aria. I favolosi anni ’50, ’60, e ’70 erano parte di una memoria collettiva e affascinava persino chi non li aveva vissuti. Quell’epoca era diventata uno scenario, una specie di festa permanente.”
Una nuova puntata con protagonisti i componenti del commissariato in toto di Pizzofalcone, detti i Bastardi, perché hanno avuto, in modo diverso, procedimenti disciplinari a loro carico. La squadra è al completo: da Alex Di Nardo, “la ragazza con la pistola”, a Lojacono, detto “Il Cinese” a causa dei suoi tratti orientali, al vicecommissario Giorgio Pisanelli, ad Ottavia Calabrese, a Marco Aragona. La storia inizia da Charlotte Wood, ex diva di Hollywood,
“una donna che vive in un passato informe”,
che ormai anziana e demente, vive nell’eterno ricordo di Mimì,
“l’amore di una notte e il sacrificio di tutta una vita”.
L’uomo mai dimenticato. Ed è proprio in suo ricordo che la donna decide di tornare a Sorrento accompagnata dai due figli, Ethan ed Holly. Quando il figlio viene trovato agonizzante e privo di conoscenza in un cantiere della metropolitana, ridotto in fin di vita, le domande attinenti al passato risorgono prepotenti. Ed ecco che oltre ai Bastardi si intromettono nelle indagini anche il consolato americano, e la Direzione Antimafia. Così tutto si completa, è necessario scavare a fondo in un lontano tempo, tornato a chiedere ragioni.
Il tono è elegiaco, ma non cancella il ritratto conseguente di una società indifferente, oscura, criminale. Una malinconia per un tempo che fu, in ricordo del quale, si è trascorsi un’intera esistenza, all’insegna del:
“meglio vivere di rimorsi che di rimpianti. Non è vero. Lo dicono quelli che fanno del male. Per quelli come noi, Mimì ed io, restano solo i rimpianti, perché sono quelli che ci fanno sognare come sarebbe andata la vita se avessimo compiuto scelte diverse.”.
Un libro affascinante ed intrigante, da leggere.

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Consigliato a chi ha letto...
Consigliato a chi ha letto ed apprezzato gli altri libri di Maurizio De Giovanni con protagonisti i Bastardi di Pizzofalcone, quale Gelo, Pane,....
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