Redenzione. La prima indagine di Maurizio Nardi
Letteratura italiana
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Maurizio Nardi e la follia umana
Chiara Marchelli vive ed insegna a New York, ma è nata ad Aosta. Ha pubblicato nel 2017 Le notti blu, selezionato tra i finalisti al premio Strega. Nel 2019 ha pubblicato La memoria della cenere; ora esce in libreria con Redenzione, un libro a metà tra giallo e romanzo psicologico.
Siamo in una calda estate a Volterra, terra pacifica e oasi di tranquillità, quando una giovane donna viene trovata strangolata e gettata in un fosso. E’ l’irrompere del male e ad affrontarlo, con perizia e capacità, è il comandante dei carabinieri Maurizio Nardi. Chi è costui? E come lavora?
“Chi lavora con Maurizio Nardi lo sa. Non bisogna stargli addosso. Intralciare osservazione e ragionamenti. Fare rumore. Quando ha finito, chiama lui. Impossibile non sentirlo. La sua voce da baritono stona con l’aspetto da ragazzino esploso di botto: largo, nodoso, gli occhi nocciola, la testa tonda piena di ricci castani e grigi, il naso a gavitello, le labbra rosa sugli incisivi diastemici. Ti ci passa un treno in mezzo, lo prendevano in giro da piccolo.”
Parallelamente c’è chi cerca di godersi le meritate vacanze. E’ Giorgia, ragazza in cerca di pace, dopo un amore finito con troppa sofferenza. Lei fa amicizia con una strana vicina di casa: Malina. Le accomuna, oltre che la solitudine in cui vivono, un passato di anoressia. Però Malina sembra avere qualche stranezza in più. Qual è il tragico passato di Malina? Che cosa la lega al manicomio giudiziario, ora chiuso ed abbandonato? Un luogo, sicuramente, di violenze e torture:
“L’ospedale psichiatrico di Volterra nacque nel 1888 in seguito all’istituzione di una sezione per dementi all’interno del ricovero per mendicità dell’ex convento di San Girolamo. (…) conobbe un notevolissimo sviluppo, tale da essere considerato uno dei manicomi più grandi d’Italia, con oltre centomila metri cubi di volume. “
Cosa accomuna le due donne, dunque, e il loro percorso di vita con la tragica uccisione? C’è forse un nesso sfuggito agli inquirenti? Per il comandante una indagine difficile, addentro ai meandri più profondi della follia.
Un romanzo unico a causa di un doppio punto di vista letterario: da un lato un giallo vero e proprio, condotto con le caratteristiche classiche del genere a cui appartiene; dall’altra un’indagine psicologica condotta con particolare arguzia. Un tuffo nel passato dei manicomi, delle loro urla, dei loro elettroshock, della legge Basaglia, della follia e delle menti deviate. Ma non solo: un viaggio in quel mistero umano, terribile e sofferente, che è l’anoressia, praticata anche da sante donne, spinte all’estremo confine tra fede in Dio e follia e misticismo. Scritto con una prosa precisa, elegante e raffinata, il libro è indicato non solo a chi ama i gialli, ma anche a chi vuole approfondire quel mistero infinito che è la mente umana e le sue devianze. Una lettura davvero bella, un costrutto narrativo forte e profondo, che merita davvero.