Requiem per un'ombra
Letteratura italiana
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La fine di un investigatore
Mario Pistacchio e Laura Toffanello, pubblicano Requiem per un’ombra, un giallo in cui il protagonista è Salvatore Puglise, detto Sal, un investigatore privato alla soglia della pensione, che qui ci narra alcuni dei suoi ultimi casi. Un giallo alla Chaldler, dalle atmosfere de Il grande sonno, tra hard e giallo puro.
Sal è un uomo di sessantatrè anni, grande e grosso, vestito sempre con un trench un po’ logoro, che ricorda molto da vicino Marlowe, nelle sue intrinseche caratteristiche, molto solo, con l’unica compagnia di un pappagallo Rico, con:
“il buio, quello del tunnel alla fine di ogni luce, Puglise ce l’aveva dentro.”.
Il suo mestiere è quello di indagare nelle vite degli altri, e non sempre lo svolge secondo le regole, con correttezza. Già dal primo appostamento era chiaro che loro erano:
“ombre, Sal, non guardoni”.
Amante del jazz, di cui è un estimatore e un ottimo conoscitore, spesso si muove in un labile confine al limite della legalità. Ora deve occuparsi di una rapina finita male, con il grave ferimento del rapinatore. Ferito da un tabacchino arrabbiato, lui drogato marcio fino al midollo. Non solo: Dalia, una cliente bellissima, affascinante come non mai, gli chiede di ritrovare il fratello Paolo, di cui allega una fotografia con una parte tagliata. Ci riesce, venendo però a conoscenza che lei non si chiama Dalia, bensì Bianca, e non ha fratelli. O sì? E poi perché scompare improvvisamente?
Una scrittura a quattro mani perfettamente riuscita, breve e coincisa, ma affascinante. Poche parole per presentare Sal: qualche ricordo del passato, inserito sapientemente qua e là, l’amore per il jazz, l’ambientazione in una Torino piena di ombre, di guai, di pugni e risse, di un personaggio ambiguo che si fa chiamare “Dio”.
Il libro è un testo meritevole, per lo spessore fisico dei personaggi, per la trama intrigante. Su tutto si agita un velo di solitudine e di amarezza che colpisce. La resa dei conti è implacabile ed amara, non concede sconti, come tutto il resto. Una bella lettura.