Rosso Veneziano Rosso Veneziano

Rosso Veneziano

Letteratura italiana

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Venezia, 1509: Zorzo Cigna, detto Giorgione, trascorre il suo tempo creando quadri e affreschi in preda a un’euforia causata dalla dipendenza dall’oppio. Nutre un amore segreto per Cecilia, la tenutaria del più apprezzato bordello veneziano, che incontra di notte in gran segreto. Durante il Carnevale, viene svegliato da una triste notizia: il suo amico fra’ Placidio è rimasto vittima delle fiamme che hanno colpito l’ospeal del bersaglio. Accorre sul luogo dell’incendio e qualcosa non gli torna; potrebbe trattarsi di un atto doloso e fra’ Placidio potrebbe essere stato deliberatamente ucciso. E un uomo lì presente, che sembra guardarlo con interesse, non promette nulla di buono. Zorzo Cigna comincia a indagare e quando una serie di incendi colpisce la città e lui stesso si trova minacciato, capirà che la verità potrebbe cambiare per sempre il destino della Serenissima.



Recensione della Redazione QLibri

 
Rosso Veneziano 2013-12-04 19:51:15 cuspide84
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cuspide84 Opinione inserita da cuspide84    04 Dicembre, 2013
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VIRTUS VINCIT OMNIA

Siamo nella Venezia dell’epoca rinascimentale, un periodo prospero per l’arte, che vede alcuni dei più grandi artisti vivere e dipingere all’ombra delle città più ricche d’Europa.

Zorzo Cigna, meglio conosciuto come Giorgione, vive passando il suo tempo tra tele, oppio, affreschi, hashish e il suo amore, ancora non del tutto dichiarato, per Cecilia, giovane donna proprietaria di un bordello, tra i più conosciuti della città.

La sua è una vita altalenante in tutto e per tutto, almeno fino a quando non iniziano a verificarsi orribili crimini che vedono coinvolti poveri innocenti, brutalmente assassinati da una banda di balordi; vittima di uno dei tanti incendi che illuminano a giorno le notti veneziane è Fra Placidio, amico di Zorzo, il quale non crede che si sia trattato di un’improvvisa disgrazia, anzi…

Inizia così la sua ricerca, tra calle e canali, d’indizi, tracce, segni, che possano condurlo alla ricerca della verità: tra fumi dovuti a incendi e nebbie dovute all’abuso da parte del pittore di sostanze stupefacenti, il nostro protagonista riuscirà a scoprire la verità e a salvare Venezia da un grande pericolo.

Scritto in maniera molto curata, con particolare attenzione a ogni piccolo dettaglio legato all’epoca in cui il giallo storico è ambientato, questo libro a volte rischia di perdersi tra le nebbie che avvolgono la città; non nego di aver fatto fatica a volte a seguire il filo della trama, spesso mi sembrava di aver perso dei pezzi, di non capire se fossi io a non capire o il libro a non farsi capire; ho trovato molto più avvincente il finale rispetto alla parte centrale del libro, che un po’ si perde, nonostante le premesse siano delle migliori.

Non so se consigliarvelo… nel caso foste interessati, vi metto a disposizione quest’opera!

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Rosso Veneziano 2013-11-06 20:01:50 Pupottina
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Pupottina Opinione inserita da Pupottina    06 Novembre, 2013
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L’artista investigatore di Ca’ Vendramin

“La malvagità umana mi spaventa più di quella degli angeli dell’inferno.”

L’esordio alla narrativa per adulti di GUIDO SGARDOLI avviene positivamente, con un interessante e avvincente giallo storico, nella collana NERO ITALIANO. Il protagonista è niente poco di meno che Zorzo Cigna, detto Giorgione, famoso pittore italiano, il cui temperamento tormentato e l’estro artistico sono messi a disposizione, molti secoli dopo, della creatività narrativa di Sgardoli per raccontare le vicende criminali ed esoteriche, racchiuse in ROSSO VENEZIANO.
All’inizio del giallo c’è il fuoco, che arde edifici e miete vittime. Tra di loro c’è fra’ Placidio, amico di Zorzo Cigna. Qualcuno, però, insinua che non sia stata una tragica fatalità e Zorzo non può non voler verificare quale sia la verità. Inizia così la sua indagine, sfidando i suoi nemici, mentre i pericoli incombono su di lui e su chi gli sta vicino, come l’amata Cecilia, tenutaria di un bordello. Zorzo non sa di chi fidarsi. Non riesce a riconoscere quale dei suoi tanti amici è sincero e chi potrebbe tramare contro di lui.
Zorzo stesso, inafferrabile e sfuggente, è una figura complessa, complicata dalla sua dipendenza, dall’oppio e dall’hashish, ma è anche un uomo ostinato, pronto a sacrificare la dedizione per la sua arte in favore della verità. Mistero e genialità si combinano in lui in una perfetta alchimia.
Questioni politiche e personali si intrecciano, mentre la città lagunare continua a bruciare, durante il periodo del Carnevale. La Venezia dei primi anni del 1500, della Serenissima Repubblica e delle figure storiche, immortalate sulle tele, è l’ambientazione perfetta per questo romanzo, poiché, in quel particolare periodo storico, diventa luogo di complotti, intrighi e violenza, un po’ come il resto dell’Italia.
Piacevoli lo stile e il registro lessicale, arricchito e non appesantito da latinismi. Avvincente la trama. Ricercata e romanzata la ricostruzione storica, migliorata da funzionale creatività.

“Non si è mai così esposti al pericolo come quando si crede di essere al sicuro.”

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“L’apprendista fiammingo” di Jorg Kastner
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