Rebus di mezza estate
Letteratura italiana
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Un applauso a Farinetti
Potrei evitare di ripetermi? No!
Farinetti ha ancora una volta colpito nel segno.
Un giallo classico, canonico, senza inutili scene che possano davvero colpire in qualsiasi modo il lettore.
L'opera ha una trama lineare essenziale e senza sbavature, puoi solo lasciarti coinvolgere da atmosfere assolutamente reali, personaggi veri e vivi, contrassegnati da passioni e istinti, vizi e virtù, che non possono farci pensare ed avere il sospetto, ma questa persona mi ricorda...
Un Piemonte descritto in modo assolutamente perfetto ed aderente alle sue realtà paesaggistico-culturali, quando si descrivono le Langhe sembra di averle lì a due passi, quando si decrivono situazioni provinciali tipicamente piemontesi sembra di esserci nati, poi tutte quelle famiglie con i loro intrecci, alla fine tutti sarebbero parenti con tutti...
Un maresciallo dei carabinieri molto distante da quelli delle tv, assolutamente poco eroe o uomo d'azione ma sicuramente concreto e riflessivo, un personaggio davvero reale e non di fantasia.
La storia raccontata in quest'opera mi ha preso dalle prime pagine perchè mi ha rimandato ai gialli che adoro, quelli che convincono per la trama e non certo per i contorni ansiogeni o per la descrizione di scene macabre.
Un giallo intelligente, da acquistare e divorare.
Per il Syd, Farinetti è davvero uno scrittore di alto livello e le sue opere ne rispecchiano la grandezza.
Applausi per Gianni dunque.
Buona lettura a tutti.
Il Syd
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Il killer all'ultima parola
Giallo italianissimo, come autore, come ambientazione, come atmosfera. Il mondo è quello dell’alta borghesia italiana e lo scenario è quello delle alte Langhe piemontesi. Dentro queste pagine c’è un mucchio di gente che si muove…ed il killer. Vengono commessi due delitti, in meno di 24 ore. Stessa arma. Stessa mano. E non è finita qui. Bellissime descrizioni, accurate e coinvolgenti, di paesaggi, di tradizioni culinarie ti portano ad entrare dentro il libro ed a cercare di scoprire il colpevole, quasi che fossi tu stesso il maresciallo. Ho adorato lo stile di questo libro, pieno di personaggi maggiori e minori e dei loro dialoghi con se stessi, un espediente che ti avvicina a loro. Ho adorato la chiusura, perché si scopre il colpevole, letteralmente, all’ultima parola del libro e questa è stata una grande capacità dell’autore. Tant’è che ti viene voglia di rileggerlo, per vedere se, ora che sai chi è stato, potevi arrivare ad indovinarlo prima. Unico neo è l’affollamento di personaggi che, a tratti, ti rende la lettura e l’inquadramento un po’ difficoltoso. D’altronde, però…si tratta di un rebus…e questo lo si sa già dal titolo…