Sentenza artificiale
Letteratura italiana
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A che ora è la fine del mondo?
Siamo a Roma, in un futuro prossimo, di fronte al tribunale dove si respira 'l'odore rancido di democrazia in disfacimento'.
Una folla di manifestanti, i Responsabilisti, si è riunita per protestare contro la riforma del sistema giudiziario: è la cosiddetta 'sentenza artificiale', che soppianta giudici, dibattimenti e processi in favore di LexIA, un algoritmo scevro da ingerenze politiche, corruzione e discrezionalità umana. Peccato che, al termine della conferenza stampa di presentazione, venga ucciso l’imprenditore Aristotile Damanakis, ideatore di LexIA, e tutte le accuse ricadano sul leader dei Responsabilisti Saverio Colbran.
Passano due anni ed è ormai tutto pronto per il debutto ufficiale di LexIA nei tribunali statali, quando Cassia Niro, brillante analista ministeriale coinvolta nel progetto e con un talento per i protocolli di sicurezza, trova un’anomalia nel sistema e informa immediatamente il suo superiore. Per la giovane ragazza inizia così 'un'indagine dai contorni quasi surreali', tra esche di superficie, virus informatici, deepfake, esplosioni e rapimenti fulminei che cambieranno per sempre la visione del suo lutto paterno e dei suoi tormenti interiori.
E' in una città pervasa da una calma apparente, tra palazzi barocchi e monumenti di epoca romana, che si delinea un cyber thriller dai dilemmi etico-filosofici.
Una trama complessa e ramificata, con al centro una protagonista che, in modo inaspettato, 'ora sentiva di non avere più alcuna certezza' dopo che la sua quotidiana routine "a prova di imprevisto" si era scontrata con un vortice di pathos, inseguimenti e adrenalina. Ed è anche grazie alla narrazione rapida e al sapiente (ab)uso del cliffhanger che il lettore stesso non ha respiro e si trova completamente immerso in un dibattito mai così attuale.
Dalle radici del pensiero di Asimov, Leibniz e Orwell, creatività e duttilità umane saranno messe a dura prova da 'qualcun altro che stava compiendo le proprie mosse in segreto, indisturbato' - 'Perché era evidente che altre forze occulte erano in movimento' - e dovranno decifrare codici rimasti sinora criptati per (ri)trovare pace e libertà.
«Credi che siamo davvero in grado di fare la differenza?»
«Non ne ho idea. Quello che so è che ho un conto in sospeso con quella gente. Mi considerano soltanto una pedina sacrificabile nei loro giochi di potere, ma ho tutta l’intenzione di farli pentire di essersi messi contro di me.»