Rosmunda l'inglese
Letteratura italiana
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Rosmunda l'inglese
Una stanza chiusa dall’interno, un cadavere, un quadro blu e giallo con una scritta inquietante. Il corpo è quello della bella pittrice Carlotta Bucarelli e i sospetti dell'omicidio cadono subito sulla sua amante Rosmunda.
Il libro "Rosmunda l’inglese" è naturalmente l’indagine sulla morte di Carlotta, con l’immancabile sorpresa-scioglimento finale. Ed è un’indagine che non si allontana quasi mai da quella “camera chiusa".
I personaggi sono tanti, carichi di contraddizioni, a loro modo portatori di più verità, al punto che la verità su chi ha ucciso, se di omicidio si tratta, sembra appunto smarrirsi nel ginepraio di parole, allusioni, ricordi finti o veri che si rincorrono nelle lunghe riunioni che si svolgono nella stanza del Procuratore.
La scrittura è banale e la trama poco credibile, ne viene fuori un libro pieno di frasi e battute infelici.
Un esempio: "E chi è?" fece Alberto per spezzare la tensione con una battuta. "Sandra Milo?"
"Peggio!" risposi. "Dieci Sandre Milo!"
"Oheee. Bum."
Pietoso silenzio sull’intreccio “giallo” che non riesce mai a smuovere veramente l’interesse del lettore e che fa pensare che si stia facendo di tutto per tirarla in lungo, perché non si sa come venirne fuori con onore.
Buona lettura:)